"Le più belle lettere che mi
avete inviato"
Care amiche, auguri di Buon Anno a tutte.
Soprattutto chi ho disturbato con la mia richiesta di aiuto
per l’abito “musica” e, a scusante delle mie richieste, volevo ancora dirvi
alcuni pensieri, senza voler convertirvi alle mie idee.
Il merletti che noi
eseguiamo, belli o meno che siano sono parte della nostra vita. Dedichiamo loro tempo e creatività e la maggioranza di noi non ci
guadagna nulla.
In alcuni, casi come nel mio si deve aggiungere anche il costo dei materiali ed essendo abbigliamento e gioielli
sarebbero tessuti, fodere filati perle, oro, argento, ecc.
Noi tutte dobbiamo
essere sicure che il nostro “ lavoro” meraviglioso o amatoriale venga
rispettato in ugual maniera. Lo mandiamo con fiducia dopo aver letto i
regolamenti a esposizioni o concorsi a seconda delle nostre scelte.
Dobbiamo avere la
certezza che esso verrà trattato con
rispetto e che le norme, tempi, regole stampate verranno applicati alla lettera. Che senso avrebbe pubblicare
norme per concorsi o esposizioni se non
le si applica?
Poi se accade
qualche “errore”, e so bene che lavorando ne possono succedere, mi aspetto un
rimedio.
A tutto si può
rimediare se c’è la volontà.
Per questo lotto e
protesto come posso, e non facendo parte di nessuna associazione o gruppo mi è
molto più difficile.
Lotto perché il lavoro,qualunque esso sia, non solo il mio,
venga rispettato.
Ecco, forse rispetto manca, tutto al giorno d’oggi è lecito,
accettato, capito. C’è un grande fervore creativo- caotico. Copiare un disegno,
presentare un lavoro copiato è quasi normale, non ci scandalizza più. Si
modifica un motivo, si scarica da internet e via. Lavoro eseguito con cura?
Sarà bello, degno di essere esposto o
solo piacere personale? Si valuteranno assieme centri, accessori,opere uscite
da laboratori, da Istituti (perciò lavoro di gruppo), lavori a tecniche
differenti, ricami, feltri o nel caso mio sartoriali? Tutti assieme, allo
stesso livello?
Affascinati e presi dalla tecnologia si dimentica il fattore umano.
In questa situazione
dove tutto viene accettato, capirete che è difficile protestare, non usa più,
anzi disturba, al massimo si fa un po’ di gossip.
Se poi ci si mettono
pure quelli che hanno e fanno cultura, possibilità nel gestire manifestazioni,
allora, amiche mie non ci stò. Già ho avuto modo di protestare per
manifestazioni dove in barba ai regolamenti c’era di tutto e di più.
Se poi “altri” decidono arbitrariamente la
presenza di un lavoro, da una parte o dall’altra, non tenendo conto degli
accordi precedenti, delle regole, non si hanno più certezze. Se noi tutte
quando vediamo qualcosa che non ci è chiaro stiamo zitte, mai otterremo
qualcosa, dobbiamo far rispettare i nostri lavori, le nostre idee, e se siamo
rispettose esigere rispetto.
Non lotta cattiva per il piacere di creare problemi a chi
lavora, ma esigere serietà sì!
Perciò sono io che non desidero mettermi in competizione e
preferisco esporre, se me lo chiedono, oppure continuare tranquillamente per
mio conto. Non lo faccio per presunzione,
pur essendo abiti molto semplici sono a “supporto”, spero gradevole, del
merletto , e credo sarei irrispettosa verso le altre che non hanno acquisito le
mie conoscenze sartoriali.
Io ho idee molto
“personali” diciamo che possono essere bizzarre, su concorsi
esposizioni, non lo nascondo ed è perciò che lo dico subito e a scanso di
equivoci lo metto pure per iscritto affinché tutto sia chiaro e non sorgano
problemi, ma in questo caso non ha
funzionato.
Vedete per eseguire l’abito della musica, ad esempio, ci
sono voluti metri e metri di tessuto, l’ho progettato, tagliato, confezionato,
disegnato il merletto, eseguito il tutto con un lavoro di più tre mesi, ditemi
perché non dovevo chiedere chiarezza e rispetto, in quella stoffa e i quei fili
c’è una parte della mia vita.
