Gabrielli
Onofrio “La merlettaia con
la maestra”, fine XVII secolo, Gabrielli Onofrio da Messina (Museo Civico
Padova) Giovanni Battista Rossetti
nella sua guida afferma che questa tela apparteneva originariamente alla
famiglia Borromeo, che la custodiva nella sua casa in San Polo in Strà.
L'opera pervenne in seguito alla famiglia Fantoni, probabilmente in eredità,
e fu da questa legata al Museo Civico di Padova nel 1932. Si tratta
dell'unica opera superstite che documenta l'interesse di Gabrielli, per una
tematica del genere. Il taglio
dell'immagine è molto ravvicinato e si caratterizza anche per la serietà
della visione: dalla figura della maestra severamente intenta a controllare
il lavoro dell'allieva, la quale è totalmente concentrata nell'eseguire il
merletto, il viso aspirante semplicità e soggezione della seria autorità
dell'anziana insegnante, al gatto a cui è concesso l'onore del primo piano e
che fissa il riguardante con una serietà perfettamente intonata all'insieme della scena.
L'opera è stata eseguita forse negli ultimi due decenni del XVII secolo,
durante il secondo soggiorno veneto dell'artista . Nella corrente dei
"pittori della realtà", Gabrielli incarna un aspetto umile e
quotidiano del realismo; egli fornisce una immagine di fresca spontaneità,
resa attraverso un chiaroscuro, lontano da effetti di violenti contrasti di
luce. (Tratto: "Da Padovanino a Tiepolo" Federico Motta Editore) Gabrielli Onofrio, ”Onofrio da Messina”
nacque nel 1619 e morì nel 1706 a Gesso, un piccolo paesino abbarbicato su di
un colle Dove si
trovano i suoi dipinti? Sulla navata del Duomo di Montagnana (PD); nella chiesa Madre di Monforte ” San
Giorgio e il drago”; nel Museo Archeologico Reggio
Calabria,“l’Ambasceria dei senatori messinesi alla Vergine” Ringrazio per la
collaborazione la Dr.ssa Franca Pellegrini, Conservatrice del Museo
d'Arte di Padova. |