Austria scuola

 

“Moderno merletto austriaco ad ago e fuselli”, articolo scritto nel 1893 da Amelia Sarah Levetus (storica, giornalista, educatrice, femminista, (1853-1938).

Che il merletto austriaco si distingua da quello francese, fiammingo, italiano, belga e altri, è solo un'altra prova della rapidità del progresso che l'arte moderna ha fatto in Austria, applicandola ad una eccellente esecuzione tecnica. Cinque anni fa gli oggetti artistici erano in decadenza come 150 anni fa, ma l'improvviso risveglio dell'interesse per la lavorazione del merletto ha influenzato favorevolmente tutti i settori in cui la competenza tecnica e l'arte sono essenziali. La lavorazione dei merletti non è una novità nei domini austriaci. Il pizzo Torchon, più o meno in voga in Inghilterra, viene realizzato soprattutto nei villaggi situati sul versante austriaco dei Monti Metalliferi. Qui, centinaia di anni fa le contadine si guadagnavano da vivere confezionando in inverno questo particolare tipo di pizzo al tombolo e vendendolo nelle terme e nelle città durante l’estate. Attualmente si produce molto di più sul versante austriaco di queste montagne che su quello sassone. Naturalmente l'arte venne appresa dai Paesi Bassi, probabilmente portata in Sassonia, da dove arrivò attraverso le montagne con i profughi, che insegnarono anche ai nativi il "punto" o pizzo ad ago.

 

 

 

Tecnica del rilievo come nel merletto antico veneziano

 

Nelle province meridionali l'arte del merletto proveniva dall'Italia, molto probabilmente quando alcune province italiane appartenevano all'Austria. C'erano allora frequenti rapporti tra le diverse province tramite i contadini che attraversavano i passi montani, i quali separavano le allora province austriache d'Italia dall'Alto Adige e da altre parti dell'Impero austriaco. Ma furono i contadini boemi (sudditi austriaci) che introdussero nel Tirolo settentrionale il metodo del merletto ad ago e al tombolo, poiché un gran numero di uomini era impiegato nella costruzione di strade e fortezze e nell'attività mineraria; e cosa c'era di più naturale del fatto che le loro mogli prendessero aghi, fuselli, fili e cuscini per guadagnare denaro durante le buie sere invernali, come avevano fatto sui Monti Metalliferi. Ma il cambiamento di luogo non ha avuto alcun effetto sui modelli, che sono stati eseguiti esattamente allo stesso modo come nei loro luoghi di nascita. Le cose continuarono così fino agli anni sessanta del diciannovesimo secolo, i merletti erano di disegno italiano, francese o belga, ma di tessitura più grossolana e di prezzo più economico. Con l'introduzione dei macchinari arrivarono le reti fatte a macchina per sostituire quelli fatti a mano. Questo fu portato in Boemia, e sorse un prospero commercio di applicazioni fatte a mano su questa rete fatta a macchina, e contribuì molto alla lavorazione del vero pizzo: ma, d'altra parte, anche il tombolo fu accolto con entusiasmo.

Negli anni Sessanta si verificò un improvviso progresso commerciale in Austria, un progresso che rese possibile la mostra del 1873. Ciò fu favorito dal cosiddetto Rinascimento viennese, che influenzò non solo le manifatture in generale, ma anche l'industria dei merletti. Van der Null, l'architetto dell'Opera Imperiale, ebbe un allievo molto illuminato, tale Storck, che col tempo divenne prima professore della Menna Kunst Gewerbe Schule (Scuole di arti e mestieri), e poi direttore del Museo Austriaco; nel 1879 presso il museo fu allestito uno speciale atelier per gli studenti per disegnare modelli per merletti, e le contadine furono portate dai Monti Metalliferi austriaci per insegnare alle ragazze come eseguire i modelli.

