Traduzione tratta da: Gold and Silver Lace, Jourdain, M. The Connoisseur, Vol. 17
(1906) In
questa traduzione dall’inglese, si è cercato di mantenere le espressioni del
testo originale: sfumature di fascino e di storia. Merletto
d’oro e d’argento
Seconda
parte “Isabella II di Borbone”,
1850 L’abito è guarnito di
ricchi merletti in leggero filo d’oro Francia
I tre centri francesi dove si realizzava il merletto con
fili metallici erano: Lyon, Cluny e Aurillac. Il Savarys crive: ” I merletti d’oro e d’argento si fabbricano in
tutta Parigi, a Lyon e in qualche villaggio nei
dintorni di queste due città.
I libri: Livre Nouveau de Patrons e Fleurs des Patrons
(il primo non porta la data, il secondo è datato 1549) ci mostrano
molti schizzi e disegni per eseguire merletti “ in filo d’oro, d’argento,
di seta e altro”. Lyon faceva i merletti metallici
similari a quelli di Parigi e a testimonianza Joseph Seguin,
nel suo libro “ La Dentelle ”, scrive: “ l’oro
fatto a Norimberga, si lavorava più particolarmente a Lyon”.
Verso il XVII secolo le sue manifatture erano le più grandi in tutto il regno
unito ed avevano grande scambio commerciale con la Spagna e Il Portogallo.
Dopo la revoca dell’editto di Nantes, questa manifattura, che era interamente
in mano agli Ugonotti, fu trasferita a Genova. Merletto
metallico, tardo XVIII secolo, manifattura francese Il merletto di Parigi in oro e argento era superiore
per qualità e disegno, dell’oro stesso. Nel XVII secolo il
“Punto di Spagna”(così si chiamava il merletto metallico) era una grande prodotto commerciale in
Francia, fino alla revoca di Nantes introdotta da un ugonotto, Simon Chatelain, morto
nel 1675 dopo aver ammassato grandi fortune con questo commercio. In un inventario§
(1732) è stato trovato tra gli effetti del duca di Phentièvre
questo appunto: “ Punto di Spagna d’oro con fondo a rete”. Nel Museo di le Puy si
trovano alcuni campioni di merletto attribuiti ad Aurillac,
non sono di filo metallico, ma di strisce metalliche attorcigliate sulla seta
e fanno parte della collezione di Theodore Falcon. Lei dice testualmente così: “ tra i merletti più
belli ed antichi che fanno parte della mia collezione, io segnalerei soprattutto quelli in oro e
argento dal disegno rinascimentale che si trovano a Le Puy”.
I Punti di Aurillac erano molto stimati nel XVII
secolo e la maggior parte di questi venivano inviati in Spagna. Verso la fine
del secolo non riscossero più grande
successo ritenendoli “ dominio del volgare”. Durante il XIX secolo, a Caen
e Bayeux si ripropose il filo metallico inserito
nei merletti di seta, ma anche questa novità ebbe una vita breve.* Al etmpo di Luigi XIV, i
merletti d’oro avevano uno speciale commercio, i negozi si trovavano in rue des Bourdonnais e rue Saint
Honoré, nella Piazza dei Gatti. La loro rilevante importanza si può notare
nelle leggi suntuarie durante il XVII secolo e nella ” Rivolta dei Passamani
“. Verso la fine del XVIII secolo il merletto venne realizzato anche con
filati contrastanti, alcuni pregiati altri più comuni; qualche volta si
inseriva un cordonetto di ciniglia di seta colorata. Alcuni esemplari
conservati bene, di questo tipo di merletto, si trovano nel Museo di Cluny. Durante il regno di Luigi XV i merletti metallici erano
molto diffusi, ma il disegno era molto ampio e, secondo il Seguin,
la rete di sfondo era molto comune. Nel Museo Victoria e Albert, si possono
vedere alcuni dipinti risalenti alla fine XVII inizi XVIII secolo, che
rappresentano dame con abiti ornati di merletti d’oro e d’argento. Questi
merletti sono di due tipi: uno è un piccolo bordo con motivi a ventaglietti
dove è stata intrecciata una coppia di fili. L’altro ha un disegno
evidenziato da due grosse linee fatte da un cordoncino d’oro o d’argento che
passano attraverso le maglie della rete di fondo, ora chiuse qua là, ora
intrecciate insieme.# Una interessante collezione di merletti d’oro, molti
dei quali sono francesi, è stata vista al Cinquantenaire
Museo a Bruxelles. C’è un merletto di filo d’argento con una rete di fondo a
maglie quadrate con motivi ricamati in filo di seta colorata, ci sono
rappresentati: frutti, fiori e una chiesa. La collezione comprende anche un merletto francese di
lino con inserimenti di fili d’oro. La collezione di merletti metallici che si trova
all’Albert e Victoria Museum è sia francese che
olandese, risale ai primi del XVIII secolo e proviene dalla chiesa di St.
