La Dentelle in
Francia La Francia ha una lunga tradizione nel
merletto, sia ad ago che a fuselli. Era stato introdotto da Caterina
De’ Medici, che sposò nel 1533, Enrico II d'Orléans Re di Francia.
Caterina fece conoscere alla corte di Francia, la bellezza dei
merletti italiani e ne lanciò la moda. Nel 1594, il “Journal de l’Estoile” riferisce che Enrico IV, marito di Maria De’ Medici, regalò cinque fazzoletti “D’ouvrage d’or, d’argent et soie” a Gabrielle d’Estrées sua favorita, dalla quale ebbe 9 figli illegittimi. Sotto la reggenza del re Sole,
il primo Ministro Colbert, tramite
l'ambasciatore francese a Venezia, riuscì a portare in Francia un certo
numero di merlettaie veneziane, per insegnare l'arte del merletto alle
artigiane francesi. Si racconta che per raggiungere tale scopo, Colbert fece sposare alcune merlettaie francesi ai
maestri vetrai francesi, inviandoli poi a Venezia, per scoprire i segreti
delle arti veneziane. Colbert fondò le Manifatture Reali di Francia dove si
producevano i migliori lavori artistici artigianali di tutta Europa. Anche il
merletto ne faceva parte e venne battezzato come "punto di Francia"
o "merletto Colbert". Ben presto si
aprirono molte scuole e il merletto francese riuscì in pochi anni ad essere
in ferrea competizione con l'Italia. L'industria del merletto occupò 80.000
persone e Colbert vietò l'importazione di
merletti da altri paesi. Il doge, richiamò le merlettaie a Venezia e per le
disobbedienti emise la condanna a morte. Seguendo la storia del merletto troviamo che nel XVII secolo, sotto la reggenza di Anna d’Austria, regina di Francia, si portavano dei grandi merletti ai polsi e dei grandi “jabot” di merletto sul bordo degli stivali. In seguito anche Napoleone I cercò di
proteggere e conservare l'arte del merletto riproponendo la moda dei merletti
e obbligandone lo sfoggio a corte. Nel 1851 le merlettaie erano 240.000. Oggi, in tutta la Francia si pratica la
lavorazione del merletto. In onore a questa antica arte ci sono moltissimi
musei dove è evidente come il merletto abbia fatto parte
della vita, della storia e della cultura dei francesi, nel passato e nel
presente. "Federazione
Francese del Merletto e del Ricamo" In Francia, dal 1935, opera la Federazione
Francese del Merletto e del Ricamo "FFDB" che raggruppa 4 settori:
il merletto e il ricamo a mano e meccanico; è proprietaria dei marchi
depositati "merletto di Calais", "Merletto di Francia",
"Ricamo di Francia". L'associazione rappresenta più di cento
imprese e più di 3500 dipendenti, il 65% del fatturato viene esportato
all'estero. Essa si propone di rinnovare , ricercare e sviluppare, la
promozione dei prodotti, dei colori, dei disegni e dei mestieri, in qualsiasi
forma essi siano rappresentati (manuali, meccanici, informatizzati.....). Le
merlettaie e le ricamatrici mettono a disposizione la loro grande bravura,
alle più prestigiose firme dell'alta moda: Chanel, Dior, Balmain...
http://www.ffdb.net/federation.php In
questa pagina si parlerà delle città dove si è diffuso il merletto a
fuselli, nelle pagine a seguire
invece, dove si è diffuso il merletto ad ago. Bailleul Bailleul si trova nelle
Fiandre e anche qui un tempo, si producevano grandi quantità di merletti.
