Fibra
di agave e aloe L'agave sisalana originaria del Messico, è in genere coltivata per il fogliame molto filamentoso da cui si ricava
una fibra tessile “il sisal”, che viene utilizzato
per la costruzione di corde, spaghi, ceste, tappeti e altri manufatti artigianali. Le donne di alcuni paesi,
specialmente di alcune isole hanno adoperato questa fibra per realizzare dei merletti. Sul “Nuovo Dizionario
universale e ragionato di agricoltura” del 1834 troviamo che anche in Francia si usava questa
fibra per svariati manufatti tra qui il merletto: “Le manifatture di materiale da intreccio, che esistevano già da tempo a Parigi ed a Lione, consumavano
una quantità considerabile di fili di Agave e ne fabbricavano redini, passamani, cordoni per orologi, tende, trine e merletti°”. Bury Palliser nella
sua catalogazione dei merletti nel South Kensington Museum del 1871, descriveva
un merletto a chiacchierino
eseguito con fibra di agave proveniente da Manila nelle isole Filippine e da lei donato al museo. La signora Jakson Nevill già nel
1900
scriveva: “Con il vocabolo pizzo si definisce un manufatto trasparente realizzato con fili di lino, cotone,
seta, oro, argento e talvolta con capelli e fibra di aloe.” Italia Albisola (Savona) Italia Gli abitanti di Albisola, in tempi remoti, erano avvezzi a fare merletti
con la fibra di aloe. Merletto del XVII secolo realizzato con filo di aloe, proprietà principessa Corsini Calabria, Italia Il Conte
Carlo Castone della Torre
di Rezzonico (patrizio comasco) nei suoi viaggi
fatti tra il 1793-1794 nell’Italia Meridionale, racconta: “L’aloe non sol impiegasi qual purgante nella medicina, ma colle fila svolte della
sua corteccia si tessono in Calabria eziandio dei merletti di cui se ne adornano le forosette della campagna°.” Gabriele Quattromani nel suo “Itinerario delle Due Sicilie”, riferendosi al naturalista Don
Antonio Minasi, scriveva:”
Trass'egli il
filo dall'aloé e ne fè lavorare carte, merletti fiori , calze , ec.” Don Miniasi nacque a Scilla e iniziò anche interessanti esperimenti di Botanica sulle
fibre della pianta “agave”. Scoprì infatti che esse
avevano le stesse funzioni del papiro e ne ricavò funi, tele e merletti. Centrino in fibra di aloe, XVI secolo provenienza italiana, “The Nuttal
Collection” dono al museo
da Magdalena Nuttal nel 1908 © Metropolitan Museum, New York Particolare del centrino. Tessuto sfilato e ricamato con punti a giorno. La puntina di contorno è realizzata al tombolo. Paraguay Anche i
nativi del Paraguay intrecciavano
i fili di Aloe in particolari merletti. Filippine Nell’isola di
Manila si eseguivano dei merletti in agave con la tecnica del chiacchierino.
Non erano molto richiesti
perchè con il lavaggio la fibra diventava vischiosa, nonostante venisse attorcigliata e intrecciata
prima d’essere usata. Grecia Thomas
Wilson, curatore del dipartimento
di preistoria e antropologia del U.S. National Museum e collezionista di merletti, possedeva dei merletti in aloe provenienti dalle isole greche di Corfù e Zante. Dicitura che descrive i due
merletti in fibra di agave di Thomas Wilson e si trova nel catalogo della
sua collezione, mancano
le immagini.* Collo, XIX secolo
fibra di aloe, Gift of
Miss Catharine Newbold, 1908, © Metropolitan Museum, New York Isole di
Fayal, Azzorre In un rapporto del 1878^ troviamo
una citazione sulle donne e il merletto dell’isola di Fayal:
”Le contadine dell’isola di Fayal, isola dell’arcipelago
delle Azzorre hanno mostrato le loro
delicate opere in una bella collezione di manufatti di agave sisalana.
