Trentino Alto Adige

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Merletto in esposizione presso il negozio “Artejanat Ladin”di Feichter Lois, S. Vigilio di Marebbe (BZ)

    

A S. Vigilio di Marebbe, in questa chiesetta dedicata alla Madonna di Lourdes, la Signora Anna Trebo ha messo sul piccolo altare una preziosa tenda che funge da tovaglia: al centro si trovano due inserti lavorati al tombolo. La tenda apparteneva alla sua famiglia e risale agli inizi del 1900.

La tradizione delle scuole di tombolo ha le sue radici nell’epoca dell’Impero Austriaco, l’imperatrice Maria Teresa diede infatti ordine di istituire questo tipo di scuole proprio nei piccoli comuni isolati, al fine di dare un’opportunità professionale e occupazionale alle donne che vi abitavano. Dopo la quinta elementare, le ragazze potevano apprendere quest’arte, evitando così di andare a servizio in città come capitava a molte, o di lavorare in agricoltura.

Della vecchia lavorazione al tombolo nel Trentino si sa molto poco. E’ certo comunque che nel XIX secolo c’era una scuola di merletto a Rovereto e a Trento c’erano dei conventi che si prestarono a diffondere l’arte del merletto. In alcune Valli come nella Val di Fassa ci fu qualche sporadica comparsa del merletto a fuselli. Molte ragazze trentine si recarono a Vienna dove c’era una scuola di merletto molto nota per le sue alte qualità nell’insegnamento. Qualche iniziativa sorse anche, in Valsugana e in Val di Non, senza esiti duraturi. Presso il Museo Civico di Bolzano si possono vedere dei merletti del XIX secolo: c’è una collezione di merletti per polsi, cuffiette e un collo per abito nuziale. Nell'Alto Adige, la lavorazione del merletto a fuselli è concentrata a Merano,  Bocenago, in Val Sarentina e in Valle Aurina.

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Merlettaie a Caldonazzo (Gruppo folk)

Cles (TN)

Nel 1874 la Scuola di Pizzi e Merletti di Proves aprì a Cles (TN) una succursale che operò fino al 1924. Cancellata dalla guerra conobbe nuova vita nel 1967.

A Cles venne aperto l'IstitutoTecnico Industriale, il cui Preside Amerino Viola era contemporaneamente Direttore dei Corsi Statali di Pizzi e Merletti che nel Trentino erano operativi a Borgo Valsugana, Cembra, Javré, Rovereto e Trento.  Da un sondaggio risultò che ci sarebbe stato anche a Cles un sufficiente numero di partecipanti e il Comune avrebbe messo a disposizione i locali. Il Direttore dei Corsi con la collaborazione del segretario-economo Gemma Menapace propose al Ministero della Pubblica Istruzione l'apertura a Cles di un corso che fu approvato. Le lezioni iniziarono il 07.09.1967. Il corso cessò di funzionare nel Settembre del 1974 perché l'insegnante aveva chiesto trasferimento in una Scuola Media e non fu possibile reperirne altre.

Dopo anni di interruzione, grazie all'iniziativa della Maestra Merlettaia Maria Fabbri Inama che aveva insegnato a Cles dal 1967 al 1970 e di persone che intendevano far rivivere quella che un tempo fu una radicata, e da molti a dir poco rimpianta tradizione, nel Novembre 1988 è stato istituito un Corso di Merletto, finanziato dal Comune di Cles e organizzato dall'Assessore alle Attività Sociali. Ciò è stato possibile, grazie alla sensibilità dimostrata dall'Amministrazione Comunale nel rivalutare e valorizzare l'attività del corso e nel sostenere e promuovere il buon funzionamento del corso stesso. La scuola che si trova in un edificio comunale è stata limitata mediamente a 30 allieve suddivise in due gruppi, dei quali uno pomeridiano e l'altro serale per sei ore settimanali da effettuarsi nel periodo Novembre - Giugno.La scuola fin dal suo sorgere ha cercato di considerare il merletto al tombolo una forma di scrittura pittorica educando le allieve al bello e alla perfezione di esecuzione. I merletti rappresentano la sintesi di un processo di ricerca, di studio, di creatività e di buon gusto, e servendosi anche della tradizione si è proposta una lettura del merletto più attuale e più rispondente al gusto e ai modelli di vita e del costume contemporaneo. Utilizzando fili colorati di lino, cotone, seta, fili d'oro e d'argento è stato possibile dare un'impronta moderna ed originale ai vari lavori. Nel 1989 - '90 - '91 la scuola ha organizzato mostre nella Sala della Colonna di Cles ottenendo consensi ed apprezzamenti.   Nel giugno del 1991 su invito della Sig.ra Gemma Menapace la scuola ha partecipato alla Mostra della Creatività politica della Donna tenutasi a Roma. In tale occasione la dott.ssa Lidia Menapace a nome del gruppo organizzatore ha espresso un giudizio assai lusinghiero: "I pizzi al tombolo usati come scrittura pittorica dalle autrici, e la perfetta tecnica espressiva si sposa a una singolare eleganza dei tratti. Ricordiamo che con questa tecnica è "dipinto" lo stemma di Cles che si trova nello Studio del Sindaco di quella località".

