“ Il tombolo
“ Xe indormensa l'asilo al dopodisnar co luce che vien drento tamisada, co echi sfantai de ridar e zogar al girotondo, a bala inveleenada, madama Dorè e strigheta cuciolada. Ma qualcun no
riposa nel salon soto l'ocio de la Madre Superiora: un cercio de tosete col balon sui zenoci le prega e le lavora fisse ai sugerimenti de la suora. Drio el disegno de carta core i dei pontando ogni canton coi popolini indressando coi fili e coi fusei laorieri che imparia a manin, a filigrane, a
tremoli a recini. Come l'edara intorno de un talpon co ricai de foje
e cape fine, un nastro cresse intorno del balon e la penombra nevega de trine . Un di, tempo regnuo de farse el nio, le opare del balon, ago e di sial e un cuor neto porta cia da l'asilo sarà par tante
come un capital da farle maridar pi ban che mal. |
“ Il tombolo “ Si addormenta l'asilo dopo il pranzo con la luce che viene dentro soffusa, con echi dissolti di ridere e giocare al girotondo, a palla avvelenata, madama Dorè e streghetta accucciata. Ma qualcuno non
riposa nel salone sotto l'occhio della Madre Superiora: un cerchio di bambine con il tombolo sulle ginocchia pregano e lavorano attente ai suggerimenti della suora. Seguendo il disegno di carta corrono le dita puntando in ogni angolo con gli spilli, intrecciando con i fili e i fuselli lavori che hanno imparato a mano, come filigrana ,serpentina, e orecchini. Come l'edera intorno ad un salice con ricami di foglie e cappe fini, un nastro cresce intorno al tombolo e la penombra nevica di trine. Un giorno, verrà il tempo per farsi il nido, le opere del tombolo, ago e ditale e un cuore pulito portato via dall'asilo, sarà per tante come un capitale da farle sposare bene che male. |
“ La piccola merlettaia di Pellestrina" (tratta
dal quadro di Edmond di Pury) Curiosa
(Graziella Naccari) |
“ La piccola
merlettaia di Pellestrina" Curiosa ti guardo, il pensiero si
ferma il desiderio mi
invita a sfiorarti, fresca come una goccia di
rugiada mi sorridi e già sei una
poesia. Come una piuma
leggera in un corpo ancora
da bambina, ti sembra di
giocare mentre il filo dei
fuselli si consuma tra le tue dita nasce il merletto. I nodi
ingarbugliati della mia anima sento che si
sciolgono guardandoti. Viva……..sei viva dentro quella tela “ piccola
merlettaia di Pellestrina “ ( Graziella Naccari) |
"El merletto" Ciap Ciap Ciap ciap le massette fa sto rumore quando le done lavore a balon a volte in silensio a volte ciacolando pare quasi che le staga siogando. invece, pian pian vien fuora sto merlo sottile, fin, a
pare quasi una ragnatela fata col penin. Dal niente ste artiste te fa dele cose che vedendo l'inissio mai ti te speti e pure, a se qua,
sto capolavoro fato de giri e spileti. Da fie avemo imparà una forma co cape e cordela sula riva tutte sentae qualche volta anca
rabiae, perchè el sacrificio de fare quel lavoreto no valeva la pena, se ciapeva solo qualche scheeto. Xe passai tanti ani e, seguie da Egide, maestra Pellestrinotta ma anche un po' Venexiana, avemo ripreso quel merletto trovandose una volta la settimana. La n'ha trasmesso,
insieme a tante nossion, tanto entusiasmo e
tanta passion.
(Graziella Ghezzo) |
“Il merletto” Ciap Ciap Ciap ciap i fuselli fanno
questo rumore quando le donne
lavorano al tombolo a volte in
silenzio a volte
chiacchierando sembra quasi che
stiano giocando invece piano piano esce questo merletto sottile, sembra
quasi una ragnatela fatta con il
pennino. Dal nulla queste
artiste fanno certe cose che vedendo
l’inizio mai ti
aspetteresti eppure, è qui,
questo capolavoro fatto di giri e
spilletti. Da ragazze abbiamo
imparato una forma con
cappe e passamaneria sull’argine tutte
sedute qualche volta
anche arrabbiate, perché il
sacrificio di fare quel piccolo lavoro non valeva la
pena, si guadagnava solo
qualche soldino. Sono passati tanti
anni E, seguite da
Egide, maestra da Pellestrina Ma anche un po’
veneziana, abbiamo ripreso il
lavoro incontrandoci una
volta alla settimana. Lei ci ha
trasmesso, insieme a tante nozioni, tanto entusiasmo e
tanta passione. (Graziella
Ghezzo) |