Marche Prima Fiera del merletto a Tombolo-Offida 16 luglio 1950 Merletto Offidano L'arte del merletto a fuselli sembra
essere stato portato, ad Offida, da alcune
monache venete, verso la fine del 1400. Tra il ‘400 e il ‘500 ebbe il
suo massimo splendore per uso liturgico. Tuttora questi merletti sono
conservati nei monasteri dell'ascolano. Verso la fine del 1500, gli ebrei
ritornarono a Offida, dopo essere stati espulsi
(alcune presenze ebraiche risalgono alla fine del 1300), per svolgere
soprattutto l’attività di mercanti; anzi proprio grazie ai loro numerosi
legami con i mercanti di altre città, fecero conoscere ovunque i preziosi
merletti di Offida. Ne troviamo descrizione
particolareggiate negli inventari dotali a Ferrara già dal 1476: sono
realizzati a fuselli in filo di canapa, lino, cotone e persino con fili d’oro
e d’argento. Gli stessi mercanti ebrei fornivano spesso il materiale, poiché
li troviamo spesso nei porti marchigiani impegnati a scaricare balle di
cotone o commerciare in metalli preziosi. Verso la metà del 1600
verranno di nuovo espulsi ma ritorneranno in occasione di feste e fiere per
rifornirsi del pregiato merletto del quale resteranno a lungo i più attivi esportatori.§ All’Esposizione Italiana agraria, industriale
e artistica tenuta in Firenze nel 1861 il Comune di Offida
portò in esposizione: “Merletti di fil di canapa in pezza — Campioni di
merletti di fili di canapa e seta, e Tacconi-Castellucci
Teresa, sempre di Offida, Merletti di fil di
canapa.” Nel 1906 Ugo Ojetti,
in occasione dell’Esposizione di Milano, scrisse sulla provenienza dei
merletti esposti: “Dalle Marche i lavori dalmati fatti ad Ancona nella
scuola della signora Della Casa, e i
merletti in refe a fuselli cari a tutte le contadine marchigiane eseguiti
dalla scuola di Porto San Giorgio”. Elisa Ricci nel suo libro” Antiche
trine italiane” scrive: “Nella città di Urbino alcuni esemplari di
merletti rassomigliano nel disegno e lavorazione al bello e accurato merletto
che si trova nel collare di Cristiano IV di Danimarca. Il merletto è di notevole
bellezza”. Lo stesso libro riporta la notizia che la bisnonna del conte
Gigliucci amava realizzare dei merletti ad ago. La famiglia Gigliucci abitava
a Fermo. In tempi odierni, a Fermo, opera l’Associazione “ Il Filo che
conta”, che si occupa di ricami e trine. L'arte del merletto oltre a Offida è diffusa anche ad Appignano
del Tronto, Apecchio, Castorano,
Castel di Lama, Castignano,
Spinetoli e Recanati. Il merletto marchigiano ha la caratteristica di
essere lavorato con filo soffice color avorio, nella foto di destra con seta
e ciniglia Gli strumenti per la lavorazione del
merletto sono: i fuselli, lu capzzal
(tombolo), la prepènn (cavalletto), lu cartò (disegno), lu fil (filo), le spellett
(spilli), l'aghitt (uncinetto). Fuselli antichi, appartenuti a Pagani
Marianna (S. Ginesio, Macerata) S. Maria della Rocca, Offida I frati Cappuccini riportano nel loro sito questa
testimonianza su S. Bernardino da Offida
(1604-1694): “Le merlettaie di Offida, quando si
raggruppavano ai margini della strada per lavorare il tombolo e vedevano
arrivare frate Bernardo, esclamavano: "Ecco fra Bernardo, recitiamo il
rosario". Nel 1785 uno studioso della storia marchigiana,
scrisse ” Fin dai tempi antichi ad Offida la
manifattura del merletto è molto fiorente e vi sono impiegate molte famiglie.
