Encaje de Mundillo a Portorico
Merlettaie di Porto Rico, Rodriguez Archives
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Storia
L'isola di Porto Rico è stata
scoperta da Cristoforo Colombo, in seguito è stata governata per 400 anni
dagli spagnoli e a seguire dagli Stati Uniti, attualmente è uno stato
indipendente. Il merletto sembra sia stato portato da
alcune monache spagnole o come la chiamano i portoricani “ Dama Blanca” e
abbia avuto i suoi inizi a Moca, Isabela e Aguadilla a ovest dell’isola. In queste zone permane
attualmente tale lavorazione oltre a Cupey a est
dell’isola.
I potenti spagnoli che si stabilirono
sull'isola come anche ad Haiti usarono il pizzo come decorazioni
nell’abbigliamento e successivamente anche per guarnire la guayabera, la classica camicia cubana a quattro tasche. È
così che portarono i maestri d'arte nelle loro fattorie per insegnare l'arte
alle loro figlie. All'inizio il merletto è stato realizzato più da uomini,
conosciuti come bolilleros, che da donne.
Il primo merletto
in Portorico si chiamava "Torchon" (pizzo
a trama grande o merletto del mendicante); presto però, questi grandi
merletti vennero ritenuti di basso pregio, mentre oggi si realizzano merletti
più raffinati e di piccole dimensioni, ricercati dai collezionisti. Per realizzare il
merletto si adoperano fuselli di varie fogge e vari tipi di legno.
Tre campioni di merletto a fuselli
prodotti a Portorico, il primo in alto è un vecchio merletto ed è stato
eseguito da un’anziana signora su un vecchio disegno. Litchfield
Historical Society ^
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Irwin D. Offman "Le
merlettaie- Puerto Rico", punta secca,1944
Crystal Bridges Museum of American Art
Queste
23 giovani donne operaie ricamano in una stanza affollata con una monaca
come sorvegliante. Il clero poteva permettersi le spese e commissionavano
lavori di pizzo per i loro paramenti e per gli abiti indossati dalle figure
dei santi. Era anche usato per ornare abiti per bambini e abiti da sposa,
tra altri usi. Possiamo osservare che le ragazze sono ben vestite e
pettinate, gli abiti che indossano sono bianchi con manichine
a sbuffo e collettino.
Hoffman
aveva viaggiato negli anni '30 e '40 come cercatore d'oro, accompagnando i
suoi fratelli proprietari di miniere. I loro viaggi li portarono nel
sud-ovest, in Messico e, il 16 aprile 1940, a Porto Rico, dove Irwin si unì inevitabilmente alla popolazione generale,
in particolare ai lavoratori e ai poveri.
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El telon
del mundillo
Nel
luglio del 2001 il governatore del Portorico, Rossello,
ha inaugurato il Museo delle Arti di Portorico (MAPR). L’inaugurazione è
avvenuta nel teatro del Museo, Teatro Raúl Juliá e faceva da sfondo un tendaggio di merletto a
fuselli dal titolo 'Mundillo nuestro' che rappresentava il mondo. E’ stato disegnato
dall’artista Antonio Martorell ed eseguito in collaborazione
con il gruppo di artigiani del laboratorio ”Borinquen
Lacers” con le merlettaie: Lucy Betancourt, Asunción Bayón, Hilda Millán, Norma Figueroa, Hilda Cruz, Hilda Santiago e Carmen Margarita Filardi.
L’artista Antonio Martorell con le
merlettaie che hanno eseguito il tendaggio e l’inaugurazione.
L’artista con la sua opera monumentale.
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Museo del Mundillo a Moca
Il Museo è stato inaugurato nel 2004,
all’interno si trovano merletti attuali e qualche reperto storico, il
percorso espositivo è esaustivo considerando la giovane età dell’avvento
del merletto in questo paese.
Eva Mori, 2004, questo quadro si trova
all’interno del Museo del Mundillo insieme ad
altri dipinti dedicati alle merlettaie
Completino per Battesimo, Clothing collection Museodelle Americhe, Old San
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Monumento a la “tejedora
de mundillo”
Il monumento
situato nella piazza pubblica José D. Quiñones, è
accompagnato da una targa con dedica: “Dedicado a
todas las laboriosas mujeres mocanas que han dedicado su vida a preservar este fino arte del tejido del
mundillo, herencia de nuestros antepasados.