Nel 1992 la scuola ha partecipato a Sansepolcro (AR) alla V^ Biennale Internazionale del Merletto dedicato a Piero della Francesca e all'Europa Unita e al concorso Internazionale "Un Merletto per Piero".  Il lavoro scelto "L'Annunciazione" è stato poi donato al Sindaco di Cles per consegnarlo al Museo di Suzdal (Russia) in occasione del gemellaggio col Comune di Cles.

Nel 1993 la scuola ha partecipato a Cantù alla mostra Internazionale del Merletto con alcuni lavori a colori.

Nel 1994 la scuola ha partecipato poi a Sansepolcro (AR) alla VI^ Biennale Internazionale del Merletto e al Concorso Internazionale "Un Merletto per Luca" vincendo il primo premio ex equo con l'artista Betty Boulez Cujkx (Belgio) con tale motivazione: "perché unisce con armonia la tradizione degli elementi grafici e ad un equilibrato cromatismo".

Nel settembre del 2012, in occasione della XV edizione della Biennale internazionale di  Sansepolcro, è stato assegnato a Maria Fabbri Inama il Riconoscimento Internazionale con la Medaglia d’Oro “Operosità e Collaborazione nel campo dei Merletti”

Luserna (TN)

Luserna, comunità cimbra è sempre stata identificata con le professioni dello scalpellino e della merlettaia. Nel 1883 c’era una scuola di merletto, nell’Esposizione Universale di St. Louis-Stati Uniti del 1904, presentò dei merletti delle giovani allieve. Nella scuola si insegnava un mestiere e si formavano le insegnanti che avrebbero aiutato le donne a trovare una loro indipendenza economica e per 30 anni  la scuola colpì degnamente il suo obiettivo.

Ora di quel passato molto lontano, all’interno del Museo: “ Haus Von Prukk “, si possono vedere tende, lenzuola e biancheria ornati di merletto. I merletti di Luserna si possono trovare anche presso il negozio di Orempuller Roberto. Attualmente è operativa dal 1996 una scuola di merletto promossa e sostenuta dall'Istituto Cimbro “Kulturinstitut Lusérn” e recentemente si è costituita anche l’ “Associazione Culturale Merletto di Luserna,  Khnöpplspitz Lusérn”.

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Fuselli e tomboli di Luserna

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Classica lavorazione del luogo con la tipica stella alpina (edelweiss)

 

Impressioni di un Viaggio a Luserna

Sono andata a Luserna. Il museo è una vecchia casa, dove sembra che il tempo si sia fermato. Non c'è molto di tombolo, ma è comunque un vero gioiellino. Il responsabile delle attività culturali il Signor Fiorenzo, mi ha fatto vedere qualcosa dell'attività che viene portata avanti per recuperare la tradizione del merletto locale. Un loro punto caratteristico è dato dalle palmette che vengono lavorate a coppie, sovrapposte l'una all'altra. Non ho potuto parlare con le signore che lavorano perchè avevo dato poco preavviso alla mia visita, ma è stato comunque estremamente gentile.”( Rita Borracci)

 

Terragnolo (TN)

 

Nel 1998, su iniziativa dell’amministrazione comunale di allora, si decise di far rinascere la scuola: si è lavorato sulla ricerca storica, scoprendo che, per esempio a Luserna, erano stati ritrovati anche vecchi disegni. Per Terragnolo, purtroppo, tutta la documentazione è andata distrutta o bruciata nel corso dei decenni. Della scuola di Terragnolo, però, resta traccia negli scritti di Cesare Battisti, che racconta di una passeggiata da Rovereto fino a Serrada: in quello scritto, Battisti cita Piazza, l’osteria e “la scuola di merletto”. In occasione di una recente mostra dei lavori, è stato anche rinvenuto, presso gli archivi di Rovereto, il registro con l’elenco delle allieve iscritte al corso. Oggi, la rinata scuola conta una decina di allieve, che vengono da Terragnolo, ma anche da Trambileno e Folgaria. Si tratta di un’arte che fa fatica a coinvolgere le giovani, anche perché richiede grandissima pazienza: la particolare tecnica può rendere necessaria anche un’ora di lavorazione per realizzare appena un centimetro.