Queste persone sono abituate a lavorare insieme così attraverso piacevoli e
amichevoli conversazioni ingannano la stanchezza che porta questo tipo di
lavorazione”. I punti che caratterizzano il
merletto offidano sono "il punto Venezia, il
punto Rinascimento e il punto antico". Quest'ultimo è realizzato ormai
da poche merlettaie e si può ammirare
nel Museo del merletto di Offida. Nel 1979, le merlettaie si unirono in
Cooperativa con lo scopo di mantenere vivo l'interesse nelle nuove
generazioni e anche di produrre e vendere i loro manufatti. In onore alle
merlettaie offidane, la città ha posto un monumento
in bronzo, esso rappresenta una anziana, una donna e una bambina al
lavoro: segno di buon auspicio nel tramandare la tradizione alle
generazioni future. L'opera è dell'artista Sergiacomi. Monumento bronzeo (Offida) Vicino alla piazza del Municipio c’è
un laboratorio dove si eseguono i disegni, questi vengono forati tutti a mano
con una distanza perfetta in modo da facilitare la merlettaia che dovrà poi,
durante la lavorazione fermare il merletto con gli spilli. Laboratorio di disegni Ad Offida è
stato avviato un corso per «Addetto lavorazioni artistiche e promozione
del merletto a tombolo» aperto anche ai maschi. Forse non tutti sanno che
nell'offidano e in alcune zone vicine, alcuni
uomini sanno lavorare a tombolo con risultati assai brillanti. Dal 1999 la Pro Loco di Offida, organizza il Concorso"Fusello d'Oro"
che rappresenta un appuntamento prestigioso dove arte, tradizione e maestria
si fondono in un motivo di orgoglio per questa città. Tale concorso ogni anno ha un tema
diverso dove l’artista merlettaia può sbizzarrire tutta la sua fantasia. La vincitrice del fusello d'oro del
2003 è stata Gianfranca Tolloi
con l'opera: " Preziosa fedeltà" Nell’estate del 2002 si è svolta,
presso il Museo del Merletto di Offida, una Mostra che ha unito arte del filo e arte
pittorica. Accanto a S. Maria della Rocca vive e
lavora Jolanda Ottavi, artista del merletto a fuselli, che con le sue opere
ha saputo fondere, l’arte del fusello con l’arte orafa in un connubio
perfetto ed elegante. Jolanda era presente con una sua mostra, al secondo
Forum Internazionale del merletto e ricamo svoltosi a Bellaria ( 2005).
Gianfranco Fasano, autore di canzoni è stato premiato per La sua lunga
carriera durante una rassegna canora svoltasi ad Offida.
Insieme al premio, Fasano ha ricevuto anche una pregevole opera di Jolanda. Girocollo con montatura in oro e lavorazione con
filo dorato, Jolanda Ottavi 2005 Castignano (AP) Ventaglio, Fabiola da Castignano A Castignano, presso l’agriturismo Piane di
Enea si possono seguire dei corsi di merletto a fuselli. Jesi ( Ancona) La seguente ricerca fa parte di un progetto didaddico del Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di
Jesi, dove si parla dei merletti realizzati un tempo dalle Suore Clarisse di
Jesi.* Camici e cotte
arricchiti con bordature
in pizzo ci
fanno rimanere esterrefatti:
siamo di fronte a un tripudio di
trine bianche traboccanti
da antichi bauli
che hanno gelosamente conservato nel tempo questo patrimonio ingente e
pregiato per farlo arrivare a noi intatto e soffice, con effetti can-gianti,
vere e proprie opere d’arte impalpabili create da mani divine. I manufatti in
esame rivelano che le monache conoscevano le diverse tecniche per il merletto
e ne erano abili e accurate esecutrici nei loro laboratori dove vi lavoravano
e insegnavano alle novizie o alle educande. Come si può constatare dalla
parziale documentazione in nostro
possesso lavoravano pizzi,
merletti e si dedicavano al ricamo e all’uncinetto. Siamo di fronte a
manufatti della fine del ‘700 e dell’800 eseguiti sia ad ago che a fuselli.
Molte e pregiate sono le testimonianze rintracciate nella
zona della provincia
di Ancona di
questi lavori di ambito monastico. I merletti ad ago sono
caratterizzati da una rete sottile eseguita a mano, molto complessa e
impegnativa nella elaborazione, rete
detta “roghe”
che ai primi dell’Ottocento viene sostituita con un
tulle meccanico ricamato
dalle sorelle con elementi vegetali e floreali per un
effetto impalpabile ed elegante, testimonianza della grande maestria delle
fattrici. Confronti di tal genere si possono trovare in tutta la produzione
ad ago italiana ottocentesca, non solo di laboratori religiosi, ma anche
domestici. Per quanto riguarda
i fuselli, la
tecnica dei manufatti jesini,
seppure di buona
qualità, è ripetitiva e semplificata e si adegua ai
modi di produzione a fuselli nell’ambito dell’Ottocento. Anche merletti all’uncinetto e lavori a ricamo
eseguiti nell’Ottocento e
nel Novecento fanno parte della ricca e pregiata
produzione dei laboratori delle monache Clarisse di Jesi, come mostrano i
manufatti in visione. Si
tratta di due veli da calice in lino ricamato con motivi floreali e
una tovaglia d’altare sempre in lino che documentano come l’abilità e la
maestria antiche siano state consegnate nelle mani delicate e sicure delle
sorelle e tramandate nel tempo fino ai nostri giorni.
Due veli da calice e una tovaglia d’altare
ricamati su lino provenienti dal Monastero di S. Chiara di Jesi, inizi sec.