(Dedicato a tutte le laboriose donne mocane che
hanno dedicato la loro vita a preservare questa raffinata arte della
tessitura, eredità dei nostri antenati)
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Prima giornata mondiale del mundillo
portoricano
Locandina
dell’evento
Con
la prima domenica di maggio 2023, il Portorico ha istituito la prima
giornata mondiale del mundillo portoricano. La
Giornata Nazionale del Mundillo è stata dedicata
a Lilliam Cordero Torressolá
che da decenni lavora con grande dedizione nella preziosa arte creativa del
mundillo La celebrazione si è svolta virtualmente
con la lettura del proclama concesso dal Dipartimento di Stato e firmato
dal Governatore Pedro Pierluisi, in cui la prima
domenica di maggio di ogni anno viene istituita come giornata
commemorativa. Puerto Rico è considerato uno dei maggiori esponenti di
questa linea artigianale nelle Americhe. Oltre
alla lettura delproclama, l'ICP ha tenuto un
dibattito in cui si è discusso dell'importanza e dell'eredità di questo
lavoro artigianale.
"Per
noi è estremamente importante che il valore del mondo sia riconosciuto
attraverso questa celebrazione, perché crea consapevolezza nelle
generazioni presenti e future, aiutando così ad apprezzare e supportare
questa tradizione artigianale", ha affermato Jessabet
Vivas Capó, direttore
del programma Popular Arti dell'ICP. Questa
giornata riconosce il lavoro svolto da tutte le persone che insegnano e
creano opere nel mondo. Inoltre, vengono promosse attività educative e
commemorative che mettono in risalto questa comunità artigianale.
L'organizzazione Líderes del Mundillo
Puertorriqueño ha presentato la petizione formale
per la giornata commemorativa, che è stata sostenuta dall'ICP e approvata
dal Dipartimento di Stato di Porto Rico.
Líderes
del Mundillo Puertoriqueño,
con la sua presidente Doña Carmen Arteaga, è un ente senza scopo di lucro creato nel 2017
con lo scopo di rafforzare la comunità mondiale di Porto Rico. Oltre a
questa organizzazione, ci sono altri gruppi in tutta l'isola dedicati a
promuovere una tradizione così preziosa. Carmen Arteaga
ha dichiarato: "Mi sento privilegiata a guidare un gruppo di colleghi
che condividono lo stesso sogno e la stessa missione, per unire Portorico
attraverso il merletto, far conoscere la nostra arte e aumentare il popolo
di merlettaie del nostro paese"
In
qualità di ente governativo incaricato di stabilire l'ordine pubblico
culturale, l'ICP riconosce e valorizza al meglio lo sviluppo
dell'artigianato e riafferma la sua missione di preservare, promuovere,
arricchire e diffondere i valori culturali del popolo portoricano
attraverso attività e procedure come queste. L'ICP ha esortato i cittadini
a unirsi a questo importante evento e aiutare a preservare la tradizione
del merletto, condividendo informazioni e promuovendone l'apprendimento
alle nuove generazioni.
L’isola di
Portorico in merletto emblema dei “Líderes del Mundillo Puertorriqueño
Opere
della maestra merlettaia Doña Carmen Arteaga, presidente dei Líderes del Mundillo Puertoriqueño
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Mundillo a "Moca"
Moca
(fondata nel 1772) è la capitale del merletto a fuselli. Non si sa di
certo quando questa attività sia iniziata in questo paese, si presume verso
la fine del XIX secolo inizi XX. La prima maestra di mundillo
sembra essere stata una monaca spagnola, qualcuno però afferma che era
francese.
A sua volta le monache
insegnarono la tecnica alle giovani di famiglie benestanti e in seguito a
quelle più umili. Una delle prime merlettaie maestre si chiamava "Doña Tete".
Il
filato con il quale si lavorava era il lino e proveniva dall'Arabia o dal
Giappone.
Le
prime insegnanti in questo paese, hanno prestato la loro opera insegnando
alle giovani di buona famiglia che avevano la possibilità di pagarsi i corsi
di apprendimento; questo sta ad indicare che le prime merlettaie
frequentavano l'alta società.
A
far cambiare le cose fu la cessione del Portorico, da parte degli
spagnoli agli Stati Uniti, così molte spagnole ritornarono alla
Madre Patria. La divulgazione del merletto aveva comunque preso piede,
grazie alle prime maestre merlettaie. Le donne mocane
insegnarono alle loro figlie ed amiche l'arte del merletto, senza distinzione
di ceto sociale o economico.
Attualmente
si possono trovare negozi che vendono sia il materiale per la lavorazione che
i merletti stessi. Ci sono anche delle modiste che creano abiti da sposa,
articoli per l'infanzia o per corredi, su ordinazione. La richiesta di
questi preziosi manufatti è sempre molto alta e le merlettaie lavorano a
pieno ritmo. Da questa forma di artigianato, nella comunità mocana, dipende l'economia di molte famiglie.
