Merletto con i
ferri da calza, tricotage, knitting, Kunststricken
Storia
Le origini di questa
lavorazione secondo James Norbury,
autore di importanti ricerche sul tricotage, sono da imputare agli arabi
verso il VII secolo a.C.
Il Museo Victoria and Albert
a Londra conserva la prima testimonianza di questa tecnica e si tratta di
una sorta di zoccoli trovati in una tomba egizia del IV- V secolo d. C. e
nel Museo di Storia di Mosca si trova una ciabatta risalente al XII secolo
ed è lavorata a ferri. Attorno all’anno 1000 tra i popoli anglosassoni
circolava la parola “cnytan”, che tradotta in inglese è knit, cioè lavoro a
maglia.
Verso il XII secolo questa
tecnica ha fatto la sua comparsa in Francia e verso la metà del XVI secolo
in Inghilterra, si sa con certezza che sotto il regno di Elisabetta I le donne lavoravano a ferri se pur
in modesta quantità. Si dice che un certo Wiliam Rider un apprendista
londinese, vide a casa di un mercante italiano delle calze fatte a ferri
provenienti da Mantova. Provò a farne un paio di uguali e le presentò a
Wiliam conte di Pembroke, nel 1564, era uno dei primi lavori fatti in
Inghilterra a ferri. Enrico VIII portava calze di tessuto, ma arrivò per
caso dalla Spagna un paio di calze in seta lavorate a ferri e il figlio
Edoardo VI ricevette in dono dal banchiere e mercante Sir Thomas Gresham un
paio di calze lunghe spagnole di seta, come un dono importante. Gli storici
raccontano che Papa Innocenzo IV (1195 -1254) portava dei guanti di maglia
in seta.
Particolare di un dipinto
eseguito dal pittore tedesco Bertram von Minden, nel 1410, Hamburger
Kunsthalle, Amburgo- Germania. La Madonna sta lavorando con i ferri a
doppia punta in modo circolare.
Nel resto d’Europa nacquero
diverse associazioni che si occupavano di lavoro a maglia come in Olanda e
Barcellona nel 1429, in
seguito in Alsazia ed in Germania. In Italia è apparsa verso il XVI secolo
e i primi centri di lavorazione furono Napoli, Milano, Genova e Mantova.
Nel XIX secolo nelle isole Azzorre, nel Nord dell’Atlantico, migliai di
persone producevano sorprendenti lavori di merletto eseguiti a ferri.
Nel corso degli anni '30
dell'Ottocento Jane Gaugain scrisse e diffuse modelli di maglieria nella
sua merceria a Edimburgo in Scozia e pubblicò il suo primo libro di modelli
nel 1840 che raggiunse un vasto pubblico nel Regno Unito e in America. Fu
il libro sul lavoro a maglia più venduto del periodo con ventidue edizioni.
I suoi schemi per i lavori a ferri erano già complessi, con aumenti,
diminuzioni, accavallamenti di maglie in una sequenza perfetta e davano
origine a vere e proprie trasparenze. Maestri del XX secolo come Herbert
Niebling e Marianne Kinzel hanno dato maggior impulso alll’arte del pizzo a
maglia.
Alcuni esempi di lavori a ferri pubblicati da
Jane Gaugain
Baynes G.J. in un opuscolo pubblicato a Berlino
nel 1846 spiega come eseguire questi due collettini
“La Mode illustrée: journal
de la famille”nel 1862 proponeva questa stella e varie bordure da eseguire
a ferri, era una proposta abbastanza rara perché all’epoca era maggiormente
diffuso il chiacchierino o l’uncinetto.
Riego de la Branchandiere nel
suo libro “The Abergeldie winter book”del 1867 ha presentato questo velo da
eseguire a ferri con lana Schetland
Bordo tratto dalla rivista “The Ladies'
treasury”, 1877
Alcuni bordi realizzati a ferri proposti dalla
rivista “Florence home needle-work” del 1887
Bordura eseguita a ferri,
proposta dalla rivista ”Barbour’s prize needle-work series”, la didascalia
originale lo identifica come merletto di foglie a punto inglese.
Un buon libro che studia la
storia della lavorazione a ferri l’ha scritta il vescovo Richard Rutt.
Tecnica
Attualmente in Italia, come
in altre parti del mondo, il merletto viene realizzato anche con i ferri da
calza.
Particolari della lavorazione che mettono in
evidenza il gioco di punti (foto courtesy Clara, Termoli)
Con una serie di punti
formati da maglie accavallate, punti presi insieme e aumenti si formano dei
trafori e dei motivi che danno trasparenza al lavoro. I punti devono essere
eseguiti con la massima precisione senza errori altrimenti si compromette
la bellezza del lavoro.
Clara,
appassionata di questa arte, ha creato con i ferri delle vere opere.