Ora le cose stanno diversamente; i maestri vengono formati nelle Scuole Imperiali e Reali Centrali dei Merletti di Vienna, di cui è preside la professoressa Hrdlicka, e poi inviati nei Monti Metalliferi e in altre parti dei domini austriaci non solo per praticare la loro arte, ma per insegnarla lì nelle Scuole Reali. I progetti realizzati dagli studenti di Storck non erano in alcun modo ciò che si potrebbe definire moderno. Ma per quanto possibile evitarono di copiare i modelli francesi e belgi, rivolgendosi all'italiano perché offriva un maggiore cambiamento nel trattamento; ed avevano una particolare predilezione per le forme dei rilievi veneziani, e occupavano gran parte del loro tempo a copiare l'antico stile rinascimentale. Ma sebbene il professor Storck si accontentasse di applicare al passato la fantasia dei suoi allievi, sarebbe ingiusto sottovalutare il valore del suo lavoro. A lui va il merito di aver raccolto i più bei esemplari di merletti possibili, ed è a lui che Vienna deve la bellissima collezione di merletti: una collezione troppo poco conosciuta, ma più varia, più bella e più preziosa di quella del South Kensington e di altri musei. Nessun lavoro era troppo arduo, nessun viaggio troppo difficile per il professor Storck quando c'era la probabilità di ottenere buoni esemplari, molti dei quali erano stati ottenuti da contadine che avevano ricevuto i merletti in regalo da signore che non ne avevano più bisogno. La collezione di merletti del professor Storck è stata ulteriormente arricchita da Hofrath von Scala, l'attuale direttore del Museo austriaco, che è ora impegnato a raccogliere esemplari di antichi merletti irlandesi.

La defunta imperatrice d'Austria ha fatto molto per il suo rilancio in Austria, come fece la regina Margherita in Italia. Furono loro che, nei rispettivi paesi, dando un nobile esempio, incoraggiarono gli umili lavoratori, non solo dando ordini, ma dettando la moda; e da quel momento – gli anni settanta – la moda ha fatto una lunga pausa. L'Imperatrice si pose a capo di un comitato di dame di alto lignaggio impegnate a indossare i merletti austriaci, dando così l'esempio agli altri. Attualmente l'arciduchessa Maria Teresa nutre un vivo interesse per l'arte del merletto, e aiuta in ogni modo possibile; tuttavia, essendo vedova, non le è consentito, secondo l'etichetta della corte austriaca, ricoprire alcuna carica pubblica, non importa quale possa essere la sua natura.

Ma, nonostante la moda, nessun cambiamento è stato apportato ai modelli fino a cinque anni fa, quando l'arte moderna "si è svegliata un giorno per trovarsi famosa". Il professor Hrdlicka è succeduto a Hofrath Storck come insegnante alla Kunst Gewerbe Schule, e a lui va il merito di aver dato impulso a nuove creazioni, sua moglie Mathilde Hrdlicka e Fraulein Hoimanninger hanno composto i progetti per la "nuova scuola". Per loro è stato allestito un atelier speciale nel Museo Austriaco. Là disegnano i modelli, lì vengono copiati e inviati alle varie scuole reali nelle terre della corona e nelle province dell'Austria sotto la direzione del Museo Austriaco. Questi disegni vengono prima inviati alle Scuole Imperiali Reali del Merletto, dove la realizzazione del pizzo ad ago viene insegnata da Frau Pleyer e il pizzo al tombolo da Frau Jamnig. Queste donne elaborano i modelli, cercano ed evolvono nuovi punti e insegnano agli studenti in formazione affinché possano diffondere la loro conoscenza. Questi studenti non pagano assolutamente alcuna spesa per la loro formazione, sono tutti pagati dal Governo. I prodotti della nuova tecnica austriaca del merletto furono visti per la prima volta all'Esposizione di Parigi del 1900, dove i merletti esposti ricevettero elogi universali e si aggiudicarono il Gran Premio.