Ogni
anno, verso il mese di giugno, si celebra l'anniversario di
"Moca Capitale del merletto" con il "Festival del Mundillo", organizzato dal Centro Culturale di Moca. Dal 1971 al 1973
era presidente di questa associazione Rosa Elena Egipciaco, un’esperta merlettaia che è stata registrata"
Artigiana"nel 1978 , dall'Istituto della Cultura portoricana del
Registro degli Artigiani.
Oggi
è una grande disegnatrice ed insegna le tecniche fondamentali del disegno ed
esecuzione del merletto all'università di Boricua. Il suo merletto è
stato esposto in Colombia, al Museo di storia naturale di New York.
Il suo
sogno è quello di aprire un museo nel suo paese, il Porto Rico, dove
poter donare i suoi disegni e merletti.
Manifesto del festival del merletto, 2001
In
questa città, c'è una esposizione di manufatti dell'epoca coloniale e si
possono vedere dei vecchi merletti. L'esposizione si
trova presso "L'Hacienda Enriqueta"
Juan, Porto Rico, autore Daderot
Merlettaie Mocane
Secondole
le attuali merlettaie, Cipriana Vargas Vda De Cabán, Professoressa Catalina
Flores, Librada Gerena Vda De Hernández, María Lassalle Vda De Vargas, ricordano che
i primi maestri artigiani di livello mondiale a Moca alla fine
dell'Ottocento e all'inizio del Novecento erano di nazionalità spagnola.
Erano conosciute come Doña Adriana, Doña Tite, Doña Juanita, Doña Pepa Sánchez e Doña Brígida Román.
Doña Tite aveva il suo laboratorio di fronte alla piazza
pubblica Moca sul lato sud, Doña Adriana si
trovava in via Salsipuedes, conosciuta oggi come
via Doña Maggie.
Un'altra insegnante era la signora Manuela Sánchez,
madre della signora Nelly Vera. Doña Manuela
gestiva il proprio laboratorio e la propria attività nell'edificio situato
in quello che oggi è l'edificio del Dr. Santiago Montes.
A
quel tempo, i primi insegnanti di mundillo
incaricavano le giovani donne di insegnare il mundillo,
il che indica che le prime mocanas mundillistas appartenevano alla classe superiore. Ogni
bottega delle maestre fungeva da collezione dei merletti prodotti dai loro
discepoli, che veniva venduta ai mercanti che arrivavano nelle città di Aguadilla, Aguada e la
Capitale, tra le altre.
Quando
avvenne il cambio di sovranità a Porto Rico, dopo l'investimento da parte
degli Stati Uniti, l'artigianato del Mundillo a
Moca era un'industria fiorente e ben radicata nella tradizione mocana, in seguito si diffuse a tutti i livelli sociali
ed economici della città. Attualmente Moca ei suoi quartieri hanno un gran
numero di mundillistas e negozi che vendono
completi, vestiti per bambini e merletti mundillo.
Oggi gli artigiani si incontrano mensilmente in gruppi per condividere idee
e apprendere nuovi dettagli. In questo momento conosciamo la signora Yolanda Romero e la signora América
Nieves come insegnanti di mundillo
che dedicano il loro tempo a promuovere l'artigianato e non abbandonare
questa tradizione. Inoltre, gli artigiani si sono organizzati in una
cooperativa “Taller de Artesanos
Mocanos”.
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Ada
Hernandez, merlettaia portoricana
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Nellie Vera Sánchez, maestra merlettaia
“Mi chiamo Nellie Vera Sánchez e sono
nata a Moca nel 1926 e ho 92 anni, ho imparato a 7 anni da mia madre
Manuela Sanchez e poi ho continuato a farlo durante il mio tempo libero. Il
mundillo è un’arte preziosa, intrecciando i fili
si creano diversi motivi.
Qui le donne del
luogo dicono da voci tramandate che sono arrivate a Moca due signore
francesi una era la signora Tetè e l’altra
Manuela. Insegnarono alle ragazze ricche perche le lezioni erano a
pagamento. Il fato ha voluto che il fondatore della città sposò in seconde
nozze una signora da Sàn German
discendente da spagnoli e sapeva fare il mundillo.
Questa signora lo insegnò alla sua governante che a sua volta lo insegnò ai suoi familiari
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Rosa Elena Egipciaco
Rosa
Elena Egipciaco nacque a Moca da una famiglia
dedita alla lavorazione del merletto, poiché sua madre e sua nonna erano
note merlettaie. Ricorda di aver iniziato a imparare il mundillo
quando aveva tre o quattro anni. Dopo essersi laureata all'Università di
Rio Piedras, ha continuato a praticare il mundillo e ha co-fondato il
Centro Culturale di Moca. Nel 1986, Egipciaco si
è trasferita a New York e si è dedicata all'insegnamento della lavorazione
del merletto attraverso una varietà di programmi che vanno dai seminari per
l'International Ladies Garment
Workers Union al
servizio come master nel New York State Council
on the Arts Folk Arts Apprenticeship Program.
