“ Il merletto in Estonia “

 

 

 

Storia

 

Purtroppo l'Estonia non ha ricche tradizioni nel fare il merletto. La maggior parte del merletto arriva in Estonia dall’estero. I merletti nazionali estoni realizzati a fuselli, erano in uso verso la seconda metà dei diciassettesimo secolo, venivano usati su cuffie, collari, nella parte inferiore delle camicette corte, scialli e sui grembiuli di tela dei costumi nazionali. Lo stile dei modelli, della tecnica e degli attrezzi è stato influenzato da quello danese, svedese, tedesco e russo.

All’inizio il merletto veniva eseguito liberamente, senza seguire un  disegno, in seguito si sono usate le schede forate.

 

  

 

 

Nel diciannovesimo secolo sono entrati in uso il crochet ed i merletti lavorati a maglia, il merletto a fuselli ha perso la popolarità perché ci vuole molto tempo per realizzarlo e ci vogliono materiali di buona qualità.

Durante il breve periodo dell’ indipendenza (1918- 1940), furono fondate in Estonia un certo numero di scuole dell'artigianato e scuole professionali dove si insegnava anche il merletto a fuselli; dai documenti  e pubblicazioni sull’artigianato dell’epoca, si scopre che il numero delle partecipanti era molto esiguo. Queste scuole subirono l’influenza delle tecniche tedesche e russe: dalla Germania attraverso pubblicazioni con modellari e libri, dalla Russia attraverso i commercianti che volevano introdurre e promuovere i loro manufatti.

Nel passato sono stati pubblicati dei libri dove si spiegava dettagliatamente la lavorazione del costume tradizionale estone ( sempre ricco di ricami e decorazioni nei grembiuli, cuffie e scialli), ma finora non è mai stato pubblicato un libro sul merletto a fuselli in Estonia.

Durante il periodo sovietico, poche persone si dedicavano a questa lavorazione: il merletto a fuselli non è stato accennato nei programmi di studio, non è stato insegnato durante le lezioni d’artigianato e gli insegnanti non sono stati addestrati per insegnarlo.

La tradizione è sopravvissuta grazie alle donne dell’isola di Kihnu.

La situazione è cambiata nel 1990 quando ci sono stati dei contatti con le merlettaie della Finlandia e di altri paesi del nord Europa, che hanno portato un’aria di rinnovamento, recuperando così anche la popolarità nel costume tradizionale estone. Immediatamente ci fu una grande richiesta di costumi tradizionali, realizzati con materiali e tecniche fedeli a  quelli di un tempo.

Le merlettaie svedesi e finlandesi si sono offerte volontariamente d’insegnare il merletto a fuselli in Estonia: hanno portato i loro attrezzi, materiali e modelli. L’Estonia è stata raggiunta da una varietà di cuscini, fuselli con le insegnanti straniere che hanno portato la loro tecnica.

Il merletto è stato introdotto nel programma di studi nazionale, viene insegnato nelle scuole professionali e le merlettaie si costruiscono i cuscini, poiché in Estonia non esiste nessuna fabbrica che produce tomboli. I fuselli utilizzati in Estonia erano storicamente dei bastoncini leggermente modellati, a volte scolpiti in modo semplice con un coltellino. Oggi i fuselli vengono realizzati da persone che li sanno modellare con maestria. Al posto degli spilli, un tempo si usavano spine di pesce persico o schegge di susino.

 

Nell’isola di Kihnu e in altri luoghi si preferiscono ancora le spine dei pesci agli spilli. Il merletto principalmente veniva usato sulle camicie corte. Parlando delle isole dell’Estonia, i merletti dell'isola di Kihnu sono stati portati come un bel esempio.

Merletto di Kihnu in lavorazione con il supporto delle spine

 

Le cuffie originariamente erano in tela di lino bianco con merletti di filo di cotone, i punti usati erano il mezzo punto e il punto tela, la trama era piuttosto larga e la lavorazione abbastanza grezza. Spesso veniva usato anche del filo colorato.

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Tartu

Nella città di Tartu si può visitare il Museo Nazionale che ospita una mostra permanente sul folklore in Estonia, qui si possono vedere i costumi popolari delle varie regioni e isole dell’Estonia (http://www.erm.ee/?lang=ENG&node=217&parent=205).