Mary a Dantzing. I disegni più elaborati di questi
merletti sono certamente francesi, anche quelli di lavorazione olandese,
ricordando le grandi emigrazioni francesi verso il nord, per problemi di
religione. Sicilia
e Russia
La
Sicilia è celebre per i suoi primi merletti metallici e riguardo alla Svizzera,
Anderson scrive: “ Zurigo produce molti merletti in filo d’oro e d’argento”. I più antichi merletti metallici russi, secondo M.me Davydoff, hanno motivi a losanghe sopra una rete di
fondo. La parola russa “kroujevo” che significa
guarnire, venne usata per indicare i merletti metallici. In un libro moscovita° si trova la definizione che si dava un tempo a
questa parola: “Il merletto Kroujevo è una
guarnizione d’oro o d’argento che si trova negli abiti dei sovrani, largo
stretto, grande o piccolo, con un bordo o frange”. Solo nel XVIII secolo,
quando la moda di questi merletti iniziò a decadere, la parola Kroujevo iniziò ad essere usata come uno speciale termine
per indicare il merletto a fuselli. A Sanpietroburgo
sotto il regno di Caterina II, c’era un centro di lavorazione per il merletto
metallico con 12 merlettaie, che non riuscivano ad evadere tutte le
ordinazioni. Il bordo del mantello azzurro è ornato di merletto
metallico tipo torchon Museo Etnografico di Teodone, Bolzano Inghilterra
Il
filo d’oro venne fatto in Inghilterra molti e molti anni fa. Si
cita^ che nel 1238
un mandato del re comandò al sindaco e al consigliere più anziano di
Londra, di verificare la qualità del filo d’oro. In questo secolo le signore
inglesi usavano farsi da se il filo d’oro per poi ricamare, usavano lunghe e
strette striscie di lamina d’oro che poi
intrecciavano attorno ad un filo di seta o lino. Merletti d’oro e d’argento erano diffusamente portati
nel periodo della regina Elisabetta I ,
quelli più pregiati e costosi venivano indicati come di “ Venezia”. Dalle
leggi suntuarie della regina Elisabetta si legge che, nessuno sotto il grado
della nuora (con qualche eccezione) del più anziano barone poteva indossare
merletti d’oro o d’argento. All’epoca veniva acquistato per il suo peso (quindi per
il suo valore); qualche volta veniva mescolato con la seta, impreziosito con
aggiunta di perle e lustrini. Lo testimonia un diario di festeggiamenti di
corte, datato 1573, il quale cita: ”sul merletto d’argento delle mascherine
che le dame hanno sul viso ci sono delle perle”. Nel Museo Albert e Victoria ci sono delle cuffie di
lino ricamate e bordate di merletto in filo d’oro, arricchito di lustrini in
oro. Sotto il regno
di Giacomo I, tra le ragioni che mandarono in rovina la contea di Northampton si disse che fosse il grande dissipamento di
denaro per possedere merletti in oro e argento e dorature per pugnali,
carrozze e tutto ciò che poteva essere superfluo, ma che si usava per vanità. Il merletto
d’oro era considerato il migliore investimento rispetto al ricamo, perché il
merletto poteva essere rimosso e usato in altri vestiti. Sempre sotto lo
stesso regno è stato annotato in una lettera (15 Aprile 1693),” un piccolo ed
un trasparente merletto”: in entrambi c’è un disegno con “scacchi” a forma di
diamante, con un taglio al centro. E’ ritenuto come il migliore merletto. Nello stesso periodo quando il monopolio del filo d’oro