Attualmente
insegna al Boricua College di Brooklyn e dimostra
l'arte del merletto in istituzioni come l'American Museum
of Natural History, El Museo del Barrio e la New York University.
Egipciaco continua a creare nuovi modelli per
colletti, camicette, fazzoletti, veli da sposa e federe, mantenendo il
sogno che un giorno potrà costruire un museo nella sua città natale
portoricana dedicato all'arte del mundillo.
(2003 NEA National Heritage Fellow
New York
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Maria
Lassalle
Il 3 gennaio 1993 il Times
pubblicò un articolo dedicandolo alla merlettaia Maria Lassalle
di Moca
Le
dita di Maria Lassalle si confondono tra le 38
paia di fuselli che sta usando per realizzare il mundillo,
il bellissimo pizzo di Porto Rico. Un tramezzo largo sedici cm. di foglie,
fiori, tralci, nodi e retini si snoda molto, molto lentamente, nonostante
la velocità con cui Maria attorciglia i fili. In un mese, lavorando diverse
ore al giorno, realizzerà un metro circa di questo merletto.
Ci
sono circa 300 produttori di mundillo sull'isola,
secondo un portavoce dell'agenzia governativa che promuove l'artigianato,
la metà di loro vende il proprio lavoro da casa o in altri modi informali.
I
negozi, tuttavia, sono scarsi. Le merlettaie sono raggruppate
principalmente nell'area intorno ad Aguadilla,
sulla costa occidentale dell'isola. Le città di Moca e Isabela
sono due centri dell'artigianato e ognuna ospita una festa annuale del
merletto, a Moca si tiene a novembre e a Isabela
a maggio. Il pizzo di Porto Rico prende il nome dal mundillo,
un cuscino a forma cilindrica incastonato in una scatola di legno,
probabilmente arrivò a Porto Rico 500 anni fa con la colonizzazione
dell'isola.
Il
minuscolo negozio di Maria Lassalle, appena fuori
dalla piazza del paese di Moca, a circa otto miglia a est di Aguadilla, è pieno zeppo di biancheria e merletti. Gli
scaffali contengono un arcobaleno di tessuti e le vetrine hanno una bella
esposizione di mundillo, tutti ordinatamente
avvolti su carte. Le pareti sono addobbate di vestitini e copriletti di lino, completamente fatti a mano: non c'è
cucitura a macchina in ciò che fa la signora Lassalle.
La
città, mi disse Maria, è sempre stata conosciuta per i suoi merletti.
Proveniente da una povera famiglia non poteva permettersi di passare più di
un anno a scuola imparando a leggere e scrivere, ha imparato invece a fare
il merletto a 7 anni guardando le merlettaie. Ricorda di aver comprato
tutto il materiale per un piccolo merletto: spilli, filo e tessuto per 10
centesimi e di averlo lavorato alla luce del gas. Ora, a 78 anni, è
orgogliosa di aver bisogno degli occhiali solo per fare il pizzo
("divertimento, non lavoro"). Sta insegnando ai suoi nipoti, Zulei Maria Vargas Cordero di
12 anni e Jeffrey di 10 anni che, dopo alcune incertezze, mi hanno mostrato
la loro abilità lavorando con 14 paia di fuselli su un mundillo
più piccolo.
La
signora Lassalle stava facendo un merletto su un
cuscino costruito per lei 45 anni fa dal marito. Aveva appuntato un motivo
a pizzo che aveva disegnato su una striscia di carta rigida un po' più
larga del pizzo. I fili erano anche appuntati al cuscino, sopra il disegno.
Più fine è il filo, più delicato è il pizzo; questo è realizzato con cotone
a tre capi. Mentre il pizzo viene tessuto, il cuscino viene ruotato e gli
spilli e il motivo riposizionati. Il prezzo dipende dalla larghezza del
pizzo, dalla complessità del disegno e dal tempo necessario per
realizzarlo. Questo che sta eseguendo in particolare è il più costoso,
verrà venduto a 30 dollari al metro. I
prezzi partono da $ 2,50 al metro per bordi dritti da un quarto di pollice.
Un bel puntillo costa $ 6; un motivo a foglie e
fiori con bordo smerlato da tre pollici e mezzo $ 20. Ci sono molte
dimensioni, modelli e prezzi.