La scuola di tombolo di Terragnolo è stata presente, a novembre, alla fiera “Io casa” di Riva del Garda: una bella occasione di visibilità per l’unica scuola di questo tipo, e a carattere interamente comunale, ancora presente in Trentino.

 

Predazzo (TN)

Predazzo fu sede di una Regia Scuola Industriale del merletto e nell’Esposizione Universale di St. Louis-Stati Uniti del 1904, presentò dei merletti delle giovani allieve e non solo di questa scuola, ma anche della scuola di  Provez e Luserna.

Tratto dal catalogo ufficiale dell’esposizione Universale di Saint Louis, pubblicato nel 1904

Descrizione della Scuola merletti di Predazzo nell’Annuario dell’insegnamento artistico-industriale del 1920-1921

Scuola Merletti di Predazzo alla Mostra Internazionale delle arti decorative, Monza 1923.

Rovereto (TN)

A Rovereto nel XIX secolo c’era una scuola di merletto e attualmente, questa arte continua ad essere presente. Presso il Museo Civico si possono ammirare dei merletti che fanno parte della collezione di Paolo Orsi (archeologo, Rovereto 1859-1935), donata al Museo che è costituita da merletti risalenti al XVII e XIX secolo provenienti da varie parti d’Italia.

 

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I componenti femminili della banda musicale di Rovereto, portano al collo un fazzoletto con bordo e intarsi di merletto a fuselli

 

Merletto in lino XVIII secolo, collezione Paolo Orsi

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Mezzocorona (TN)

A Mezzocorona in occasione del settembre Rotaliano si svolgono diverse manifestazione, curate dalle associazioni locali. Nell’edizione 2006 si è svolta anche una mostra di merletti a tombolo e ricami, presso Palazzo Firmian. Il merletto è sempre protagonista in queste occasioni.

Villa Rendena (TN)

A Villa Rendena e precisamente, nella frazione di Javrè, si è formato un gruppo di merlettaie: "Al filo’ dal lundì( il link porta alla storia della scuola e nascita del nuovo gruppo) .Questo paese vanta un’antica tradizione nel merletto, infatti nel 2007 ricorreva il centenario dell'attivazione della scuola creata nel 1907 durante l’mpero Austro-Ungarico. Per ricordare questa ricorrenza, nel novembre del 2007 è stata organizzata una manifestazione: un convegno con un ricco programma accompagnato da una mostra.

Pieghevole della manifestazione”100 anni di merletti a Javrè

Cembra (TN)

A Cembra l’Associazione Culturale Mainardo II, tramite la sua presidente Eliana Sala e l’insegnante Jole Gatti,  si prodiga nel diffondere con successo l’arte del merletto.

   

Nel 2007, ricordando un ventennio di lavori dal 1963 al 1983 si è svolta una mostra di merletti e nel 2008 l’Associazione ha organizzato a Cembra, il  Primo  Raduno Trentino  “Merlettando  al Tombolo”.

Bolzano

Alla Mostra internazionale delle arti decorative di Monza, presso la sala De Pero erano esposti dei merletti di disegno innovativo che lasciava trasparire l’impronta della scuola di Vienna. L’artefice di questi merletti è stata Mary Tessadri.

Merletti moderni di Mary Tessadri, Mostra internazionale delle arti decorative di Monza, 1923.

Selva di Val Gardena (BZ)

Selva è famosa per il legno intagliato, ma qui si continua ancora la tradizione del merletto a fuselli.

Proves (Bz)

Fino a qualche decennio fa esisteva una scuola per merlettaie, nell’Esposizione Universale di St. Louis-Stati Uniti del 1904, presentò dei merletti delle giovani allieve.

Predoi (BZ)

Piccolo tombolo di Predoi

In valle Aurina  c'è un bellissimo paesino attraversato da un torrente dalle fresche e spumeggianti acque, Predoi.  Un tempo gli uomini lavoravano in miniera e le donne, appresa l'arte a Vienna, contribuivano ad arrotondare le entrate, realizzando i merletti con i fuselli. Oggi la miniera si è trasformata in museo, ma le merlettaie sono rimaste, continuando la tradizione. Esse espongono i loro manufatti all'uscio delle loro case, mettendo in bella mostra appesi a dei pannelli, le preziose opere. A Predoi c’è la Scuola Regionale del merletto, Anna Mittermair inaugurò la prima scuola merletti alla fine del ‘900. Lei apprese il corso completo di merletto dalla scuola di Vienna e poi lo insegnò alle donne e a molti uomini della vallata. I merletti di Predoi vennero commercializzati in tutta Europa e anche in America.