fu concesso a Gorge Villiers, duca di Bukingham, il filo fu scandalosamente adulterato con il
rame e corrodeva le mani degli artigiani e anche la carne di chi lo
indossava. Questo articolo adulterato veniva venduto ad un prezzo esorbitante
e se qualcuno avesse cercato di fabbricare lo stesso prodotto a minor prezzo,
sarebbe stato imprigionato, perché il monopolio con una speciale licenza
proteggeva Viliers. Alla fine la Camera dei Comuni intervenne ed il
monopolio fu abolito. Ricami e merletti in oro vennero portati da uomini e
donne e vennero tratti grandi profitti dopo l’abolizione del monopolio. James
I nel 1606 diede una licenza al duca di Suffolk per
importare merletti d’oro e d’argento e nel 1611 noi troviamo un’altra
concessione sempre al duca di Suffolk. merletto
metallico merletto
metallico XVIII secolo, Russia Nel 1614 i mercanti, Richard Dike
e Matthias Fowle, ottennero
una patente( la patente era una speciale licenza (datata Gennaio 1616) per
realizzare filo in oro e argento dopo la maniera di Venezia, la quale era
descritta così nel Calendar of State Papers, 1614 : ”
usciva dalla fucina, poi battuta e ribattuta, lisciata con il martello, poi tagliata con le cesoie e avvolta nella
seta”. Con questo metodo fallirono, nell’intento di
raggiungere la perfezione, quindi ottennero un’altra licenza con una aggiunta
del “ Trafilare il filo d’oro e d’argento, zigrinandolo dopo la maniera
d’Inghilterra e di Francia”( MSS. of Duke di Buccleuch and Queensberry). Questa
comunque non era una nuova invenzione in Inghilterra. Gli inglesi tentarono
di produrre filo d’oro e d’argento per molto tempo con successo.. Nel
1619 venne concesso dal re a 2 persone, di importare fili metallici di pregio
dall’estero perché non si riusciva a produrre un filo con un bel colore. Nel
1622 venne fatta una petizione da 2 uomini olandesi di Dort,
notando che le manifatture di filo metallico in Inghilterra erano “ un grande
spreco di lingotti ”( dai documenti di stato ). L’osservazione degli olandesi
avrebbe portato a loro dei vantaggi nell’esportazione di molti articoli
dentro l’Inghilterra. Dopo un periodo di tre anni, la petizione venne
accolta. Nel
1624 James I ripristinò la proibizione per le manifatture di “ Punti in oro”
per non consumare monete e oro nel regno. Il
merletto d’oro fu trasportato in notevole quantità in India dall’Inghilterra
sotto il regno di James I. In
seguito, sotto Carlo I ( dai documenti di stato di Carlo I) le manifatture di
merletto metallico vennero perfezionate, tanto che gli ufficiali delle
dogane, nel 1629, affermarono la loro opinione cioè che i dazi sul filo d’oro
e d’argento avrebbero dovuti essere aboliti. In
precedenza c’era stato un caso, nel 1627, quando Barbara Villiers
ottenne una dilazione di 31 anni sul pagamento di 457 sterline di dazio sul
merletto metallico. Nel A
tal proposito si cita: “ Per l’invenzione di Venezia del merletto d’oro
e d’argento all’interno di tutto il
Regno Unito, venuto con quella perfezione che se fosse fatto qui sarebbe
molto più economico…………………………………………………………………….. In
“ Life of Milton”, si racconta che una delle figlie
del poeta Jhon Milton (1608-1674 ), Anne, era molto presa dal
lavorare il merletto in oro e argento: “ Anne Milton era zoppa e debole, ma