Un quadrato che sembra una cornice con un
bordo largo tre pollici e mezzo, da usare come collare, costa $ 35; questo
può anche essere fatto a colori. Centrini da 11 pollici $ 20. I fazzoletti,
che costano anche $ 20, possono essere personalizzati con un nome o una
data lavorati in filo tirato in un angolo. Non ho potuto resistere a uno
squisito quadrato di lino sottile da 38 pollici con un bordo di due file di
lavoro a giorno, cosparso di minuscole foglie e fiori ricamati e rifinito
con un delicato mundillo da due pollici, per $
100. La signora Lassalle l'ha definita un
copritavolo per ricevere gli ospiti di riguardo, ma ho intenzione di usarla
come tovaglia. I calzoncini con bordi in pizzo per bambini costavano $ 25 e gli abiti
per bambini con bordi smerlati e ricamati a filo tirato o lavori intagliati
costavano $ 30.
La
signora Lassalle realizza anche abiti in lino con
pannelli di due tipi: calado,
un tipo di filo tirato, e embuchado, che è
costituito da sbuffi di tessuto, formati tirando un filo sul rovescio del
lavoro ; anche questi a volte hanno fili tirati. Un pezzo lungo circa una
iarda e un quarto costa $ 40, due iarde $ 60; anche un set di due pezzi con
bordi mundillo blu verde acqua costa $ 60. La
larghezza è di circa un metro. I colori sono neutri, pastello e accesi, tra
cui un blu elettrico e un giallo calendula.
Una
strada più avanti, al 114 di Calle Ramos Antonini, c'è Artesania Leonides. Celia Vale, la suocera di 75 anni del
proprietario del negozio, siede circondata da una profusione di articoli
per bambini. La signora Vale, a cui è stato insegnato a fare il pizzo da
una vicina a 10 anni, e Sonarie Domenech, sua nipote di 21 anni, fanno il mundillo e il ricamo.
Aguadilla
en San Juan, 352 San Francisco, Old San Juan,
vende fazzoletti, colletti, calado e mundillo a misura, realizzati da 12 lavoratori che lo
inviano da tutta l'isola. Lo stock è limitato e i prezzi sono soggetti a
modifiche. Quando ho visitato, il pizzo con bordi da mezzo pollice costava
$ 7 al metro; pizzo da tre pollici e mezzo decorato con fiori e triangoli,
$ 35; pizzo con bordo ondulato di tre pollici che ricorda Battenburg, $ 30. Un colletto di pizzo rosso costava $
48, foglie di pizzo $ 8 e una lunghezza calado
molto bella $ 65. Il negozio vende anche le bobine vere e proprie: un pacco
di 12 grandi costava $ 9, $ 6 per piccole
La
signora Lassalle, ha un bazar a Moca, fornirà un
preventivo se le viene inviata una descrizione, un'immagine o un disegno di
quanto richiesto. Copierà anche il merletto a tombolo se le viene inviato
un campione (un modello completo) o un'immagine chiara. I dettagli
dell'ordine per corrispondenza devono essere specifici (ad esempio,
"iniziali di mezzo pollice a filo tirato nell'angolo in basso a destra
del fazzoletto"); La signora Lassalle
risponderà poi con i particolari.
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Mundillo a Isabela
Nella città di Isabela, si tiene annualmente nel mese di
aprile, il "Festival della Tessitura", dove si possono
vedere le forme di artigianato legate all'intreccio dei fili.
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Mundillo a Aguadilla
Aguadilla è conosciuta per le sue spiagge (
infatti si chiama "Il giardino dell'Atlantico"), per i merletti e
le merlettaie.
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Mundillo a Canóvanas
Una
scuola di mundillo è stata avviata nel marzo del
2023 presso uno spazio di un centro commerciale di Canóvanas.
Duecento persone si sono iscritte ai corsi base di 10 lezioni. Iris
Rodriguez è la maestra e il suo programma nella prima lezione è far
conoscere i materiali e gli attrezzi del lavoro.
Alla
fine dei corsi verrà fatta una mostra dove la cittadinanza potrà ammirare e
avvicinarsi al mondo del merletto. Carlos Colòn Padilla, direttore dell’Ufficio della Cultura e
Turismo, spiega che il primo corso di 36 ore è per 15-25 persone dai 18
anni in su. Per potenziare i primi insegnamenti si prevedono dei corsi
aggiuntivi di perfezionamento e sta nascendo una collaborazione tra
pubblico e privato per trasformare il merletto anche in una forma
lavorativa oltre che fermarsi un pregevole hobby.
La maestra Iris Rodriguez
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Vieques
Vieques è una piccola isola dell’arcipelago portoricano e conta
9.300 abitanti. Anche qui si realizza il mundillo.
