Nelle sale di Palazzo Bianco l’allestimento avrà come tema la storia del merletto, inteso sia come
ornamento di lusso per la moda
femminile e maschile tra XVI e XX secolo, che come decorazione per la biancheria domestica.
Considerati giustamente nel passato alla stregua di costosi e raffinati
gioielli, i merletti già nel XVI secolo costituiscono il complemento
indispensabile dell’abbigliamento delle classi dominanti e sono utilizzati per
impreziosire i tessuti usati nella vita quotidiana, come lenzuola,
tovaglie, asciugamani. L’evoluzione delle tecniche e dei disegni, dovuta
all’abilità e alla creatività delle merlettaie che operano presso i vari centri
di produzione, consente a questi delicatissimi manufatti di adattarsi a tutti i
cambiamenti di gusto che si succedono rapidamente nella moda. Si passa così dai
disegni geometrici delle trine che decorano lo scollo degli abiti della prima
metà del Seicento, ai motivi di gusto barocco che trionfano nei pizzi veneziani
e fiamminghi della seconda metà del secolo, dai leggerissimi merletti ad ago
francesi “Argentan” od “Alençon” che formano una morbida cascata sul
polso delle dame del Settecento, ai superbi e consistenti pizzi di
Bruxelles con i quali nel XIX secolo sono confezionati scialli, mantelli,
colletti, accessori. Con la nascita e lo sviluppo del merletto meccanico nel corso dell’Ottocento, l’utilizzo del pizzo
nell’ambito dell’abbigliamento femminile si intensifica ulteriormente, come
testimoniano i numerosi abiti da
sera o da ballo confezionati tra fine Ottocento e prima metà del
Novecento A Palazzo Bianco questa carrellata sui pizzi prenderà le mosse
proprio dalle opere di produzione
genovese seicentesca, alle quali sarà dedicata un’ampia sezione, seguite
poi da altri merletti italiani ( Milano, Venezia), e da quelli europei
(Francia, Fiandre, Inghilterra). Colli, maniche, cuffie, polsini, grembiuli,
abiti interi, ombrellini, tovaglie, bordi per biancheria da letto provenienti
per la maggior parte dalla ricca collezione di merletti del Centro Studi
Tessuto e Moda DVJ, finalmente esposta al pubblico nella sua interezza,
saranno esposti, secondo un ordinamento cronologico e tipologico. Una
serie di ritratti documenterà l’utilizzo originale dei pizzi. Un’assoluta
novità è costituita dalla sezione dedicata al pizzo meccanico, di cui viene ripercorsa la storia, sino ad oggi
pressoché ignorata, che consente di riallacciare l’itinerario della mostra
all’epoca contemporanea.
Nelle sale
del Museo Luxoro, una casa-museo
che ha conservato l’atmosfera domestica grazie alla presenza degli arredi
originari, verrà realizzato un percorso dedicato alle ultime accessioni della
collezione, tra le quali riveste particolare rilievo una donazione da poco
pervenuta al Comune di Genova, quella della raccolta di Giorgio e Luisella Olivetti. Si tratta di un
importante complesso di merletti provenienti da un’antica famiglia torinese,
che comprende numerosi pezzi di produzione francese e fiamminga ad ago e
fuselli del XVII e XVIII secolo e accessori per l’abbigliamento del XIX secolo.
Saranno presentati nello stesso contesto i campionari di merletti, alcuni dei quali di recente acquisizione.
Nell’ambito della mostra sarà riservata una particolare attenzione alle
tecniche di lavorazione e alla figura delle merlettaie, mediante l’esposizione
di testi a stampa e strumenti da lavoro, preziose testimonianze di questa
raffinata tecnica artistica, di cui le donne sono state per secoli le uniche
depositarie.
Musei di Strada Nuova - Palazzo Bianco, Via Garibaldi, 1116124 Genova http://www.museopalazzobianco.it
Museo Luxoro, Via Mafalda di Savoia, 3 16167 Genova http://www.museoluxoro.it