Poesie
di Fiore
“ La piccola strada" Questa piccola e tortuosa
strada si snoda tra le mie mani, si inerpica, ondeggia, fra le sinuose curve dei petali. Il ritmo di una danza tribale, accompagna il volteggiare dei fuselli. Cerco di farti somigliare, o mio nastrino a ciò che Madre Natura, da millenni, perpetua nella sua bellezza.
(Fiore) |
“Ali di
trina” Un ago si insinua tra i fili tesi di una trama. Le ali di un cigno leggiadro lo guida verso i “Punti”nascosti, nei meandri dei canneti che come fili tesi aspettano, il leggero sfiorare delle candide piume. Le ali si muovono delicate, sicure, in sincronia , in simbiosi, il volo deve essere perfetto, per creare il miracolo: il cigno ha ricreato le sue piume ed ora può raggiungere altre mete, altri “Ponti in aere”(punti in aria)
(Fiore) |
“La Maestra “ Il filo che scorre che passa e che va, come l’archetto che accarezza il violino, suonando armonie e fresche leggiadrie. Questa freschezza per il merletto è un’ebbrezza. Di candide volute, di punte smerlate, di perfetti cantoni, ne erano stracolmi i cassoni delle giovani spose promesse che nobili, dame e contesse avevano istruito all’arte del filo”ben rifinito”. Come la libellula libra nel suo volo, così le mani si muovono in un perfetto
assolo, in una perfetta simbiosi, come abbracci amorosi, come scambi di carezze, di baci e dolcezze che riempiono il cuore di tutto quell’amore di chi sa dirigere l’orchestra………….. Ecco la maestra, colei che con tanto amore ha creato intrecci di candore. (Fiore) |
“La Merlettaia” Un ago guidato da mani sapienti
rinnova antichi
rituali di movimenti, passando sotto sopra creando una grande
opera. A dame e cavalieri ha
bordato i vestiti con trine, merli e
pizzi ben rifiniti. Tante bimbe, guardando
le nonne, vicine vicine alle loro gonne, ammiravano l’ago che
tanto piccolo da sembrare uno scriciolo, che con sapiente
maestria il nido sapeva far. Con il suo
andirivieni, contro il tempo e le
avversità ricerca la verità. La verità è una sola per lui che vola che vola lontano come la leggera mano di colei che sa alla fine cosa dirà. “ La mia opera è
finita e qui c’è un pezzo
della mia vita”.
(Fiore) |
“ L’opera “ Tombolo, spilli, filo
e fuselli tutti vari e molto
belli a me tanto cari e
preziosi, sono doni generosi di chi ama un’arte
antica, dove le donne hanno
speso tanta fatica. Molta parte delle loro
vite c’è in quelle opere
riunite in bella mostra, in
musei e grandi eventi che riuniscono tante
genti. Davanti a sì tanta e
straordinaria bellezza di maestria , fantasia e giovinezza donata a quelle
leggiadre trine che con pochi
strumenti, nel passato anche con spine, hanno saputo creare
opere di grande valore, io mi inchino e vi
rendo onore. E se anche siete state
dimenticate le vostre opere ci
ricordano le vostre fatiche passate. Questi piccoli
strumenti oggi come allora, ricordano tutti gli
ornamenti, le opere che avete lasciato e l’arte che avete
tramandato. Grazie per tutto
questo,
Fiore |
“ La delicatezza della danza “ Tu musica soave, tu
dolce passione, tu
fatica estrema, portami nei meandri del mio essere. Fammi ritrovare
volteggiando, la serenità, la pace che esplode in uno
slancio di totale liberazione. Le note mi prendono
per mano, mi accarezzano, mi trasportano, mi guidano in un
turbinio di massimo piacere. Prendo la rincorsa e
mi lancio nel mio primo
volo da questo palcoscenico
della vita.
Fiore |
Ringraziamenti
Ringrazio: Carmine Palatucci,
autore del dipinto “Il cigno” , il Museo Cooper and Newton e Paola Tirone per le
fotografie, Carla autrice della matita in merletto. L’incisione e il
disegno della ballerina sono di Fiore.