La
storia della Fata Corallina E’
l’alba, il sole si alza sul mare e illumina il promontorio di Portofino, i
suoi sentieri impervi e scoscesi, i rovi, i pini, le more spine e l’erba
verde e rugiadosa; un piccolo coniglio nero con incredibili occhi verdi,
corre, si nasconde, mastica l’erba dolce e giocando e riposandosi trascorre
la sua giornata; a sera si avvia sui sentieri pietrosi verso il mare e
saltellando arriva nella meravigliosa baia di Paraggi. Nel punto in cui il
mare è più verde, un’insenatura nasconde una piccola grotta, nella quale la
risacca lascia delle vaste pozze d’acqua, in quella insenatura selvaggia, si
fermano i pescatori, a pulire le reti e a
ripararle. Il piccolo coniglio entra silenziosamente nella grotta per
passarvi la notte, si addormenta, ma ecco che un misterioso raggio verde lo
illumina e per magia il coniglietto si trasforma in una fatina meravigliosa,
bellissima, con stupendi occhi verdi (gli occhi del nostro coniglietto), capelli
lunghissimi con tutti i riflessi del verde e dell’azzurro del mare; sul
vestito e tra i capelli, sono incastonati coralli, perle e conchiglie. Ha una
dolce espressione la nostra fatina
Corallina e con la sua vista magica vede molto lontano, al largo vi sono
tanti pesciolini e molluschi impigliati nelle reti dei pescatori, che non li
degnano di uno sguardo, essendo troppo piccoli per essere raccolti e venduti.
E’ questo il compito che le è stato assegnato da Nettuno, raccogliere tutti
questi tesserini, rincuorarli perché sono molto spaventati non trovando più
la loro mamma, medicarli, attaccare piccole pinne e minuscoli tentacoli e
rifocillarli, per adagiarli infine nelle pozze lasciate dal mare, altrimenti
non potrebbero vivere fuori dall’acqua, così, quando si sentiranno pronti
riprenderanno la via del mare. Questo
miracolo segreto accade ogni notte nella misteriosa verdissima baia di
Paraggi, allo spuntar del sole la dolce fata Corallina sparisce e il nostro
piccolo coniglio nero corre verso il sole e l’erbetta tenera … Giuliana
Peterle De Gasperi Questo lavoro “a
otto mani” attraversa tre generazioni,
la fiaba è stata inventata dalla mia mamma i disegni sono miei e l’esecuzione
è delle mie due figlie ( Luisa De Gasperi). |