Questa arte è comparsa nel XVI secolo. Alla fine del XIX secolo, nelle
scuole, si insegnava ai bambini l'arte del merletto e per ottenere
una buona qualità nella lavorazione essi dovevano
applicarsi anche 10 ore al giorno. I più bravi iniziavano all'età
di 5 anni e se iniziavano verso i 12 -13 anni, le loro dita non sarebbero mai
diventate agili, come i più piccoli. Nel C'è una testimonianza storica che afferma
che in un'ora, una merlettaia dell'epoca realizzava Il tombolo di questa zona è quadrato , di
circa Scuola
Attualmente
a Bailleul c'è una scuola per il merletto a
fuselli. Le allieve e allievi sono di tutte le età. Scuola
del merletto di BAILLEUL 6, Rue Collège 59270 Bailleul
tel: 0328412572 La
patrona del merletto in questo paese è S. Anna Chantilly Chantilly
è famosa per i suoi castelli, porcellane e merletti. All’inizio del XVII secolo la duchessa di Rohan vi stabilì una scuola di merletto e per quasi 100
anni venne fatto del candido merletto, che acquisì fama e popolarità. La
regina Maria Antonietta, quando si ritirava con la sua corte al Petit Trianon (castello nel parco di Versailles) usava molto
adornare i suoi abiti da campagna e i suoi scialletti (fichus)
con questo merletto nella stessa quantità del Valenciennes. Verso la metà del
XVIII secolo il merletto venne realizzato in seta nera di ottima qualità. Il
merletto Chantilly acquisì fama in tutto il mondo per i suoi scialli e
ventagli in seta nera, raramente bianca. Con la Rivoluzione le manifatture del
vecchio merletto cessarono la loro produzione e iniziarono a rivivere durante
il periodo Imperiale. Nel 1830 lavoravano 4000 merlettaie nel circondario di
questa città. Dalla fine del '700 al 1850, il merletto di seta verrà chiamato
blonda, per il colore della seta naturale, che aveva i riflessi biondi e
lucenti come i capelli. Quando la seta veniva tinta di nero, il merletto si
chiamava "Blonda nera". Dal L’imperatrice Eugenia di Montijo,
moglie di Napoleone III, con una blonda naturale Alla fine di questo impero il merletto Chantilly venne eseguito in larga scala in altre località, come: Bayeux, le Puy e in Belgio. La blonda di Chantilly era il merletto privilegiato dalle spagnole per le mantillas e la piccola città di Chantilly si assicurò grande prosperità fino all’avvento del merletto meccanico. Museo Il museo del merletto di Chantilly raccoglie dei bellissimi pezzi di merletto
e ne racconta la storia. Nelle stanze del museo si esibiscono le merlettaie
che richiamano sempre molti visitatori. Questa attività ormai è molto fragile
e sopravvive solo grazie a poche appassionate. “Museo del patrimonio e del
merletto” Pavillon d'églar http://www.ville-chantilly.fr/AssocSportLoisirs/Musee.htm Cluny Merletti di Cluny, facenti parte nel 1903 della
collezione del Museo della Scuola Industriale di Paluen,
Germania. Il merletto di Cluny è a fili continui,
cioè dall'inizio alla fine si adopera all’incirca lo stesso numero di
fuselli, si lavora in verticale e non si spezza mai il filo se non in casi
eccezionali; il filato è più grosso, rispetto un Duchesse o Binche, per ottenere un manufatto di una certa
consistenza ma molto traforato. I punti del Cluny sono: il punto
spirito, che può essere rettangolare
triangolare oppure ovale, ma il più usato è
l'ovale (sono delle piccole foglie che messe in vario modo possono dare
l'idea anche di un piccolo fiore). Ci sono anche molte trecce a 4 fili con picot, che incrociandosi formano dei motivi di fondo, a
volte si trova un motivo che dà rilievo al lavoro, realizzato con 3 fuselli,
si chiama" punto di Venezia". I motivi ricorrenti sono geometrici e
realizzati a punto tela e a punto mezzo.
Trecina con picot- punto tela, punto
spirito su fondo a punto mezzo http://perso.wanadoo.fr/aplimouzin/cluny/ Craponne
Fuselli
di Craponne Merlettaie di Craponne,
1824 Craponne è un paesino
dell'alta Loira di 3000 abitanti, famoso per i merletti e i suoi 10 secoli di
storia. In questo paese, fino a 50 anni fa,
c'erano delle manifatture che vendevano i merletti prodotti dalle
"piccole mani", a Puy en Velay. Vendita di merletti Attualmente
c'è ancora qualcuno che si dedica a tale lavorazione, ma solo per diletto. La dentelle di Craponne è caratterizzata da motivi figurativi e floreali
che vengono messi in risalto da un cordoncino che segue il contorno dei
motivi per esaltarne la bellezza. Dal 1996 l'associazione “Aubade de Quercy” ha inserito
tra i suoi obiettivi il realizzare le guarnizioni dei costumi tradizionali in
merletto originale realizzato a mano a fuselli. L’associazione si prefigge di
mantenere gli usi e costumi delle tradizioni popolari autoctone. Il costume
femminile è formato da vari pezzi interamente confezionati dalle associate,
per esempio la sottogonna bianca è ornata da 10 metri, in totale di merletto:
un tramezzo di m.3x4 cm., un merletto
di finitura con cappe di m.3x 4,5 cm., e un merletto più piccolo di m.4x2 cm.