 L'Amministrazione Regionale, per mantenere viva la tradizione, sovvenziona vari corsi anche per le giovani, fornendo tutto il materiale: filo, disegni su cartone e fuselli. Adiacente la scuola c'è un locale dove ci sono in mostra le opere delle bimbe, che pur piccole di età, sono bravissime.

La Direttrice della scuola del Merletto è Bacher Adelheid.

A Predoi vive e lavora Antonia Rubner che realizza degli originali manufatti; presso la sua abitazione si possono vedere le sue opere in esposizione. La Signora Rubner ha scritto anche un libro sull’arte del merletto “ Merletti nel Sud Tirolo”.

Anche Paula Innerbichler vende presso il suo maso dei bellissimi merletti, oltre alle uova fresche e il miele di tarassaco.(Fiore)

Merletto a fuselli realizzato da Rosa Mittermair della Scuola Merletto di Predoi, su disegno di H.Gschwendt nel 1957

 

  

 

Primo Simposio Internazionale della lavorazione al Tombolo il 22 e il 23 settembre 2023

 

 in Valle Aurina a Bolzano. L’area vacanze Valle Aurina, rinomata per la sua ricca tradizione nella lavorazione al Tombolo e nella produzione di pizzi e merletti, si appresta ad ospitare il 1° simposio internazionale dedicato all’arte del Tombolo. Un evento organizzato dall’Associazione Turistica della Valle Aurina, in stretta collaborazione con l’associazione del lavoro a Tombolo di Predoi, che riunirà abili artigiani provenienti da tutta Europa per celebrare, condividere e preservare questa antica arte. Durante il simposio gli ospiti avranno l’opportunità di partecipare a workshop pratici, sessioni informative e conferenze tenute dagli esperti del settore. Una manifestazione che rappresenterà una tappa importante nella promozione di questa storica tecnica, assicurando che le generazioni future possano continuare a godere dell’importanza storica e dell’eleganza dei pizzi e dei merletti.

UN PROGRAMMA CUCITO AD ARTE

Un programma ad hoc pensato per vivere un evento straordinario e per celebrare un’antica arte. L’area vacanze Valle Aurina accoglie gli ospiti nel museo delle miniere di Predoi venerdì 22 settembre per dare il benvenuto agli addetti ai lavori o semplici appassionati. Si prosegue sabato 23 settembre con una visita alla mostra temporanea Merletto e Miniere al museo provinciale delle miniere di Cadipietra, che racconta il contesto storico tracciando un file rouge tra l’industria mineraria e quella del merletto. L’esposizione, visitabile fino al 5 novembre, si sofferma svelando i profili delle persone più influenti di questo settore con un’esposizione delle creazioni più belle della lavorazione a Tombolo. Sempre sabato, sono in programma dalle 13.30 dimostrazioni del lavoro al Tombolo diffuse in alcune malghe della zona e gran finale con la Festa del Merletto a Tombolo nella location della sala culturale di Predoi con dimostrazioni pratiche, workshop e intrattenimento musicale dal vivo. Un evento culturale che vuole unire passato e presente, arte e storia, nella cornice incantevole e incontaminata dell’area vacanze Valle Aurina. Fino al 1° novembre, inoltre, nella cornice storica del castello medievale di Tures a Campo Tures, sarà possibile visitare L’Arte del Merletto al Tombolo, un’esposizione allestita nelle suggestive stanze di questo antico castello che cerca di far vivere al visitatore un’esperienza nella storia di un mestiere così affascinante. (Roberto Zani SMSTUDIO)

Locandina della manifestazione

Museo di Teodone (BZ)

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A Teodone, vicino Brunico, c’è il Museo Etnografico che si trova immerso in un magnifico panorama. All’interno del Museo si possono vedere delle preziose statue con vesti in tessuto ornate di merletti a fuselli in fili dorati: c’è anche un Bambin Gesù in cera con una vestina bordata di merletto. Durante il periodo estivo, una volta alla settimana, una merlettaia proveniente dalla Valle Aurina si esibisce con il suo tombolo.

 

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Statua con veste bordata in merletto (tecnica torchon)

 

 

Nella stanza della dote c’è un pannello con bordo e tramezzo a fuselli. All’interno c’è una scritta ricamata” “cott segne unser kind”.