può vivere da sola arrangiarsi da sé, anche dopo la morte del padre poteva
procurarsi il pane da sola.” Un
atto del 1635, comunque, proibì l’uso di “punti in oro e argento”, eccetto i
manufatti stranieri, venne specialmente proibito fondere le monete del reame
per non rischiare di far cadere il valore della moneta. A quel tempo dall’Olanda
venne introdotta una frode: attorno al 1637 si inventò la trafilatura di filo
d’argento con una anima di rame. Venne usata a Dort,
introdotta in Inghilterra e riprodotta a Stepney e Old Ford. L’inganno fu comunque scoperto e il re e il
consiglio della Corona sequestrarono molte di queste manifatture. Nel regno di Carlo I i lavoratori di filo d’oro, di fili, di merletti, e
lustrini della città di Londra presentarono una petizione: “ avendo sentito
una notizia che il Parlamento intende passare un atto contro l’esaurirsi
delle loro manifatture sperano che la riforma non intenda distruggere la loro
arte, che manderebbe in rovina centinaia di lavoratori.” Stola in
merletto metallico Nel
1664, i produttori di filo metallico, i filatori, le merlettaie, “essendo
molte centinaia di numero” reclamarono in una petizione sulla scadente
qualità del filato d’oro e d’argento. Come
conseguenza dell’eccesso della moda, l’ingresso del merletto metallico
straniero fu proibito dalla regina Anna nel 1771, con una pena forfettaria di
5 sterline. In
“ Manners and customs” di
Malcom si parla di un panciotto lavorato a maglia
di seta verde, sopra ci sono dei fiori sparsi in oro e argento, e attorno ci
sono 14 yarde di merletto. Alla
fine del regno di Giorgio II c’era un
mercato che incoraggiava le native industrie e nel 1749 venne dato
l’assenso tramite un atto che ostacolò l’importazione di abbigliamento in oro
o argento e merletti in filo, da qualsiasi paese straniero. Di
conseguenza il merletto metallico venne usato meno in tutti i regni e si
restrinse nel campo militare, il merletto metallico iniziò ad essere
sostituito dal merletto di filo, in tutta Europa. §Garderobe de
S.A.S.Mgr. le Duc de Penthièvre.Arch
Nat. K.K.390 -I. *La Dentelle, Seguin
# Catalogne of
lace ecc., in the South Kensington Museum, A. S. Cole °Les grandes sorties
des Tsars, Stroieff ( Mosca, 18449 ^Close
Roll.22Henry III.,m.6 Nel 1999 è uscito un
volume “ Oro filato. Il romanzo dei fili metallici preziosi dalle origini ad
oggi” L'occasione
celebrativa del volume è data dal cinquantesimo anniversario della nascita
del Lurex, il filato metallico nato negli Stati Uniti che al giorno d'oggi
sostituisce nell'industria tessile i filati d'oro e d'argento di un tempo. A.Geromel Pauletti nella prima
parte ripercorre la storia del tessuto dalle origini, individuando in che
epoche, e con che tipi di filati auroserici
venivano intessute le stoffe, tracciando in tal modo anche una breve storia
del mestiere del battiloro e di tutti gli artigiani che ruotavano attorno a
questa importantissima attività artigianale, una delle più fiorenti del
Rinascimento italiano. E' affidato poi a P.Peri il
compito di analizzare l'importanza che rivestono i tessuti laminati
nell'abbigliamento dal XIX secolo ai giorni nostri. Belle immagini a colori
di particolari di tessuti fortemente ingranditi accompagnano il testo.(
Treviso, s.d. ma 1999, pp.47, ill. col, note bibliografiche, bibliografia) |