Sottogonna dell’associazione Aubade de Quercy ornata da tre giri di merletto a fuselli Una
cappella della chiesa di Craponne è dedicata al
Santo Régis, patrono delle merlettaie francesi. Dompierre Sotto
Luigi Berryer, castellano di Dompierre
e segretario del Grande consiglio del re Luigi XIV, il merletto ebbe una sua
comparsa anche in questo piccolo paese. Museo A Dompierre c'è il "Museo del ferro e del filo"
dove si possono ammirare merletti ad ago e a fuselli di eccezionale bellezza
e qualità. Museo del ferro e del filo http://www.chez.com/dentelle/WebZine/FerFil/Filfer.htm Le Puy
in Velay
Si
pensa che il merletto abbia fatto la sua comparsa a Puy,
verso il XVI secolo. Per certo si sa che nel XIX secolo, nell'Alta Loira
lavoravano circa 100.000 merlettaie. La leggenda
narra che nel 1407, Isabelle Mamour, una giovane
ricamatrice, voleva realizzare un velo sottile e raffinato per la Vergine
Nera, in occasione del Giubileo. Isabelle non sapendo cosa inventarsi,
costruì un cuscino e con l'aiuto degli spilli e di alcune navette si inventò
un intreccio di fili. Da qui sembra essere nato il merletto a fuselli a Puy. Nel M.Aymard scrive questa
notizia"............tra il 1715 e il Walton Whitney ha curato la stesura di due articoli* appartenenti a una più ampia raccolta di studi storici dedicati al tema del lavoro femminile in Europa, affrontano in modo metodologicamente stimolante e con dovizia di inedite fonti documentarie temi diversi, accomunati dall’attenzione posta al problematico momento di trasformazione in senso industriale delle manifatture di merletti e ricami in Francia nell’Ottocento. Nel primo, l’autrice espone parte dei risultati delle ricerche condotte presso gli archivi di Le Puy e già confluite in un più ampio studio (The Threads of Fortune: The Lacemakers of Le Puy): vengono delineate le strategie di organizzazione del lavoro, della produzione e della distribuzione commerciale dei merletti a fuselli nel sec.XIX presso le manifatture di questo centro dell’alta Loira. Le dinamiche emerse tra le diverse figure professionali coinvolte, le merlettaie che praticavano il lavoro a domicilio, i disegnatori di modelli, i mercanti e le leveuses ( cioè le mediatrici di cui è sottolineato il ruolo importante) trovano riscontro con il sistema organizzativo diffuso più tardi anche in Italia settentrionale, tra Otto e Novecento. Nel secondo, già apparso nel 1990 come articolo nel Journal of Women’s History, l’autrice analizza la crisi della produzione di ricami nelle manifatture lorenesi attorno alla metà dell’Ottocento. L’organizzazione del lavoro, anch’esso basato sul tipico sistema produttivo del lavoro femminile rurale a domicilio secondo modalità diffuse già dal sec. XVII, si scontra con la concorrenza delle più competitive industrie di ricami svizzere. Marchio di origine Il
merletto di Puy ha un marchio di origine che ne
tutela l'origine, ed è una etichetta blu con la scritta dorata "Dentelle di Puy" "Centro d'insegnamento del merletto a fuselli"(CEDF) Questo centro è stato fondato da M. me Mick
Fouriscout nel 1974 ed ha portato una ventata di
novità tra le associazioni e un contributo, nel rinnovamento dei materiali
per l'esecuzione del merletto: cuscino, fuselli, disegni, metodo di
esecuzione nella lavorazione ecc. Tutte le insegnanti titolari sono diplomate
ed hanno tutti i requisiti, per dare un insegnamento altamente qualificato
alla formazione professionale. Le tecniche insegnate sono:il Cluny, guipure, torchon, Valenciennes, Danoise,
russo, fiori di Craponne, merletto figurativo,
disegno su carta. Si fanno anche dei corsi per corrispondenza. I corsi e gli
stage si fanno tutto l'anno. Il CEDF ha una sua esposizione permanente ,
nella parte vecchia della città, dove sono esposti merletti contemporanei ed
antichi e materiale di oggi e di ieri per la lavorazione del merletto. C'è in
esposizione il merletto più largo e il tombolo più grande del mondo con 1989
fuselli creati in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese. Questa
associazione fa parte della "Società d'incoraggiamento ai mestieri
artistici" Centre d'Enseignement de la Dentelle au Fuseau 38-40-42 rue Raphaël - 43000 LE PUY EN VELAY - Tél. 04 71 02 01 68 - Fax 04 71 02 92 56 Museo Crozatier Teodoro Falcon
era un fabbricante di merletti, il personaggio più importante nella storia
del merletto a Le Puy che ha contribuito fortemente
al rinnovamento del merletto nel XIX secolo. Nel 1854 creò il Museo dei
merletti in una sala del Museo della città (Sala Falcon),
il futuro Museo Crozatier. Oggi la collezione del
Museo è una tra le più importanti collezioni pubbliche francesi che abbraccia
tutte le realtà di questa arte, con merletti a fuselli e ad ago che
vanno dal XVI al XX secolo. Le trine provengono da Le Puy
e da altri paesi Europei. All’interno del museo c'è
anche un superbo libro che raccoglie i campioni dei merletti ed anche una
macchina per produrre il merletto meccanico. Musée Crozatier "De fil en fuseau"
Questo
è un negozio dove si può trovare qualsiasi materiale per i merletto a fuselli
ed è la sede delle merlettaie di le Puy " Le portraits du Velay " Esibizione
di merlettaie davanti al negozio di Didier Barry In
questo negozio si possono acquistare i cuscini per la lavorazione del
merletto, fatti su misura e gusto del cliente, si possono scegliere i
tessuti e le passamanerie di rifinitura.