Alcune sue opere
|
|
|
“ Stella Rossa”
|
“Fondo Mare”
|
|
|
foto © courtesy
Clara, Termoli (Molise)
|
Estonian lace
In Estonia nella città termale
di Haapsalu, è diffusa l’arte di realizzare con i ferri stole e scialli
di grandi dimensioni. E’ una tradizione che dura da parecchi anni e la
storia racconta che gli aristocratici russi, compresa la famiglia
Romanov, frequentavano Haapsalu per fare il bagno nei sali di fango
curativi. Rimasero colpiti dalla bellezza di questi manufatti e li
acquistarono per sé e per gli amici. Successivamente lo scialle di
Haapsalu divenne famoso anche in Germania e Scandinavia. Gli scialli
Haapsalu sono stati presentati in dono alle signore della famiglia reale
svedese e agli ospiti d’onore del presidente dell'Estonia.
Lo scialle tradizionale di
Haapsalu è un quadrato che misura dai 100
ai 150 cm. di lato, si compone di tre parti: una sezione centrale,
un alto bordo e un bordo più piccolo frastagliato che funge da finitura
esterna, il tutto viene lavorato separatamente e poi cucito. Gli scialli
sono realizzati in pregiato e soffice filato di lana di agnello con ferri
da maglia n. 3 o n. 4. La “Knitters Guild” di Haapsalu ha conservato e
continua con tenacia la tradizione dello scialle lavorato a maglia. Le
opere sono disponibili al Museo dello scialle di Haapsalu.
Libro scritto da Nancy Bushdove si parla di tecnica, disegni e
storia dello scialle estone.
|
|
Scialle in lavorazione
|
Particolare dell’ angolo di uno
scialle
|
Oremburg,
Russia
Scialle di Oremburg
Nella città di Oremburg, fondata
nel 1735, si è sempre allevato un tipo di capra da latte con un vello
morbido chiamato ”la seta del Uzbekistan”
e di colore bianco o grigio chiaro.
Le pecore venivano pettinate durante la muta e una volta filata
questa lana serviva a realizzare un pizzo traforato conosciuto con il
nome della regione: gli scialli di Oremburg. Su ordinazione, gli scialli
"Orenburg" erano lavorati anche con lana mista a seta,
quest'ultima fornita dagli acquirenti. I disegni per la lavorazione a
maglia erano per lo più disegnati dalle stesse operaie, a volte, quando
erano a corto di modelli, prendevano spunto dal motivi del ghiaccio che si formava
nelle finestre oppure dai disegni tradizionali, che passavano come cimeli
di generazione in generazione. Lo scialle, una volta lavorato, viene
lavato in acqua saponata e poi asciugato prima di essere venduto.
Gli scialli o pautinka'
erano così leggeri e impalpabili che potevano
passare attraverso un anello, ecco perché venivano anche chiamati
"scialli della fede nuziale."
Uno scialle tipico a maglia veniva lavorato con ferri nr
"000" o "0" e pesava circa 2 grammi. Gli
scialli erano generalmente di
forma quadrata o rettangolare e tradizionalmente venivano eseguiti con i
filati dal colore naturale. I colori erano il bianco, grigio chiaro o
grigio scuro. Le donne lavoravano durante i mesi freddi, non avendo
occupazione in campagna, da settembre a maggio guadagnavano il necessario
per il sostentamento della famiglia.
In Russia con i freddi inverni le donne possedevano due
scialli, uno per l’uso quotidiano e uno per le occasioni. Il primo aveva
anche un intreccio di seta per resistere all’uso quotidiano.
I tempi sono cambiati però e ora è possibile trovare scialli fatti
a macchina, a mano o a tecnica mista e in tutti colori.
Gli scialli originali erano costosi e ben pagati, ecco perché verso
l’inizio del XX secolo la produzione era intensa e da impresa artigianale
casalinga divenne una industria: 12.000 donne producevano in un anno più
di 35.000 scialli.
Per mantenere sempre alta la qualità della lavorazione venne
istituita “la Kombinat” che doveva controllare la perfezione dei
manufatti.
La Kombinat rimase aperta fino al 1995, quando il collasso
economico della Russia ne causò la chiusura.
Le tecniche di esecuzione sono state conservate dalle merlettaie di
Orenburg e i loro sforzi per insegnare agli altri a lavorare a maglia
questi scialli ha impedito la loro estinzione. L’arte di questa forma di pizzo è conosciuta in tutto il
mondo. Una delle poche fortunate che hanno appreso direttamente dalle
merlettaie della regione di Orenburg è Galina Aleksandrovna Khmeleva.
Mostra di Scialli di Oremburg in Nepal
nel 2015, durante le celebrazioni del 90° anniversario dei rapporti
diplomatici tra la Russia e il Nepal
Storia di Galina Aleksandrovna
Khmeleva.