In questa città c’è la “Tartu Bobbin Lace Society” che organizza corsi e workshop.

Nel 2020 si terrà il XIX congresso dell’OIDFA.

 

 

The history


Unfortunately Estonia have not rich traditions of lacemaking.
Large part of lace comes to Estonia from outside.
Estonian national laces have been in use since the 2nd half of the 17th century Bobbin-laces were used on coif, collars, at the bottom of short shirt-midriff blouses, on linen wraps and aprons of national costumes.

One can trace Danish, Swedish, German and Russian influence on patterns, techniques and tools. Bobbin-lace was made as a free-hand lace, later also by using pricking card.
In the 19th century, crochet and knitted laces came into use. Bobbin-lace lost its popularity as it took much time and high- quality linen thread to make it.
During the short period of independence (1918- 1940) a number of vocational and handicraft schools for women were founded in Estonia. Bobbin-lace was taught at those schools but according to the handicraft journals of that period, the number of learners was small.
The influences of German and Russian schools met in Estonian bobbin-laces. German examples were taken from pattern- books, Russian influence penetrated into Estonia through lace merchants and Russian-born lace makers. There were some pictures and competent explanations in journals and books of national costumes but no book nor text-book on Estonian bobbin-lace patterns has been published yet.
During the Soviet period only a few people practiced the beautiful lace craft. Bobbin-lace was not mentioned in study programmes, it was not taught at handicraft lessons and teachers were not trained to teach it.

The tradition has survived mainly thanks to the women on the island Kihnu.
The situation changed in 1990 when contacts with lace makers of Finland and other Northen countries were renewed.

Regaining independence made Estonian peasant costumes popular again. There was a great demand for the skills of making national costumes. Making authentic costumes by using genuine materials and techniques became very important for the Estonians.
Finns as well as Swedes were volunteering to teach bobbin-lace in Estonia.
They brought along their tools, materials and patterns. A variety of pillows, bobbins and techniques has reached Estonia through foreign teachers and courses.

Bobbin-lace has been introduced into the national curriculum. It is taught at vocational and high schools. The lace makers make their pillows themselves as there is no lace pillow industry in Estonia. Historically the bobbins used in Estonia were mainly stick or club shaped ones. Most of them were knife-whetted and of a simple fashion.

Nowadays club-shape bobbins are mostly used as they let to use a spooler for reeling
threads. The bobbins are made by the masters. Formerly pegs, perch bones or slivers of a plum- tree were used to fix the lace. Fish bones are still used in Kihnu, in other places pins are used instead.
Bobbin-lace was mainly used on coif tanu and on short shirt (midriff blouse kaised). As both of them used to have a rich embroidery lace was often combined with the embroidery.
Mainly the laces of the island were plate laces. The laces of the island Kihnu have mainly been used as the examples of the island laces. Coif laces were originally made of white linen or cotton thread, both a half stitch and a cloth stitch were used. The laces have got a torchon ground and double torchon ground. A gimp, often of a coarse sort or a coloured one has been used.


Olga Kublitskaja

 

 

Particolari di un’opera incorniciata e di un cappello eseguiti da Olga

 

Olga è nata in Russia ed ha iniziato a fare il merletto all'età di 15 anni; era rimasta colpita dalla bellezza dei merletti esposti in una mostra a Vologda. Si dedicò per due anni all’apprendimento della tecnica e dei punti, in seguito si laureò all’Università Tecnica di San Pietroburgo, si sposò e in seguito si trasferì  in Estonia, nella città di Narva. Dai primi passi sono passati 20 anni ed ora insegna da 12 anni nella città dove vive, ha fondato un’associazione e il suo scopo è quello di tramandare questa arte alle generazioni future. Ha partecipato a mostre internazionali: nel 2000 all’Hansa Day in Olanda a Zwolle, nel 2001 a Latvia Riga, nel 2002 a Bruges in Belgio. A Zwolle ha incontrato Lia Smith che l’ha incoraggiata ancora di più in ciò che lei crede.

 

 

Tombolo di Olga

 

 

http://www.hot.ee/olgalace/index.html

 

Ringraziamenti

Ringrazio vivamente Olga per avermi inviato le notizie sul merletto in Estonia e per le immagini, tratte dal suo sito.

 

 

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