Un articolo di Agustin
Criollo Oquero ci
descrive la vita della signora Callita di 90 anni
e la sua passione per il merletto.(25 luglio 2013)§
Le mani operose di Callita
Arcadia
Cardona Resto “"Doña
Callita” nacque nel 1923 a Vieques.
L’idillio
di Callita con il mundillo
iniziò nel 1932 quando all’età di nove anni studiava al sesto anno di
scuola pubblica a Vieques, suo luogo natale. “E’
stato un amore a prima vista” dice doña Callita ricordando il primo incontro con l’artefatto
per creare l’intricato merletto che ha fatto parte della cultura
artigianale portoricana dal XIX secolo.
“A
Vieques nessuno sapeva cos’era il mundillo. Una maestra arrivò per dare un corso nella
mia scuola e io sono impazzita quando l’ho visto ma non ho potuto seguire
la lezione perché bisognava acquistare il tombolo e i disegni e mia nonna,
che mi ha cresciuta perché a otto anni ero orfana, era molto povera e non
poteva comperarmi il materiale. Ho pianto tanto.” Ricordò doña Callita con nostalgia.
Andai in una tabaccheria che stava vicino a casa mia e chiesi al
proprietario se mi poteva regalare una vecchia scatola di sigari per farne
un mundillo. Dopo avergli spiegato tutto me la
regalò, io mi feci il mio mundillo e iniziai a
fare il mio merletto ma non ho avuto il
coraggio di portarlo a scuola, mi vergognavo perché non mi sembrava bello”,
spiegò
l’artigiana mentre mi mostrava una fotografia di una replica di quel primo
merletto che ispirò il suo amore per questa forma artigianale.
Dopo
la costante insistenza di una compagna di classe, Callita
finalmente osò mostrarlo e con sua sorpresa fece scalpore nella scuola.
“Erano pazzi del mio merletto e del mundillo, la
mia scatola di sigari. Fu tema di conversazione della mia classe di sesto
grado”, ricordò.
Tuttavia
le circostanze causarono l’allontanamento di Callita
dalla passione artigianale per molti anni. Si sposò, ebbe dei figli, ed è persino riuscita a sopravvivere ad
una grave infermità. “Ho smesso di lavorare al mundillo
perché mi sono sposata. Quando nacque Felita, la
minore, mi diagnosticarono un cancro a 24 anni, era un dolore
insopportabile però il Signore mi guarì”, assicurò l’artigiana di 89 anni,
madre di quattro figli, nonna di 6 nipoti trisavola di uno. Callita ammise che durante il lungo periodo che non
lavorò al mundillo si sentì incompleta fino che
dopo 30 anni, alla fine del 1970, sua figlia minore, le fece una sorpresa
con un mundillo e così lei riprese la sua grande
passione senza grosse difficoltà.
“Per
fare il mundillo ci vuole molta concentrazione,
serve come terapia e aiuta molto la matematica, tuttavia ci sono molti
paesi del mondo dove ci sono molte merlettaie che fanno i merletti però qui
a Portorico si sta perdendo questa arte.”
Come
per destino, mesi dopo scoprì un corso di mundillo
che
il programma di Extencion Agricola offrì al
popolo di Fajardo, senza pensarci due volte si
iscrisse per poi diventare maestra per più di dieci anni. Felita Marquez, la figlia minore di doña
Callita con la quale vive insieme attualmente a Parcelas Beltram de Fajardo, dice di sentirsi molto orgogliosa dei
risultati di sua madre, specialmente perché è stata una combattente tutta
la vita. “La mamma ci ha cresciuti da sola e io ho lavorato da quando ero
bambina e non ci è mai mancato
nulla. Anche quando ha avuto il cancro non ha mai lasciato il posto di
lavoro”, dice Felita che è attualmente complice
della madre in tutti i lavori di mundillo. Anche
se Felita ammette di non essersi dedicata anima e
corpo a questo lavoro che richiede grande destrezza, ci spiegò che si
mantiene attiva insieme a sua madre facendo lavori su commissione. “Noi
abbiamo fatto in merletto lo scudo del logo dell’Università Interamericana
che è la seconda di tutto il Portorico e ci sono voluti sei mesi per
realizzarlo. Attualmente lo stanno esponendo, ma il migliore dei suoi
lavori è esposto alla Banca Governativa di Fomento a Hato
Rey”, spiegò. Sebbene Callita
è la prima ad ammettere che non le piace molto l’attenzione pubblica,
sembra che ogni volta che pensa di essere già stata dimenticata, succede
qualcosa che le ricorda che il suo lavoro è ancora valorizzato e apprezzato
in tutta l’isola. Recentemente Callita è stata
premiata
per
il BGF nel Municipio di Coamo come Artigiana
Consacrata del 2013 per il percorso nella sua carriera come artigiana del mundillo. luglio
è il mese dell’artigianato e Fomento organizza un omaggio ai vari
artigiani, quest’anno è stato organizzato a Coamo,
l’anno scorso a Culebra. “E’ stato un momento
emozionante fino a chiedermi l’autografo”, ha spiegato doña
Callita che, oltre a essere due volte artigiana
dell'anno, è stata direttrice del gruppo”Arañitas
de Fajardo”e fondatrice di “Borinquen
Lacers inc.” Il sindaco di Fajardo
l’ha omaggiata, battezzando la strada dove vive con il suo nome: “ Calle
Arcadia Cardona”.