Usano
questa fibra per realizzare i merletti che a Parigi hanno un prezzo
sostenuto”. Charles
Richard Dodge di Washington, esperto
di fibre tessili, nel 1903 scrisse in un articolo che nell’isola di Fayal, le contadine producevano da molti anni dell’ottimo
merletto di agave eseguito su disegni
eleganti e originali. Lo stesso fece Samuel L. Goldenberg nel
libro “Lace: Its Origin and History” (1904) riportando inoltre che questo tipo
di merletto molto costoso veniva venduto in Francia, specialmente a Parigi.
Goldenberg ci racconta che la fibra di questo delicato
manufatto era inverosimilmete
resistente e le donne dell’isola ne avevano imparato la tecnica sin da bambine. In
un articolo del 2013 apparso
in rete, José Henrique Gonçalves
Azevedo proprietario del Bar Sport, racconta
la storia del suo locale così. “«Bisogna risalire al mio bisnonno, Ernesto Lourenço S. Azevedo, proprietario di un bazar di
artigianato locale, cappelli
e cesti di paglia, pizzi, merletti e altro ancora, attivo già alla fine dell’Ottocento. Nei primi anni del secolo scorso lasciò la vecchia sede e comprò l’edificio che ora fa parte del Café Sport, iniziando anche la vendita di bevande”. Scialle in fibra di aloe
realizzato nelle isole Azzorre, XIX secolo§ Scialle in fibra di aloe,
provenienza portoghese, XIX secolo, donato da Leonard E. Opedycke, 1912, ©
Metropolitan Museum, New York Isola di Hvar, Croazia In un giornale del 1856 troviamo testualmente questo articolo: ”All’occasione dell’Esposizione agricola che ebbe luogo
lo scorso maggio a
Vienna, abbiamo veduto nella sezione della Dalmazia diversi lavori (reti, merletti, fili, ecc.) eseguiti
colla fibra d’agave americana, la quale come sappiamo cresce colà vigorosamente
fin ad altezza di 7-8 piedi…” In questa isole c’è un monastero benedettino e le suore del monastero hanno usato la fibra di agave dal XIX secolo fino ad oggi. Ci vuole
molto tempo per preparare i
fili per poi essere tessuti, le foglie vengono raccolte dalla pianta di agave in un determinato periodo dell'anno. Quindi, i fili
bianchi lunghi e sottili sono presi dal centro
delle foglie fresche. Questi fili vengono quindi elaborati fino a quando non sono pronti per la tessitura.
Il filo non viene lavorato durante la bora, poiché l'aria fredda e secca lo rende fragile. I fili sono intrecciati
in modelli intricati e i merletti ottenuti
sono uno dei simboli di
Hvar. Separazione delle fibre dalla
foglia di agave e le fibre essicate
Matassa di fili di
agave e scelta dei fili per la lavorazione del merletto Quando è il momento di tessere i fili le suore applicano varie tecniche per realizzare i merletti. La prima consite nel realizzare un cerchio centrale con la tecnica del "Tenerife" poi si prosegue la lavorazione con la tecnica del “puntino di Latronico ” con un piccolo ago da maglia e una barretta di metallo o legno. Il secondo stile è un "Tenerife", si usa il cartone come supporto rigido ed è realizzato solo con un piccolo ago da maglia. Altra tecnica è quella dei fili tesi come il Tenerife, a differenza che si prosegue seguendo un disegno e non in modo circolare.Merletto a tecnica mista, rete e Tenerife Merletto realizzato con la tecnica del
Tenerife Di fronte
al Convento delle suore Benedettine si trova il
Museo del merletto ^ Report of the Commissioner of Agriculture, 1878 Catalogue of Mr. Thomas Wilson's lace collection, with
photographs §tratto da
“ The lace book” by N.Hudson Moore” 1905 Lace and lace Making, Emily Jackson 1861 http://stari-grad.eu/hr/hvar-otok-unesco/cipka-od-agave https://archive.org/details/adescriptivecat03musegoog/page/n8/mode/2up |