E’ costato un
capitale in tessuto, tempo, foto, allestimento, noleggio manichini, ecc…Abito che mai avrei eseguito per
concorso e spese che perciò non avrei sostenuto. Ho buttato soldi, tolti alla
mia famiglia, e tempo, per trovarmi nella situazione opposta al mio desiderio,
(ossia solo esposizione) per trovarmi ancora a lottare, contro una scelta
arbitraria contro i miei principi e dovuto chiedere a voi aiuto per fare
chiarezza
Immagino vi sia difficile capire il mio accanimento per
voler essere trattata con rispetto, io e il mio lavoro, ma sono fatta così,
all’antica. Se mantengo parola, se sono rispettosa delle regole, mi aspetto
uguale comportamento.
Sono disposta a capire gli errori, aspettare rimedi, ( scuse?…non
si usa più) ma qua, a quanto pare, errori non ci sono stati….
Qualcuna mi ha consigliato di non preoccuparmi in quanto
nessuno legge i cataloghi. Non sono di questa opinione, da noi si dice “carta
canta”. Ma lasciando perdere la “carta” rimane il fatto che non è stato tenuto
in nessun conto il regolamento, i nostri accordi scritti….e in fondo, è
vero, non occorreva un errata corrige in quanto la foto è stata messa
volontariamente come opera a concorso per ” fare cosa gradita a me”! (
“Attestazione” ricevuta per mail!)
Per quale motivo
poi? Chi sà quale lavoro avrei eseguito per il concorso? E le altre merlettaie hanno ricevuto pure
loro questo omaggio? Sarebbe bastato un mazzo di fiori, per “gratificarmi” non
vi pare?
E’ vero non ho gradito, né capito la cortesia per aver messo, contro la mia volontà scritta e
concordata, un lavoro a concorso che
comunque mi rimarrà per sempre come una “buca” in quanto nulla ha vinto e che
cavallerescamente è stato “bruciato”.
Purtroppo non avrò
più la possibilità di dire a tutti la verità, è passato troppo tempo
nell’assoluto silenzio.
Mi sono stancata di aspettare qualche rimedio, precisazione
seria, penso educatamente dovutami, e qualcosa si poteva fare all’inizio. Per
prima cosa un foglietto nei cataloghi, poi quale riga in rete, sulla carta
stampata……e sarebbe finita lì. Invece silenzio.
Ora è troppo tardi
per tutto.
Ho pensato, scritto,
sofferto e atteso per 53 giorni , per sentirmi chiedere ancora cosa….
desiderassi! Ma scherziamo, possibile che una persona che cura da 24 anni una
manifestazione del genere non conosca il significato della parole Concorso ed
Esposizione, sarebbe tragico, oppure è un insulto all’
intelligenza………………………………………
Sarebbe da aspettarsi perciò un comportamento civile ed
onesto, non rigirarmi la frittata di un suo errore come un gentile omaggio.
Questo sì che è disonesto. Zitto zitto lasciando passare il tempo, tanto la
cosa si affloscia, lui continuerà tranquillamente a prepararsi per la prossima Biennale. La meravigliosa Attestazione
che mi ha gentilmente spedito è una cosa “intima” tra me e lui e nessun altro.
Bello veramente. Gran bel comportamento. Veramente cavalleresco!
Concludo con una espressione della mia amica, purtroppo
precocemente scomparsa, Despyna Koutsika,……
viva i merletti!!
Un grazie sincero a tutte.
Vi auguro tanta
fantasia creativa, soddisfazioni e, scusate la lunga lettera, non ho il dono
della sintesi,
un abbraccio, Maria
28-11-2006
Gent. Sig.ra Fiorenza,
la
ringrazio per avermi dedicato del tempo per conoscermi.
