Spilli
Senza dubbio la prima
forma di spillo è stata una spina naturale di pesce o pianta poi schegge di
ossa o altro. Per arrivare agli spilli di metallo bisogna risalire all’età
del bronzo (dal In Inghilterra nel
1483 venne emanata una legge che proibiva l’importazione di spilli; una
citazione del 1540 riferisce che la Regina Caterina d’Inghilterra, moglie di
Enrico VIII, ricevette una fornitura di spilli dalla Francia e nel 1543
sempre in Inghilterra venne emanata una legge che permetteva la sola vendita
di spilli con punte arrotondate. A quel tempo gli
spilli venivano fatti in ottone, ma anche quelli in ferro trattato passavano
per ottone. Fino al 1625-26
l’Inghilterra importò gli spilli dalla Francia, in seguito Jhon Tilsby introdusse, nel
Gloucestershire, una manifattura di spilli che fiorì in poco tempo e occupò
1500 persone. Gli spilli
inizialmente venivano fatti con una spirale attorcigliata attorno al gambo e
poi compressa e le merlettaie per non farsi male usavano metterci una goccia
di cera rossa, dorata o una perlina. Poi divenne una
consuetudine tra di loro decorare gli spilli in vario modo. Nel 1636 i fabbricanti
di spilli si unirono in una corporazione e successivamente tutte le manifatture
furono stabilite tra Bristol e Birmingham. Nel 1775 anche nella
Carolina, i colonizzatori inglesi aprirono delle manifatture, visto che la
richiesta di aghi e spilli era molto alta. Più tardi negli USA si
inventò la macchina per fare gli spilli. Durante la guerra del 1812 il prezzo
aumentò notevolmente e la produzione non riuscì a decollare fino al 1836 . Nel 1817, l’americano
Seth Hunt comunicò all’ufficio brevetti la sua
invenzione: una macchina per fabbricare spilli in un solo pezzo. Con questa
macchina si tagliavano i pezzi con una piccola testa, l’altra estremità
veniva appuntita su una rotella d’acciaio ruvida. Questa macchina non entrò
subito in uso ma nel 1824 Samuel Wright ne depositò il brevetto in
Inghilterra: da allora la produzione degli spilli assomigliò a quella
attuale. La vecchia lavorazione
consisteva nel produrre lo spillo
staccato dalla testa e in seguito venivano assemblati avvitandoli. Spilli fatti a mano
con la testa avvitata. (Società per la conservazione delle antichità della
Nuova Inghilterra)* L’invenzione dello spillo a corpo unico è
una bella invenzione del XIX secolo. La macchina di Hunt venne perfezionata nel 1938 dall’inglese Henry Shuyylr Worth e Daniel Foory
Taylor di Birmingham.I loro spilli erano più
funzionali e meno pericolosi. Gli spilli di ottone
una volta pronti venivano fatti bollire in birra leggera e tramite un
procedimento chimico venivano ricoperti da sembrare argentati. Poi venivano
risciacquati con acqua e messi in un cilindro rotante con crusca e segatura
asciutte per togliere le eventuali sbavature. Alla fine una grande e
ingegnosa macchina li attaccava sulla carta: in questo modo erano pronti per
la vendita. In seguito la macchina
automatica riuscì a produrre spille da balia, aghi da siringhe e forcine per
capelli. Oggi la macchina per
spilli riesce a darci degli spilli sottilissimi per collezionisti e
merlettaie. Questo piccolo oggetto
è essenziale per la lavorazione del merletto, in certi paesi come il Brasile non si riesce
a trovarne facilmente e così le donne dei villaggi l’hanno sostituito con le
spine di Mandacarù, una specie di
cactus.
Pianta e spine di Mandacarù *Tratto
da “The Laces of Ipswich:The Art and Economics of an Early
American Industry 1750-1840” Marta Cotterell Raffel 2003
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