Tuttavia
l’artigiana viequense lamenta che attualmente si
sta perdendo tra i giovani l’interesse di continuare la tradizione del mundillo sull'isola nonostante il fatto che, secondo
quanto ha assicurato, è un'attività che richiede e sviluppa molta abilità
nella persona.
Per
certo Callita afferma che le sembra una buona
idea inserire dei corsi di mundillo nel
curriculum della scuola pubblica del paese.
Messaggio di sua nipote Kalen: “Mi sento più che orgoglioso di poter dire che
questa è mia nonna. Possa Dio darle molte benedizioni e anni di vita. Ti
voglio bene nonna....”
La mappa dove si trova Calle Arcadia Cardona
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Arañitas de
Fajardo
Tratto
dal Magazine Primera Hora,
22 luglio 2010
Sono come ragni nel compito di tessere la
loro tela. L'ossessione per la precisione, la velocità delle dita e lo zelo
per il lavoro rendono coloro che lavorano al mundillo,
protettori della storia intrecciata.
Ecco chi sono due delle istituzioni di
questo tessuto ornamentale a Porto Rico; a ovest, la signora Nellie D. Vera Sánchez, 84
anni che ha imparato a 7 anni, e a est, la signora Arcadia "Callita" Cardona Resto,
86 anni e che ha iniziato a 9.
“Quando siamo entrati nella via del
cimitero, quelli che tessevano si sono seduti sui balconi e la caduta dei bolillos ha provocato un suono, quando si sono uniti
l'uno all'altro, che sembrava musica. Forse quella stessa cosa mi ha reso
più entusiasta del mondo”, ricorda la mocana Vera
a proposito di quell'immagine sonora che si produceva quando sua madre
chiudeva il laboratorio di cucito alle quattro del pomeriggio.
Cardona racconta che una donna desiderava più che mai
entrare in un laboratorio nella sua nativa Vieques,
nonostante il fatto che l'economia sembrasse cospirare contro di lei.
Senza esitare, Callita
si ancorò nelle grinfie della sua perseveranza. "Ero in una
tabaccheria e [...] e io stesso ho preparato il mio primo mundillo", dice la persona che vive a Fajardo e conserva quel cuscino come ricordo.
Quella voglia di creare non è cessata
negli anni. Al contrario, combattono perché il merletto non muoia.
“Ho insegnato in molte classi, ho avuto
anche 20 persone provenienti da diverse città. E in estate insegnavo gratis
alle ragazze del quartiere”, racconta Vera, che ha dedicato 20 anni alla
creazione del Museo del Mundillo a Moca.
Cardona, da parte sua, continua a insegnare. Negli anni '80
nascono “Las arañitas de Fajardo”,
un gruppo di ragazze a cui tiene dei laboratori; “Erano come Menudo; crescevano, partivano e ne arrivavano altre”,
ha detto commossa davanti a quelle bambine che oggi sono professioniste,
mogli e madri. Queste lezioni non sono state interrotte e Callita ha attualmente come apprendiste a Las Tejedoras del Este, una ventina di donne che frequentano
assiduamente da tanti anni
È il caso di Alexandra Rodríguez, 18
anni, che ha imparato l'arte all'età di 6 anni, e Kadisha
Maldonado, 15 anni, che si è innamorata del mundillo all'età
di 7 anni. "Prima è stato il rumore dei bastoncini ad attirare la mia
attenzione e poi ho deciso di imparare", dice Rodríguez. Ed è che sono
consapevoli che il compito è colossale.
La tradizione sta morendo?
ll valore che risiede nel merletto del mundillo costituisce una manifestazione culturale che è
stata strettamente legata a Porto Rico. Tuttavia, il presente sembra
indicare che questo prodotto artigianale che richiede ore, giorni e mesi di
instancabile fatica si sta rapidamente eclissando.
“Il mundillo
non scomparirà”, sottolinea Vera, attribuendo a Moca gran parte della
conservazione della tecnica.
