”Penso Rosamaria”

 

 

“ Leon in moleca “, 1999

 Merletto ad ago ( punto Burano )

 

 

 

 

Il 5 gennaio 2009 si č avuta notizia che Rosamaria Penso ha donato al “Centro Studi Che Guevara” dell’Avana a Cuba, un merletto ad ago di Venezia, che rappresenta Ernesto Guevara de la Serna. L’opera in merletto trae spunto dal monumento che si trova nella Piazza della Rivoluzione. Il dono č stato realizzato e offerto dall’artista Rosamaria Penso nelle mani di Aleida Guevara, figlia dell’eroico Che.

Merletto in lavorazione( foto Giorgio Granzo)°

Rosamaria Penso e Aleida Guevara

 

Monumento del Che, Piazza Rivoluzione, L’Avana

 

Donata a Cuba l’immagine ricamata di Fabio di Celmo (l’Avana 19 Gennaio 2010)

Luis Hernández Serrano

L’immagine di Fabio di Celmo, ricamata dall’artista Rosa Penso con la tecnica veneziana del merletto di Burano, che si esegue da cinque secoli e solo nell’isola di Burano, č stata donata, nel pomeriggio di lunedě 18, alla Sala Fabio di Celmo, nel Museo della Marcia del Popolo Combattente, che custodisce  oggetti che appartengono al giovane italiano assassinato da una bomba della CIA nell’Hotel Copacabana de L’Avana, il 4 settembre del 1997.

La ricamatrice, che all’inizio del 2009 ha eseguito e donato personalmente nella sede principale  dell’ICAP, alla dottoressa Aleida Guevara March, figlia del Guerrigliero Eroico, un ricamo con il viso del Che, ha consegnato questa sua nuova opera a Giustino di Celmo, in una cerimonia effettuata in questo Museo, nel municipio di Playa.

Acela Caner Román, autrice del libro El muchacho de Copacabana, pubblicato a L’Avana nel 2003, ha letto un messaggio inviato a Giustino e a Víctor Hugo Pares Lores, direttore del museo, di Giuliana Grando, segretaria del Circolo di Venezia Vittorio Tommasi, dell’Associazione Italia-Cuba.

«Con il ritratto di Fabio, l’artista Rosa e suo marito Giorgio Granzo, ricordano il giovane italiano, simbolo della lotta contro il terrorismo, nel momento in cui Cuba č stata vilmente accusata di collaborare con questo flagello, provocando la nostra piů forte indignazione”, si legge nel messaggio dall’Italia. (Traduzione Granma Int.).
 

 

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° http://www.juventudrebelde.cu/UserFiles/File/impreso/icontraportada-2008-12-12.pdf