L'arte
del merletto mi è stata tramandata in famiglia dalla nonna e dalla mamma. Dalla
mia infanzia ho imparato ad osservare e ad amare i pizzi di Cantù che venivano
inseriti dalle mani abili della mamma (questa per lei era solo una grande
passione, la sua professione era diversa). Il fascino di questi decori era così
alto in me che da piccola decisi di preparare un abito speciale alla mia
bambola. Approfittando dell'assenza della mamma e della nonna raggiunsi una
scatola nella quale si tenevano i pizzi a metro e non mi parve vero di
potermene appropriare di un pezzetto; finalmente la mia bambola avrebbe avuto
una lussuosissima gonna. Immagini pure le conseguenze, ma la mia passione per i
pizzi rimase e si è protratta nel tempo fino a spingermi a realizzare un sogno
lungamente meditato ovvero l'apertura di un'attività che coltiva e diffonde
l'arte del merletto e del ricamo.
L'opportunità
che lei mi offre, attraverso il suo sito, di portare a conoscenza delle
appassionate le mie scuole di tombolo e ricamo è molto gradita. Da tre anni si
svolgono lezioni di tombolo nel mio negozio con la presenza di una docente
d'eccezione, la Sig.ra Sandra Tajana di Olgiate Comasco. Io pubblicamente
ringrazio questa mia insegnante e grande amica che con sacrificio ci raggiunge
ogni mercoledì sera per coltivare il nostro interesse.
A questo
punto penso di autorizzarla sicuramente a pubblicare le nostre lezioni ed anche
la vicenda che le ho sopra raccontato, se vuole.
Nella
speranza di poterle dare altre notizie e aggiornamenti, sentitamente ringrazio.
Voglia
gradire i miei migliori saluti.
Nicoletta
Buratti
Fili
d’Arte, Legnano
Carissima signora
Fiorenza: prima di tutto la prego mi scusi dal mio povero italiano (se Dante si
desta mi ammaza) ma é una lingua che amo tanto! Veramente. Ed anche molto
piacevoli avere la possibilitá di scambiare con lei del altro mio amore: il
merletto a fuselli. Mi presento: ne ho 59 anni, ho avuto quatro figli e di
quelli, tre nipotini di 15, 13 e 4 anni.Faccio il merletto da quatro anni, e
prima facevo la scultora e della ceramica. Abito a Garín, piccola cittá a 40 Km
della cittá di Buenos Aires.Nel anno 90, siamo stati col mio marito, di
origine giuliana e goritziana, a Udine ed a Trieste. ¡Anche a Mestre! Di paso
per Venezia. Dopo siamo andati a Roma per il ritorno. Ho piangiatto
moltíssimo quando lasciai l'Italia, perché é il piú bel paese del mondo... la
su arte, propiamente museo al aria aperta. Ancora non so bene maneggiare la
web, ma quando scopra come farlo, invieró a tutti i mie salutti e quello che
sia buono per l'informazioni a livello di merletti. Voglio raccontargli che,
qui a Buenos Aires, ho combinato un Circolo di Merlettai a Fuselli, che lavora
moltisimo per la difusione dello stesso. Abbiamo fino ad oggi conoscenza di piu
di 150 merlettai distribuiti fra Buenos Aires, Rosario, Mar del Plata y
Balcarce.Per un paese che non ha tradizione di merletto, sembrano no poche.
Anzi, abbiamo troppe diffilcoltá per ottenere i fuselli ed il filo adatto e
publicazioni sul tema, ma questo é il perchè dal Círcolo: sesiamo unite,
condividiamo quel che é possibile per superare i problemi. Grazie a Internet, ci troviamo anche
amiche come lei per trovare una raggioni in piú per continuare a lavorare con
entusiasmo¿Forse sará possibile che in un futuro non lontano verrai atrovarci
al nostro paese? Sarebbe bellísimo.Noi facciamo incontri attraverso tutto
l'anno ed io offro la mia casa al meno per duepersone per alloggio. Lavoriamo diverse tecniche: di
Camariñas, italiani, sloveni, ed ci sono parecchi professorese molto brave.