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Pannello con bordi e tramezzo a fuselli

Nelle stanze del Museo c’è un letto del XVIII secolo a forma di cassone con ante, come un armadio: le federe che ricoprono i due cuscini hanno vari tramezzi di bellissimo merletto. A quel tempo i letti erano come armadi per conservare il calore durante i periodi molto freddi.

 Nella stessa stanza si trova un cassone dove venivano conservati i filati di lino, raccolti in spole o trecce anche per la tessitura. L’Alto Adige è stato, e lo è ancora oggi, famoso per la tessitura artistica.

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letto ad armadio per bambini del XVIII secolo                                 spole e trecce di lino

All’interno del museo di Teodone è conservato un tombolo con fuselli ed un merletto in lavorazione.

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particolari del tombolo nel Museo di Teodone

 

Costumi tradizionali

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Costume pusterese del 1800 ( Museo di Teodone)

Costumi tradizionali

Nel 1800 il costume della Val Pusteria era arricchito da merletti a fuselli: di questo manufatto erano realizzati il collo della camicia e della mantellina, i bordi delle maniche corte a sbuffo della camicia.

In Val di Fassa le ragazze fino a 18 anni hanno un costume con la camicia bianca guarnita di merletto. In tutta la Valle e nelle zone ladine, le camicie dei costumi sono bordate di pizzo all’uncinetto realizzati con varie tecniche, anche a filet. Sotto le maniche corte a palloncino si possono scorgere delle maniche lunghe realizzate a rete all’uncinetto.

In Val Venosta il costume adotta un bustino dove sotto si indossa la camicia bianca e sopra un collo di pizzo che si attacca sotto le ascelle

Le camicie del costume femminile a Primiero, erano di lino larghe e lunghe, con al collo ed ai polsi del merletto.

La banda musicale di Rovereto adotta nel suo costume femminile, un fazzoletto bordato di merletto a fuselli.

Il costume della Val Gardena è uno tra i più belli dell’arco alpino, è arricchito da nastri gioielli e pizzi al tombolo.

Nella Valle d’Isarco, il costume tradizionale nuziale è costituito da una gonna nera plissettata, un gilet rosso dal quale spunta una camicia bordata sul collo e sui polsi, da una cascata di pizzi.

Per un maggior approfondimento si consiglia vivamente la lettura della tesi di laurea di Irene Fratton laureatasi all’Università Ca’ Foscari di Venezia: “Ho ‘mparà quela volta, ala scóla dei pizzi...” Storie di allieve e maestre delle scuole di merletto del Trentino.

Onore alle insegnanti di un tempo

Le seguenti maestre di laboratorio dei regi corsi di merletto a Trento, vengono citate nell’ “Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale” del 1930 e 1940.

Stringari Emma insegnava a Borgo Valsugana dal 1930, Giovannelli Costantina a Javrè dal 1930, Costanzi Afra a Predazzo dal 1930, Nairz Majerhofer Maria a Provez dal 1930, Dalla Bona Leopoldina a Rovereto la troviamo dal 1933. A Rovereto nel 1930 insegnavano Dalla Bona Anita e De Bonfioli Anna.

 

 

L’annuario dell’insegnamento industriale e artistico 1920-1921 cita una scuola di merletto anche nel Comune di Avio a Trento.

 

 

Scuole ed Associazioni

·        Scuola Merletti di Predoi, Insegnante  Bacher Adelheid

·        Scuola di Cles, Insegnante   Maria Fabbri

·        Associazione “Donne del tombolo di Cembra”, maestra Iole Rigatti di Cles

Musei e Mostre

·        Museo provinciale degli usi e costumi, Teodone (Bolzano) - https://www.volkskundemuseum.it/it/

·        Museo Civico di Rovereto https://www.fondazionemcr.it/

·        Museo di Luserna https://www.museosanmichele.it/

·        Mostra permanente della Scuola del Merletto, presso Scuola Elementare di Predoi

·        Presso l’abitazione di Atonia Rubner a Predoi, esposizione permanente delle sue opere

 

testi e le foto sono dell’autrice

E’ vietata qualsiasi forma di riproduzione, anche parziale, di questa e di tutte le pagine del sito.

* Annuario del Ministero dell'Educazione nazionale, 1940

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Per la collaborazione data, ringrazio Renzo Stenghel, il Museo Etnografico di Teodone, il negozio “Artejanat Ladin, e i siti:

http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/18815/873968-1242839.pdf?sequence=2

http://www.comune.cles.tn.it/

https://www.caldonazzofolk.it/

 

 

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