Tuttavia, questa tessitrice, che lavora
su una punta per il lenzuolo del suo primo pronipote, assicura che
"abbiamo problemi con le tessitrici di punte perché siamo rimasti in
pochi, e i giovani vogliono fare cose che fanno guadagnare
velocemente". Secondo Vera, anche se questi talenti "conoscono il
mondo perché hanno imparato con noi", si dedicano di più a "fare
souvenir, piccole cose, ".
Callita non vede la luce alla fine della strada. Crede che
“i posti di lavoro nel mondo non abbiano via d'uscita. A volte penso che
sarà perché gli artigiani non pagano l'IVU. Ecco perché quando ci sono
attività pensano che non stiamo lasciando nulla al Governo”. Tuttavia,
confessa che “è il mio sogno che qualcuno sia interessato a realizzare un
museo a Fajardo. Vorrei donare tutti questi
pezzi”, sottolinea chi realizza un abito da sposa che accoglierà i
visitatori del suo tanto atteso museo.
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L’Ufficio del Turismo di Moca nel 2023 ha scrito questo articolo
Secondo le le merlettaie, Cipriana Vargas Vda De Cabán, Professoressa Catalina Flores, Librada Gerena Vda De Hernández, María Lassalle Vda De Vargas, ricordano che i primi maestri artigiani di
livello mondiale a Moca alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento
erano di nazionalità spagnola. Erano conosciute come Doña
Adriana, Doña Tite, Doña Juanita, Doña Pepa Sánchez e Doña Brígida Román.
Doña Tite aveva il suo
laboratorio di fronte alla piazza pubblica Moca sul lato sud, Doña Adriana si trovava in via Salsipuedes,
conosciuta oggi come via Doña Maggie.
Un'altra insegnante era la signora Manuela Sánchez,
madre della signora Nelly Vera. Doña Manuela
gestiva il proprio laboratorio e la propria attività nell'edificio situato
in quello che oggi è l'edificio del Dr. Santiago Montes.
A quel tempo, i primi insegnanti di mundillo spronavano le giovani donne di tramandare
questa arte e le prime merlettaie mocane
appartenevano alle classi più abbienti. Ogni bottega delle maestre fungeva
da vetrina per i merletti prodotti dalle loro discepole, che poi venivano
venduti ai mercanti che arrivavano nelle città di Aguadilla,
Aguada e la Capitale.
Verso la fine del 1800 Portorico passò sotto il
governo degli Stati Uniti d’America e l'artigianato del mundillo
a Moca era un'industria fiorente e ben radicata nella tradizione mocana che in seguito si diffuse a tutti i livelli
sociali ed economici della città.
Attualmente Moca ei suoi quartieri hanno un gran
numero di mundillistas e negozi che vendono
completi, vestiti per bambini e merletti mundillo.
Oggi gli artigiani si incontrano mensilmente in
gruppi per condividere idee e apprendere nuove tecniche. In questo momento
conosciamo la signora Yolanda Romero e la signora
América Nieves come
insegnanti di mundillo che dedicano il loro tempo
a promuovere l'artigianato e a non abbandonare questa tradizione. Inoltre,
gli artigiani si sono organizzati sotto il “Taller
de Artesanos Mocanos”.
Il Museo è una forte attrazione per tutte le
generazioni. Nel primo mercato artigianale permanente a Porta del Sol si puo’ trovare un gruppo di artigiane portoricane che
espongono i loro lavori.
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Altre preziose informazioni si possono trovare a questi link
https://efsacco.wordpress.com/
https://www.researchgate.net/publication/333340863_Mundillo_and_Identity_The_Revival_and_Transformation_of_Handmade_Lace_in_Puerto_Rico
https://prcrepository.org/xmlui/bitstream/handle/20.500.12475/282/Revista-Politechne-2015-88-89.pdf?sequence=1&isAllowed=y
https://www.google.it/books/edition/Women_and_the_Material_Culture_of_Needle/dTMrDwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=Historia+y+desarrollo+del+mundillo+mocano.&pg=PA166&printsec=frontcover
E in questo libro di
“Historia y desarrollo del mundillo mocano”, di Augusto Hernandez
Mendez
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Ringraziamenti
ringrazio per la collaborazione Abigail
Furey del sito:
http://www.fineprintcollecting.com/
Mr. Marrero
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=G1oA_G7s9k0
https://www.youtube.com/watch?v=VUuw41kfSio
Revista Cupey https://cupey.com/
^
American lace & lace-makers,
Emily Noyes Vanderpoel,
1924
§ Magazine Primera
Hora
Sitologia
https://www.youtube.com/watch?v=PRQ6xPurZpc&t=2146s
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