In Italia è chiamato “uncinetto”, in
Francia Spagna Belgio invece “Crochet”, in Olanda è conosciuto con il nome di “haken”, in Danimarca “haekling”, in Svezia
“virkning”.
Si tratta
di un merletto realizzato con filo e un uncinetto, una piccola asta che termina
ad uncino, puo’ essere di legno, bamboo, plastica o altro materiale, ma i più
consigliati specialmente i sottili sono di acciaio inossidabile.
Centro realizzato
all’uncinetto, Fiore 1980
disegno tratto da un
manuale Phildar
Anne Potter un’esperta studiosa
americana afferma che questa tecnica è comparsa, così come la conosciamo oggi,
verso il XVI secolo. Iniziò a chiamarsi crochet in Francia e “Chain lace”in
Inghilterra. Anne racconta che Walter Edmund Roth nel 1916, facendo visita ai
discendenti degli indiani della Guinea, trovò degli esemplari di merletto a
crochet.
Un’altra scrittrice e ricercatrice,
Lis Paludan, che limitò le sue ricerche alle origini del crochet in Europa,
pone tre interessanti teorie: una che la tecnica all’uncinetto abbia origine
arabe, si sia spostata in seguito verso Est nel Tibet e poi verso Ovest in
Spagna.
La seconda invece che provenga da
una zona del Sudamerica dove i popoli indigeni creavano guarnizioni per i
giovani che li avrebbero indossati durante i riti di iniziazione.
La terza teoria vuole che sia nata
in Cina dove si sono trovate alcune bambole antiche fatte all’uncinetto.
Lis Paludan comunque a conclusione
dei suoi studi non ha trovato nessuna prova convincente che possa affermare
dove e quando sia nata questa tecnica; quindi prima del
Merletto di Orvieto “ Ars
Wetana”
Campionario di motivi
L’uncinetto di Orvieto ha delle
caratteristiche ben precise, un insieme di figure unite da volute di catenelle.
Il tutto è realizzato con filati sottili e i disegni prendono spunto dai
bassorilievi del Duomo. I grifoni, le foglie d’edera, di acanto, di vite, i
grappoli d’uva, fanno parte dei motivi
della trina orvietana antica. Alcuni fiori e foglie assomigliano molto alla
trina d’Irlanda, ma i due tipi di merletti hanno una foggia completamente
diversa.
Rosone della cattedrale
di Orvieto realizzato all’uncinetto, Associazione“ L’Antica Trina”
Particolare del rosone
Opere dell’Associazione “ L’Antica
Trina”, Orvieto
Uncinetto friulano
Il merletto friulano si
contraddistingue per l’uso di filato grosso, i motivi sono floreali spesso
uniti ad una rete di sfondo a grandi riquadri.
Mani di fata vi ha dedicato un album
nel 1925
Merletto
d’Irlanda
Traduzioni tratte da testi datati 1883-1887-1897
http://www.fioretombolo.net/Traduzioni.mht
Abito realizzato interamente
all’uncinetto con la tecnica del merletto d’Irlanda^
Il merletto all’uncinetto è una tecnica che si
sviluppa in Irlanda verso la metà del XIX secolo imitando la foggia del vecchio
Punto Venezia. Venne usato per ornare polsini e colli degli abiti, in seguito
per abbellire tendaggi, tovaglie, lenzuola. Inizialmente si diffuse nei
dintorni di Dublino e Belfast e vista la grande richiesta di questi manufatti
si estese anche in altre zone dell’Irlanda. Thérèse De Dillmont nel suo libro
dedicato a questa tecnica pubblicato nei primi del ‘900, ci racconta che la
trina irlandese occupava parecchie mani a livello industriale anche in Francia,
Germania e Austria.
La “picot bigouden” o
Merletto
bretone a crochet tratto dal libro ”Dentelle en Bretagne”
In
tempi molto lontani le famiglie bretoni più agiate acquistavano i merletti dai
mercanti venuti da lontano, guarnivano in abbondanza le cuffie, gli abiti, la biancheria
intima, gli arredi per la casa.
Verso
la fine del XIX secolo durante la crisi delle sardine, periodo duro per la
pesca, alcune suore e dame benefattrici crearono delle scuole femminili e vi
introdussero la tecnica del merletto d’Irlanda nella zona di Audierne, Guilvinec,
l'Ile-Tudy e Concarneau, in seguito la
tecnica si diffuse in tutta la regione del Pont l ‘Abbé. Quando
non si pescavano sardine, tutti compresi uomini e bambini, lavoravano
all’uncinetto. Ben presto ne divenne un’industria che si propagò in tutti i
porti di pesca di sardine, assicurò la sussistenza a tutte le popolazione di
marinai e pescatori. I parigini impazzivano per i pizzi bretoni, in ogni
mostra, vetrina si vedevano fotografie di donne bretoni in costume tradizionale
che lavoravano all’uncinetto. La prima guerra mondiale fermò il commercio e nel
1931 Auguste le Berre, inventò un nuovo prodotto e lanciò le gant d’Irlande”, dei guanti di trina
trasparente con motivi floreali. Fu un grande successo, un vero boom economico
che vide la decadenza quando l’Indocina iniziò a produrre lo stesso prodotto a
prezzi più competitivi.
Nel
1936
Nel
1960 c’erano ancora 5000 merlettaie che lavoravano ed esportavano il loro
merletto in tutto il mondo.
Con
il tempo il merletto ha acquisito delle sue peculiarità nel disegno ed
esecuzione, i vari motivi a cerchi sono una delle caratteristiche che la
differenziano dal merletto irlandese, specialmente le “ Lele”, cerchietti
piccoli e uniti in modo particolare. E’ sorprendente osservare come in caso di
bisogno, le donne bretoni abbiano copiato una tecnica e abbiano avuto
l’orgoglio di modificarla e personalizzarla.
“L’Istituto
del merletto e ricamo bigouden si occupa di organizzare corsi anche per questa
tecnica, Yolande Salioude è la presidente dell’istituto e ha scritto un libro
sul picot bigouden .
Mostra
Esposizione “De sardines en Dentelles”
1903-2003, La dentelle d'Irlande bretonne
1 Aprile-2 Maggio 2004, Musée du Faouët in Bretagna
In
occasione della mostra è stato presentato un libro sulla storia di questo
merletto” Dalla crisi della sardina all’anno d’oro del merletto”.
“De
Fiber Art
Prudence Mapstone
mescola materiali e colori con gusto ed entusiasmo, il risultato è
sorprendente.
Emily Barletta, Brooklin
Street art
Neespoon è una giovane
artista che vive in Polonia, secondo il suo pensiero l’arte è un atto d’amore puro e incondizionato per il territorio.
Le trasparenze e i motivi barocchi delle trine sono la sua fonte di
ispirazione.
Installazione di merletti all’uncinetto tra i vigneti di Franciacorta°
Quadri
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Questa foto è stata pubblicata su “ Priscilla Magazine” nel 1910
°http://www.intralci.com/nespoon-biografia/