Didier Barry mentre lavora al tombolo e mentre realizza i
tomboli nel suo laboratorio. Per informazioni, Didier Bvarry, produttore di tomboli Les Portraits du Velay 10 rue Raphael 43000 Le Puy en Velay, Francia e-mail: francedentelle@hotmail.com Sitologia https://archive.org/details/europeanwomenpre00haft/ « European
women and preindustrial craft »,Hafter Daryl
M.,1995 Lille
Abito
stile impero realizzato interamente a fuselli con la tecnica del “ Lille” Il
punto Lille ha preso il nome della sua città: è un merletto sottile e
leggero, è un punto di fondo. Il
patrono delle merlettaie a Lille, è San Nicola. Antico merletto di Lille Nella
città di Lille dal 2001 c'è" l'Accademia del merletto",
che si prefigge di divulgare e salvaguardare il patrimonio di questa antica
tradizione artigianale. Creazione
di Rosanna Orgiu Quercy
L’Aubade
di Quercy è una Associazione, fondata nel 1983 e si
occupa di conservare e divulgare le tradizioni e la cultura locale( danze,
canti costumi.........) Dal 1996 è stato introdotto anche il merletto a
fuselli. Una volta al mese, il professore André-Pierre
-Limouzin con sette merlettaie, si incontrano
per esercitarsi nelle varie tecniche del merletto a fuselli. Questa
attività è nata con lo scopo di realizzare dei merletti per poi
adornare i costumi tradizionali, quindi confezionarli come si faceva un
tempo. Il costume femminile è formato da vari pezzi interamente confezionati
dalle associate, per esempio la sottogonna bianca è ornata da 10 metri in
totale di merletto: un tramezzo di
m.3x4 cm., un merletto di finitura con cappe di m.3x 4,5 cm., e un
merletto più piccolo di m.4x2 cm.
Sottogonna dell’associazione Aubade de Quercy ornata da tre giri di merletto a fuselli.
L'associazione ha creato un sito dove si possono vedere i lavori e i
componenti del gruppo del merletto. http://aubade.quercy.free.fr/dentlier.htm Aubade du Quercy 22 Avenue Nièpce, 93220 GAGNY Queyras
Tombolo e fusello del Queyras
( courtesy Annalisa Galletto) Il
Queyras si trova nella Savoia ai confini tra la
Francia e l’Italia
Valenciennes
Vecchio
merletto Valenciennes§ Valenciennes si trova a Nord della Francia,
ai confini con il Belgio. Fino
al 1678 (1668?) apparteneva alle Fiandre belghe, poi venne ceduta alla Francia.Il
merletto a fuselli ha contribuito alla reputazione artistica e a rendere
famosa questa città. Il "Valenciennes" è un merletto a fili
continui molto leggero ed elegante, con un fondo uniforme e resistente
realizzato con incroci di treccine. Fino al XVIII secolo i motivi furono
caratterizzati da volute e fiori. Ci sono due tipi di Valenciennes,
conosciuti come “Vraies”(originali) e “Fausse” (falsi). Il “ vrai
Valencienne” era l’originale e il solo” eterno merletto”, si era assicurato
questa nomea per la sua durata e resistenza.
