Bertha
Pappenheim- Anna O. ( Vienna 1859-Neu-Isenburg
1936) Bertha Pappenheim nacque a Vienna nel 1859 da una
ricca famiglia ebrea ortodossa. Aveva due sorelle maggiori che erano morte e un fratello minore, Wilhelm. Aveva conseguito un'istruzione universitaria, a quel tempo negata alle donne. L'istruzione
di Bertha, tipica di una ragazza
dell'alta borghesia di quell'epoca, includeva l'insegnamento delle lingue, quindi all'età di vent'anni parlava fluentemente francese, italiano e inglese, sebbene fosse profondamente risentita per la discriminazione contro le donne da parte delle università. Bertha Pappenheim rimane una dei grandi sconosciuti eroi
della psicoanalisi che con il loro dramma personale e le loro sofferenze,
hanno inconsapevolmente costituito la materia prima nel costruire i concetti
operativi fondamentali della nuova scienza umana. Nella biografia che Ernest
Jones scrisse nel 1953, rivelò che Anna O., il
primo caso che Freud e Jhoseph Breuer studiarono sull’isteria, era Bertha Pappenheim.
Brauer la descriveva così: “di intelligenza
notevole, dotata di intuizione acuta e di una
sorprendente capacità di afferrare le relazioni tra le cose, provvista di un ricco talento
poetico e fantastico … controllato da uno spirito critico
molto acuto; … la sua volontà era energica, tenace e costante giungendo talora fino all’ostinazione … Fra i tratti
essenziali del carattere erano la bontà e la simpatia umana… I suoi stati d’animo
avevano sempre una leggera tendenza
all’esagerazione, sia nell’allegria che nella tristezza; ne derivava una certa lunaticità. Freud in una sua autobiografia
scriveva così di Bertha: ”La paziente era una ragazza di cultura e
intelligenza non comuni; la sua malattia aveva cominciato a manifestarsi mentre curava amorevolmente
il padre gravemente ammalato. Quando era ricorsa alle cure di Breuer la paziente offriva un quadro sintomatico complesso e variopinto…”. Bertha, superato il periodo
di crisi e l'adolescenza, divenne famosa per
essersi occupata dell'infanzia operando nella costruzione della prima rete di
asili infantili austriaca. Fu anche direttrice di un orfanotrofio a
Francoforte e, oltre a essersi dedicata a studi sociologici attinenti alla
prostituzione, fu militante e fondatrice nel 1904 della "Lega ebraica delle donne".
Bertha era minuta e di bassa
statura, circa un metro e cinquanta, occhi azzurri e capelli scuri, grande senso dell’humor, amante delle cose belle. Nel
1954 la Germania dell’Est emise
un francobollo con l’immagine
di Bertha P. per la serie
“ Aiutanti dell’umanità”
“Spitzen und so Weiter……Lace and so on.......” 3 Ottobre 2007 - 16 Marzo 2008, al MAK di Vienna Mostra sulla
collezione di merletti di Bertha Pappenheim Bertha
Pappenheim durante i suoi viaggi attraverso
l’Europa, ha ricercato con grande passione oggetti rari e storici
acquistandoli da antiquari, mercanti d’arte e privati. La collezione
di merletti, reperti tessili e parti di costumi è costituita da 1850
pezzi: le classiche trine ad ago e a fuselli provengono principalmente
dall'Italia, dalla Francia e dal Belgio e sono datati a partire dal XVI fino
al XVIII secolo, inoltre ha raccolto molti esemplari del XIX secolo e
soprattutto del XX secolo. Predominanti fra gli ultimi
sono i modelli a filigrana dell’Europa centrale (Germania,
Austria) realizzati nelle
scuole di merletto e negli ateliers dove
le artiste merlettaie spiccavano per fantasia e originalità. Bertha
donò la sua collezione al MAK (Museo di Arti Applicate) di Vienna,
suo paese natio, in memoria dei suoi genitori. Nel 1932 donò anche 9 suoi
abiti con le relative foto. Il MAK tra l’ottobre del 2007 e Il marzo 2008 le
ha dedicato una mostra esponendo 300 esemplari tra i più preziosi della sua
collezione. Da
non dimenticare la sua abilità nel realizzare merletti a chiacchierino e nel
raccontare la propria vita paragonandola alla delicatezza di un merletto. “Ninfee”, Mathilde Hrdlička, 1905 circa, Merletto della Repubblica
Ceca, Moravia Merletto
ad ago Merletto
della Repubblica Ceca, Moravia, XIX secolo Panoramica
della mostra |
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Una dedica
a Bertha Qual è stato a questo
punto il filo che ha collegato Freud al merletto e quindi alla mia curiosità?
Ebbene,
durante un incontro curato dalla psicoterapeuta, Dott.ssa Capitanio,
sugli studi sull'isteria, mi ha colpito l'immagine di Bertha Pappenheim (Anna O.), paziente di Josef Brauer. La postura, la
posa, la fierezza nello sguardo, l'abbigliamento e l'eleganza che sprigionava,
hanno fatto in modo di farla associare
ad una importante esperta di merletti
italiana Elisa Ricci come Bertha era ebrea ed erano
vissute nello stesso periodo, può essere che si
siano anche incontrate! Ho avuto subito la sensazione che a Bertha piacessero i merletti e dopo una ricerca ho scoperto che ne possedeva una ricca
collezione e lei stessa si dilettava a realizzarne con il chiacchierino. Dedico a Bertha Pappenheim questo mio merletto dal titolo “ Il labirinto della vita” “ Il labirinto della vita “ Legata da momenti di stelle, da strade molto tortuose, da punti ben fermi e da nodi ben saldi. Ma da un piccolo angolo, un bagliore, un fiore appare. Leggi la vita……… poi arrotola la pergamena e nuova vita verrà. (
Fiore 2002) Bertha ed Elisa Ricci
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