XX, proprietà Monache Clarisse, il bordo del velo di sinistra è realizzato a
fuselli, quello di destra a uncinetto, la
tovaglia sottostante è bordata da una
balza in filet. Baule traboccante di cotte e camici bordati di
trine, sec. XVIII – XIX, proprietà Monache Clarisse. A 22 km. da Jesi, a Serra De’ Conti, c’è il Museo delle Arti
Monastiche che testimonia la lavorazione del tombolo anche presso le monache
clarisse del Monastero di S. Maria Maddalena. Nel “Lavoriero”,
la grande stanza dove le monache si dedicavano al merletto, ricamo, fiori in
seta, ceroplastica, tessitura, insegnavano anche alle giovani novizie, il
loro sapere, per dare una continuità di lavoro e sostentamento per vivere. Immagini dal Museo
di Arti Monastiche di Serra De’
Conti Bambinello
in cera con cuffietta ornata di merletto Candelara di Pesaro Panoramica di Candelara
durante la Manifestazione A Candelara,
antico borgo medievale, si svolge tutti gli anni la manifestazione “ Arti e
Mestieri a Castello”, volta
alla ricerca e alla valorizzazione dei mestieri di un tempo, con esibizioni
delle varie lavorazioni artigianali. L’Associazione Culturale “ Candelara in Festa” è riuscita a portare in piazza
maestri, artisti, artigiani che offrono una straordinaria occasione per
vedere in diretta arti antiche, ricche di storia e di cultura. Vari e
diversificati eventi collaterali affiancano il tema protagonista con
l'intervento di tanti altri artigiani e hobbysti che, con mani abili,
levigano il legno, forgiano il ferro, cesellano il rame, scolpiscono la
pietra, fondono il vetro, impagliano sedie e bottiglie, tessono al telaio,
stampano a ruggine i tessuti, intrecciano i fili sul tombolo ... mestieri
antichi che si coniugano con nuove tecniche di esecuzione perchè
è la creatività che scende in piazza. Giovani di Candelara
mentre apprendono l’arte del merletto a tombolo Lavorazione del merletto a fuselli e macramè
(foto,courtesy Piergiorgio Petrelli^) Costume tradizionale Nelle Marche, il merletto ha sempre
ornato i costumi sia delle popolane che dei ceti più alti. Ne sono decorati
gli scialli, le camicie, le sottogonne e i fazzoletti. Il fazzoletto da testa
aveva vari nomi a seconda della località: pietta
pannolino, tovagliolo. Costumi tradizionali di Offida Macerata A Corridonia
dal 22 al 29 giugno 2001 si è svolta la mostra “ L’arte nella riedizione del
merletto”: da Elisabetta I a Margherita di Savoia. Dal 2001 si
svolge a Macerata “La Mostra Mercato” : rassegna della lavorazione artistica
artigianale delle Marche. Tutti gli anni sono presenti le merlettaie di Offida e di Macerata. Onore alle merlettaie di un tempo
Fontane A Offida, lo scultore Aldo Sergiacomi
ha realizzato un monumento
alla merlettaia offidana che raffigura una bambina una donna e una anziana intente a lavorare al tombolo, rappresentando le tre generazioni. Il monumento si trova alle
porte della città . A Terni in piazza Tacito, c’è la fontana dello zodiaco realizzata da Corrado Cagli
nel 1936, era stata progettata dagli architetti Mario Fagiolo e Mario Ridolfi con l’acqua zampillante in una struttura di marmo
e granito. Sono rappresentati i segni zodiacali attraverso animale e mestieri
caratteristici della regione Marche. Cagli ha rappresentato la
figura femminile del segno della Vergine intenta a lavorare al tombolo, un
merletto molto raffinato che impreziosiva abiti e paramenti. Particolare della
fontana con la merlettaia (courtesy Sailko). Musei e Mostre ·
Fiera dell’antiquariato Fano La seconda domenica di ogni mese e il sabato
precedente Fano ospita espositori di arredi, mobili, ceramiche,
argenti, gioielli, merletti, oggetti sacri e profani, tutti rigorosamente
antichi ·
Museo Civico e Pinacoteca Comunale, Piazza Vittorio Veneto, 6 TEL.0733/256361. ·
Museo delle arti
monastiche http://www.museoartimonastiche.it/joomla30/ Scuole ed Associazioni ·
Le amiche del ricamo (corsi di
tombolo e ricamo), Via Giolitti, 20
Pesaro http://leamichedelricamo.sitonline.it/ ·
Il laboratorio di tessitura a
mano “ la tela s.n.c.”, Vicolo Vecchio, 6 Macerata Corsi di tessitura, macramè, merletto Per
la collaborazione data, ringrazio i
siti: http://www.piceni.it/merle.htm http://www.parcopiceno.org/tombolo.html http://www.ophis.it/il_merletto_a_tombolo.htm http://digilander.libero.it/lucianoffida/offida_009.html ^ http://bandacandelara.interfree.it/ Bibliografia P.Angelico Dal Porto di Fermo “ Vita del venerabile servo di
Dio F. Bernardo da Offida” §Maria Luisa
Moscati Benigni “Marche Itinerari Ebraici” Marsilio Editori Ojetti Ugo “L'arte nell'Esposizione di Milano; note e
impressioni” Esposizione internazionale del Sempione Esposizione italiana agraria,
industriale e artistica tenuta in Firenze nel 1861, pubblicato per ordine
della Commissione Reale nel 1862 |