Verso i primi
del 1990 Galina Alexandrovna, una stilsta e
artista russa di S. Pietroburgo, iniziò un lungo sodalizio con gli
artisti tessili di Oremburg i quali manifestavano le loro difficoltà di
vendita in un periodo dove tutto il merletto soffriva da parecchi anni di
questa situazione. Galina era una giovane donna non ancora avezza alle
arti del merletto di Oremburg, ma ben presto ne apprese tecnica e storia
ed iniziò una lunga opera di divulgazione e riuscì a divenire ben presto
donna d’affari onesta e innovatrice. In un paese dove la fiducia non era
cosa facile da conquistare, si guadagnò il rispetto con la sua devozione
verso questa lavorazione imparando da insigni maestre come Olga Fedorova
e progettando scialli apportando innovazione in questa arte tradizionale
che occupava moltissime donne di Oremburg. Per lei portare gli scialli di
Oremburg allo splendore antico, fu una missione.
Fino
a poco tempo fa la tecnica nel fare gli scialli e i disegni stessi,
venivano tramandati da generazione in generazione come esperienza visiva,
niente di scritto veniva lasciato ai posteri, attualmente si è lavorato
parecchio per scrivere libri e conservare tutti i progetti. Galina dal
1996 organizza seminari anche in USA e Canadà per tenere sempre vivo
l’interesse verso i prodotti di Oremburg sia in Russia che in tutto il
mondo, attualmente vive a Denver nel Colorado dove ha fondato la sua
azienda.
Galina
ha scritto anche un libro” The History and Techniques of Orenburg Lace
Shawls”, pubblicato
negli USA nel 1998 dove racconta la storia e l’evoluzione di questo
merletto, nel 2000 è uscita una sua raccolta di progetti.
Fotografia di Karina Kiel
Presso il Museo delle belle Arti di
Oremburg si è svolta una mostra sui preziosi scialli^
Campioni
della tessitura a mano e del lavoro manuale delle contadine del distretto
di Cheliabinsk; delle contadine emigrate e delle donne cosacche del
distretto di Orenburg; e le donne cosacche e baschire di Verkhneuralsk
presentatat una collezione di scialli alla mostra internazionale World's
Columbian exposition 1893, Chicago. Catalogue of the Russian section
|
Inghilterra
Julia Hopson il
13 ottobre 2006 ha
vinto il guinness dei primati per aver lavorato con dei ferri da calza
lunghi 3,5 m.
e con un diametro di 6,5
cm. realizzando perfettamente un quadrato a punto
legaccio.
Cartolina del 1910
|
Scialle da sposa,
Sharon Miller
|
La
tradizione vuole che il lavoro a maglia sia stato introdotto per la
prima volta nelle isole Shetland verso la fine del 1500, quando
l’invincibile flotta spagnola venne dispersa a causa di una tempesta al
largo delle isole Shetland. La nave appartenente al duca di Medina
Sidonia naufragò all’isola di Fair e i marinai che si salvarono
insegnarono a lavorare a maglia agli abitanti dell’isola. In seguito
questa lavorazione arrivò in Scozia e in Inghilterra.
In
queste isole, nel passato, la delicata arte del merletto a ferri ha
avuto grande successo dal 1840 in poi quando è scoppiata la moda dello
scialle. Usando del filato sottile di lana delle pecore dell’isola, ben
note anche attualmente per la loro pregiata lana, le donne delle
Shetland intrecciavano intricati fili per realizzare accessori per i
loro abiti. Scialli, veli da sposa , sciarpe, calzini e guanti.
Tramandarono il loro sapere di madre in figlia e da un lavoro eseguito
per le esigenze di casa divenne una risorsa per il loro sostentamento.
Attualmente si trovano molti articoli lavorati in modo delizioso sono
conservati in diversi musei. Sarah Don pazientemente ha raccolto la
storia i materiali e la tecnica, riproducendo oggi gli stessi motivi di
un tempo, scrivendo due libri dove ne raccoglie la storia, la tecnica e
i punti di lavorazione spiegati
nel dettaglio.
Libri dove si possono trovare le
spiegazioni dei punti tipici delle isole Shetland e la storia degli
scialli
https://archive.org/details/magicofshetlandl0000lovi/mode/1up?view=theater
https://archive.org/details/realshetlandyarn0000unse/mode/1up
Shetland Museum and Archives
Immagine tratta dal video di Dave
Hammond
Video
https://www.youtube.com/watch?v=CbfrnIgydho
https://www.youtube.com/watch?v=ad4cDZHtCOA
|
U.S.A.,
California “Lacy Knitters Guild”
Questa
Associazione di merlettaie si prefigge lo scopo di ricercare nella storia
i modelli degli antichi disegni creandone un archivio e una banca dati.