Quello che mi piace per lavorare per la sua belleza e modo di lavorare é la
reticella, perche qui, nessuna lo fa.Non é da molto tempo che ci siamo
lavorando al Círcolo, sin dal 12 febraio di questo anno, ma andiamo avanti ogni
giorno senza riposo per trovare nuove amanti di questo bellíssimo lavoro. Se Voi capite il spagnuolo io posso
mandarvi il compendio mensile delle nostre riunioni per avere una comunicazioni
piú frequenti e che ci unisca attraverso l'oceano e vi faccia capire i nostri
obbietivi. Probabilmente nei mesi di gennaio e febbraio saremmo in vacanza, perche
qui é l'estate. Ma, próssimamente avremmo una pagina di Internet, che é in
preparazioni, che sará di sicuro un altra maniera di essere comunicate.In
qualche modo, sono molto felice se lei soltanto mirisponde e facciammo una
amicizia per corrispondenzia Salutti a tutte le persone che fanno
i merletti di sua città e per lei un forte abbracio di Grazziella Martínez Yantorno
Cara
Fiorenza (diamoci del tu, vuoi?)Ti ringrazio per i complimenti ed io li faccio
a te per il tuo lavoro.
Io
sono una appassionata di merletti 'di un tempo' . Ho
avuto un negozio per 12 anni e in quel periodo ho raccolto in giro per l'Italia
e per l'Europa, pizzi, merletti e cose ricamate.Me ne sono passate tra le mani
tantissime, il meglio l'ho conservato per me e sono uno spunto notevole ogni
volta che voglio iniziare un nuovo lavoro.A me è sempre piaciuto
restaurare quelli bisognosi di interventi e utilizzarli, dando loro una veste
nuova, nei quadri, nelle lampade e nelle tende.Sono proprio le trame sottili
che mi suggeriscono le idee per le mie nuove realizzazioni.Poco tempo fa ho
deciso di raccogliere alcuni miei lavori sparsi per casa e ne è nato un sito
che ho chiamato: L'Album di Adele .
Con il tempo si è arricchito di sezioni in cui ho cercato di raccontare lemie
passioni legate alla manualità creativa nelle sue diverse formeIn una sezione
che ho chiamato : Per fare insieme, dò passo passo le informazioni per creare
lampade di pizzo e, sempre nella stessa sezione apro una 'vetrina' su diversi
modelli di tende di lino e merletti a fuselli
realizzati interamente a mano prendendo spunto proprio dai pannelli che
incorniciavano le finestre delle case di un tempo. Mi farebbe piacere far parte
del vostro gruppo.
Album
di Adele
http://space.tin.it/io/adecaval
Spero di risentirti presto,buona
giornata
Adele
Intanto un
grazie per l'apprezzamento delle nostre pagine anche se sappiamo che sono
realizzate in modo semplice. Qui ad Anghiari viene
pubbblicato un giornale parrocchiale (parla di cronaca e notizie della
parrocchia e del paese) che viene pubblicato anche in forma elettronica. Al suo
interno, come forse avrà potuto vedere, si trovano le nostre pagine.
Ma
veniamo alla tradizione del tombolo. Come avrà in parte letto, questa del
tombolo è una tradizione abbastanza antica per Anghiari e tutta la Valtiberina
toscana. Attualmente non siamo in possesso di documenti
che vadano oltre la fine dell'ottocento ma probabilmente è anche più antica.
Oggi
come oggi, ci auguriamo anche grazie alla nostra Associazione, un discreto
numero di donne anghiaresi conosce e pratica la tecnica della trina a fuselli
ma che noi preferiamo chiamare "tombolo".
La
lavorazione avviene appoggiando i disegni su un cuscino spianato (noi lo
chiamiamo "pagnotta" dato che ricorda le vecchie pagnotte di pane da
almeno due chili fatte in casa) a differenza di altre zone come a Cantù dove il
cuscino è rotondo. Usiamo quasi esclusivamente filato di lino.
La
sua lettera ci ha suggerito di inserire anche nelle nostre pagine dei link di
altri siti simili. Siamo tre signore qui di Anghiari, a cui
piace lavorare il "tombolo", e cerchiamo di non disperdere questa
antica lavorazione. Teniamo un corso che inizia a settembre per terminare in
aprile in occasione della Mostra dell'Artigianato a cui siamo presenti per
mettere in mostra vari lavori oltre a quelli delle allieve.
Guarderemo
con calma le sue pagine e le invieremo notizie che ci auguriamo possano essere
utili. Un cordiale saluto
mdp
Anghiari,
22 novembre 2002