Cordele (fettucce) e passamaneri
Sulle cordelle si trovano ampie notizie nel catalogo dei
codici che componevano l’archivio dei
Nobili Conti Donà dalle Rose N. 332
fasc. VI: “Per la povera arte dei passamaneri”. ( Museo Civico e Raccolta Correr)
I Passamaneri a Venezia
nel 1593 si divisero dai marzieri e si
costituirono un’arte propria, fra le due arti sorsero poi frequenti
conflitti. Da una supplica dell’arte dei passamaneri,
datata 6 agosto 1641, apprendiamo che nel secolo XVII era tramontata la moda
delle guarnizioni con passamani e romanette ed era nata la foggia di “ addobbamento o
guarnizioni di drappi, con cordelle parte rasate ( si pensa che rasate
volessero dire piatte, come un merletto, fino ad allora erano state fatte in
rilievo)de più colori et con oro et argento ancora, e parte a scachetti
et altre opere che tutte vengono a lizzi
fabbricate ( I licci sono parte del telaio usato per la tessitura, ricordiamo
che il merletto a fuselli deriva dalle passamanerie fatte sul telaio, dal
quale pendevano per ogni filo dei piccoli fusi fatti in materiale pesante:
ferro o piombo), con le quali soltanto”sono addobbati o con forma di buffi
o di stringhe o di galloni, così che al presente unico sostentamento della
professione nostra è la fabbrica di cosi dette cordelle”. Si invocò
quindi, ottenendo la protezione di questa lavorazione.
Nel 1659 i passamaneri
ricorsero contro i marzieri, perché questi
vendevano cordelle d’importazione estera; intervenne la legge operando
sequestri, dando ragione ai passamaneri. Nel XVIII
secolo risulta da alcuni documenti, trovati in un fascicolo, vennero fatti
dei dibattiti su un fabbricante in
Padova, un certo Francesco Finocchi, che produceva “ cordelle rasate ad uso di Lione ………” e poi riusciva ad introdurle a Venezia, mentre
l’importazione a Padova era già stata proibita fin dal 1674. Questo fascicolo
ha una grande importanza perché nell’ultima pagina sono allegati 9 campioni
di cordelle, lunghi circa |