L’impegno principale è quello di organizzare incontri, conferenze,
dimostrazioni e corsi.
L’associazione
nacque nel 1992 con le socie fondatrici Gracie Larsen, Pat Shannon and
Mary Schiffmann. Grace e Pat videro un filmato sull’arte del merletto in
maglia, durante una conferenza sui merletti nel nord-ovest del Pacifico e
qui nacque l’idea. Ritornate a casa contattarono Mary e iniziarono la
loro avventura, il primo incontro avvenne in casa di Gracie e la prima
newsletter venne inviata nell’autunno del 1992.
In
quel periodo era difficile reperire progetti e disegni ma Maria
Schiffmann aveva parecchi contatti e diffuse la notizia della nascita
dell’associazione, così tutto il mondo dei ferri da calza la contattò e
ne nacque una grande collaborazione. Oggi si contano più di 200 iscritti
sparsi in tutto il mondo e l’archivio si è arricchito grazie alle
donazioni delle associate.
L’associazione
si incontra mensilmente a casa di
Gracie e 4 volte all’anno viene inviata una newsletter.
L’associazione
ha un suo sito per poter essere sempre in contatto e aggiornate
sull’operato di tutte.
http://www.lacyknitters.org/
|
Merletto
dalla Bulgaria
|
Donne bulgare che lavorano
a maglia
|
Opera di Ichida Naoko, con la madre Kazuko ha scritto diversi libri su questa tecnica.
|
Polsino in
merletto a ferri 1912*
|
Uomini e merletto a ferri:
Vecchia foto del 1939
Il lavoro a maglia non
appartiene solo al mondo femminile, molti uomini sempre più si incontrano
per scambiarsi consigli e pareri per migliorare la tecnica. Personaggi
famosi si sono avvicinati a questa tecnica come l’attore Antonhy Quinn
che realizzava molti dei maglioni che indossava, uno dei fratelli
Lumiere.
Gene Beugler
Grande collezionista e perfetto esecutore di merletto a ferri
Gene Beugler vive a Eugene nell’Oregon. Apprese questa
arte da un libro, all’età di 8 anni. La sua mamma era molto impegnata con
la famiglia e non poteva seguirlo nella sua passione, così Gene proseguì
da solo ricercando e collezionando i disegni che provengono da diverse
parti dell’Europa, anche dall’Italia. Ha un negozio dove si trovano lane
e attrezzi da lavoro, spesso si ritrova con tutti gli appassionati di
questa tecnica e davanti ad una tazza di caffè, sfogliano riviste del
settore ricercando le ultime novità. Beugler è una
persona umile e i knitters hobbisti che hanno la fortuna di sedervisi accanto sono coscienti di essere a fianco al re del lavoro a
maglia. A causa della sua avanzata età, non è tutti i giorni in negozio,
però i suoi fedeli lo aspettano.
Lewis Deygon, portavoce dei knitters del North Carolina appartenente ad un gruppo internazionale di
260 appassionati, racconta che Eugene: "Ha la capacità di guardare
uno schema e creare qualcosa da quel modello usando il proprio talento.
La tensione su tutto il suo lavoro è perfetta. Il lavoro a maglia di pizzo richiede concentrazione e conoscenza
della struttura dei punti, devi avere la pazienza di Giobbe. E la
pazienza è qualcosa che Beugler sembra possedere in abbondanza. Può passare
fino a sei mesi a completare una tovaglia, un plaid o uno scialle, ognuno
con un motivo floreale etereo e fluente simile a una ragnatela che sembra
essere stato filato da un ragno con un grande senso del design e delle
proporzioni. Ha anche creato una pletora di campioni e pezzi più piccoli,
alcuni dei quali sono considerati oggetti da collezione e pezzi da museo.
Non solo è uno dei magliai e modellisti americani più pubblicati, ma
possiede anche una vasta e storica collezione di modelli di pizzo, che ha
iniziato ad accumulare negli anni '40. È anche un esperto di chiacchierino, un altro
artigianato secolare.”
Herbert
Niebling (1903-1966)
Herbert Niebling, nato in
Germania, è stato un disegnatore
di merletti a ferri, un “Kunststricken”. Rimase affascinato fin da
piccolo da cio’ che si poteva produrre con i ferri, all’età di sei anni
si faceva i calzini e insegnava anche ai suoi compagni di classe.
Rivoluzionò il disegno geometrico dei suoi predecessori, creando disegni
floreali, fluttuanti, quasi da sembrare merletti ad ago o a fuselli. I
suoi disegni, tra gli appassionati, sono ancora oggi moderni se pur non
facili da eseguire. I modelli di Niebling non sono per i tricotatori
impazienti, alcune delle sue tovaglie più grandi contengono anche
trecento giri eseguiti con centinaia di punti, tutti da lavorare con filo
sottile su schemi complessi.
|
|