Auguste, Ernest Lefèbure Augustin-René Lefèbure
(1798-1869), detto Auguste,
prelevò nel 1829 la manifattura di merletti dalla signora Charpentier a Bajeux, nel Nord della Francia. Da subito
orientò la produzione
verso manufatti di lusso. Riuscì a organizzare un fiorente commercio di merletto “Blonda nera”, conosciuto come “Blonda di Caen”, che veniva esportato
in Spagna e in Sud
America. I filati
che venivano impiegati erano il lino e la seta pregiata. E proprio con la
seta nera, tinta
e lavorata a Baieux si realizzavano grandi scialli, ventagli e ombrellini
in merletto Chantilly. Con questi
grandi scialli,
le dame si avvolgevano le
spalle la sera, sopra ai vestiti scollati.
I motivi di questi grandi merletti erano floreali, geometrici o a ghirlande: per ottenere grandi dimensioni di merletto, si eseguivano delle strisce a fuselli che venivano
unite ad ago con un punto invisibile chiamato "punto raccroc".
Nel 1844, in occasione dell’esposizione nazionale di Parigi, i
merletti di Alencon, Bayeux , Valenciennes di Lefebure si
fecero notare confermando una ripresa del merletto francese. Nel
1857 il figlio Ernest subentrò al padre e nel 1964 si unì anche
il fratello Anatole. I fratelli Lefèbure continuarono a ideare e produrre del raffinato merletto anche ad ago, come l’Alencon dal 1860 e l’Argentan dal 1874. Di quest’ultimo si occupava dei
disegni Feuillette, un personaggio che aveva raggiunto una forte reputazione nell’ambito del merletto. La manifattura spese notevoli energie per sponsorizzarsi specialmente a livello espositivo. Nell’Esposizione di Parigi del 1867 vennero esibite due balze realizzate da quaranta merlettaie in sette anni di
lavoro. Agli inizi dell’impresa nella ditta Lefèbure
si contavano circa 400 merlettaie, nel 1860 erano più di
10.000. Si producevano merletti
molto costosi, anche Napoleone III fu cliente di Lefèbure in quanto l’imperatrice Eugenia ordinò nel 1854 presso la ditta Videcoq e Simenon, uno scialle in merletto Chantilly che venne fatto
eseguire dalle manifatture Lefèbure. Nel 1855 in occasione dell’esposizione di Parigi per questa opera ricevettero la medaglia d’onore^. Auguste nel 1849 ricevette la Croce di Cavaliere della Legion d'Onore e da Napoleone III la Medaglia di Sant'Elena
. Ernest Lefèbure (1835-1913) era un grande conoscitore della storia e delle tecniche del merletto, continuò a preferire il merletto fatto a mano dal merletto
meccanico. Si è speso
molto per far valere il merletto come oggetto d’arte, scrivendo libri e una tesi
sulla storia del merletto di Bayeux. Suo figlio Auguste
gestì l’attività fino alla sua
chiusura nel 1932 a causa della concorrenza
della manifattura industriale del merletto. Era segretario del consiglio d’amministrazione del museo delle Arti decorative di Parigi e nel
1889 venne promosso ufficiale della legion d’Onore. Fu consigliere municipale di Parigi, rappresentante del distretto di Place Vendôme, dal 1919 alla sua morte
nel 1936. Dal 1933 in un quartiere parigino, a suo nome è stata
intitolata una via. Scialle
eseguito in Normandia nel 1867 dalle manifatture Auguste Lefébure e figli. E’ un merletto realizzato a fuselli con filato di seta con la tecnica del
Chantilly. Misura 115 cm.x
30,5. Lo scialle si trova nel Philadelpia Museum of Art ed
è stato donato nel 1938 da Mrs. Bayard Henry.
Una
raccolta dei suoi libri in rete: “Emboidery and lace”,
1888 https://www2.cs.arizona.edu/patterns/weaving/books/le_lace_1.pdf https://www2.cs.arizona.edu/patterns/weaving/books/le_lace_2.pdf https://www2.cs.arizona.edu/patterns/weaving/books/le_lace_3.pdf “Dentelles et guipures:
anciennes et modernes,
imitations ou copies” https://archive.org/details/dentellesetguipu00lefb/page/n11/mode/2up “Le Point de France”, 1912 https://www2.cs.arizona.edu/patterns/weaving/books/expo_lace.pdf “Les points de France”, Lefebure
Ernest, 1912 https://archive.org/details/pointsdefrance00lefe/mode/2up Bibliografia *tratto da “Revue des arts décoratifs”,
1881 ^tratto da “Antique laces of American collectors”, 1920 °Alcide
Russel era un eccezzionale
designer di merletti del
XIX secolo, progettò questa balza per l’Esposizione internazionale
del 1867 a Parigi. |