Fondo
Valencienne realizzato con una treccina a due paia di fuselli I primi
cenni storici documentati, che parlano degli inizi del merletto a fuselli risalgono
al 1624, quando le monache di Santa Agnese insegnavano l'arte del merletto
all'interno della loro scuola. La storia ci racconta ancora che nel 1661 Francoise Batar, all'età di 37
anni, creò una comunità "La congregazione delle figlie
della sacra famiglia", per insegnare l'arte del merletto, alle
giovani e povere ragazze del luogo. A lei l'onore di aver radicato questa
arte a Valenciennes. Aveva appreso le tecniche del merletto ad Anversa e
diffuse a Valenciennes, il punto Venezia e Fiandra. Aprì diversi ateliers e creò un fervido commercio, avendo lei dei
rapporti con il Belgio ed Anversa. Morì nel 1677, dopo aver aperto altri ateliers a Quesnoy ed
Arras. Nel XVIII secolo, il merletto Valenciennes era uno dei merletti a
fuselli più ricercato e costoso per la sua raffinatezza del fondo e dei
disegni e per il colore del suo filato, bianco avorio. Verso i primi del
'700, questo merletto era considerato il più bello in assoluto, per la
leggerezza e resistenza, il segreto era la qualità dei filati e l'acqua che
serviva a lavare il filato grezzo. Si lavorava con un filo sottile di lino,
esso era molto resistente e si doveva lavorare in cantine umide per
mantenerlo bello e sostenuto. Le giovani ragazze provenienti da povere
famiglie, intrecciavano fili di lino per un misero compenso, rimanendo
all'umido e al buio di questi scantinati, all'età di 30 anni già i loro occhi
non ci vedevano più. I mercanti comunque facevano grandi affari, perché
questo merletto veniva pagato molto bene. Da documentazioni esistenti si è
venuti a conoscenza che molti merletti realizzati in paesi limitrofi,
venivano venduti per "Valenciennes", ma il pregio e la qualità non
erano uguali. Molte donne di allora spesero fortune per i corredi delle
figlie! Dall’ inventario del guardaroba di M.me di Barri, datato 1771, si legge che alla possedeva: veli da testa, scialletti, polsini e jabot, “ tutti plissetati di vero Valenciennes”§. Tra il 1720 e il 1780, lavoravano a
Valenciennes dalle 3000, alle 4000 merlettaie. Dopo la rivoluzione francese Valenciennes e
il suo merletto attraversarono un momento di crisi, ma i segreti del merletti
vennero ben custoditi e nel 1908 la camera di commercio avviò una scuola del
merletto. La prima guerra mondiale la portò alla chiusura, ma nel 1926 il
merletto ritornò in auge, grazie a persone spinte da passione e amore di
questa antica tradizione. Dal 1959 presso la Scuola di Belle Arti si
impartiscono lezioni di merletto e si è costituita una associazione per la
sua promozione. Nel XIX secolo , il più grande produttore
di "Valenciennes era il Belgio, si parlava allora di
"Valencienne del Brabant" Nel 1850 il mercato venne invaso dal
Valenciennes meccanico. A Sebourg, in un
villaggio di 2000 abitanti vicino Valenciennes, vive Rosanna
Orgiu, conoscitrice del merletto ed esperta
merlettaia. Museo A
Valenciennes c'è il "Museo delle Belle Arti", dove si possono
ammirare dei bellissimi merletti e anche le merlettaie all'opera. I pezzi più
prestigiosi, attualmente in mostra, sono stati generosamente donati da
collezioni private. Molti merletti storici e preziosi, erano conservati
nell'Hotel de Ville e andarono distrutti nell'incendio del 1940. Biblioteca La
Biblioteca di Valenciennes possiede una prestigiosa collezione di merletti
che con la loro bellezza e qualità dimostrano la storia del merletto in
Francia e Belgio, tra il XVIII e XIX secolo. La collezione è formata da
merletti ad ago e fuselli, punto Venezia, di Parigi, duchesse di Bruges,
bordi di Chantilly, ecc. C'è anche una ampia documentazione che attesta
la fervida attività del merletto da parte di commercianti, ateliers o più semplicemente, nel silenzio dei conventi. Biblioteca di Valenciennes Mirecourt
Merlettaie di Mirecourt, 1900 Libro con istruzioni dettagliate su disegni molto
originali Parigi
Al Museo Nazionale del Rinascimento, nel castello d’Ecouen, si può vedere una collezione antica di merletti *Working Women, Gender, and Industrialization in
Nineteenth-Century France: the case of Lorraine Embrodery
Manufacturing, in European Women and Preindustrial Craft, edited by Daryl M. Hafter, Indiana University Press, Bloomington and
Indianapolis 1995, pp.87-107. Note bibliografiche. § Chats on old lace and needlwork,
Mrs Lowe-T.Fisher Unwin-Adelphi
Terrace MCMVIII Il disegno della merlettaia di le Puy è stato tratto da:
Lace-Makers of Le Puy, Betham-Edwards, E. Woman's
World, Vol. 3 (1890), |