 

Merletto ad ago disegnato da Franziska Hofmanninger, prodotto a Gossengrün, Boemia, dove la prima scuola venne aperta nel 1819 e nel 1847, cinque laboratori impegnavano trecento operaie nella lavorazione del merletto. Qui è stato realizzato l'abito da sposa per l'imperatrice Elisabetta ( 24 aprile 1854) e per un cardinale di Praga. Il Gossengrüner Spitze fu esibito anche all'Esposizione Mondiale del 1876 a Filadelfia.

 

Due Merletti all'uncinetto, disegnati da Franziska Hofmanninger

Scuola tecnica per il ricamo artistico a Vienna (Secondo corso). Ricamo ad intaglio in lino batista bianco, disegno tratto dall'opera del professor Johann Hrdlicka

 

Merletto ad ago disegnato da Mathilde Hrdlicka, prodotto o esportato a Gossengrün, Boemia

 

Merletto al tombolo della zona di Königgrätz, disegnato da Mathilde Hrdlicka

 

 

Ventaglio, merletto a fuselli, disegno della signora Hofmanninger ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

 

Nella progettazione, né Frau HrdlickaFraulein Hofmanninger si lasciano scoraggiare da eventuali difficoltà nell'esecuzione dei loro modelli. Il ventaglio in pizzo qui riprodotto, disegnato dalla signorina Hofmanninger, mostra subito il rinnovamento e cambiamento dai vecchi merletti. La grande quantità di trafori richiede una mano molto delicata e sottile, come si può incontrare solo negli operai più preparati, perché devono possedere anche un sentimento artistico per il lavoro che stanno realizzando ed essere in contatto con il disegnatore. I trafori si fanno più o meno come nel ricamo, ma con questa differenza: invece di lavorare sul modello ritagliando prima il foro, l'operaia deve contornare gli spazi con il filo e poi cucirci sopra, la sua unica guida è lo schema tracciato davanti a lei. Il lavoro più difficile di tutti è mantenere i punti saldi e regolari – un compito difficile – che pochissimi possono immaginare. La venatura e il contorno delle foglie costituiscono un altro compito arduo. Nel pizzo antico i contorni sono piatti; qui sono rialzati, l'effetto si ottiene applicando la tecnica del rilievo cioè lavorando su uno strato di fili. I fusti sono formati da più linee poste molto vicine tra loro invece, come nei merletti antichi, di essere una sola linea. Ciò conferisce una bellezza aggiuntiva ed è anche più fedele alla natura. Un'altra deviazione, che si riconoscerà esaminando i disegni qui riprodotti, è che, invece di riempire i contorni di foglie e fiori con una variazione di punti, questi sono realizzati in rete, in modo da formare uno sfondo delicato all'audace disegno.

 

Ventaglio in merletto a fuselli disegnato da V.Suchomel ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

 

Nel ventaglio disegnato da V. Suchomel, il modello è un lavoro originale e di effetto e per il vigore e la bellezza del disegno e dell'esecuzione è un esempio di perfetta armonia tra artista ed esecutore. Ogni bocciolo è tanto separato dall'altro che i contorni si riconoscono distintamente, mentre la fermezza e l'esattezza della merlettaia è tale che si può riscontrare solo in operaie addestrate; e molto è dovuto al fatto che le donne devono imparare a disegnare e capire ciò che riproducono con i loro strumenti. Il pizzo di Frau Hrdlicka è magnificamente concepito ed eseguito; le foglie delicate sono fatte del cotone più pregiato e sono messe in risalto dai fiori pesanti. Osservando questo pizzo austriaco si rimane colpiti dalla regolarità dei punti che raramente si incontra. Questi contorni sono meravigliosamente regolari e ben curvati, senza mai raggiungere un punto irregolare o essere cuciti in modo irregolare, come spesso accade nei merletti antichi. Lo si vede ancora in un ventaglio della signora Hofmanninger. L'audace asperula, che si staglia tra le onde dell'erba fine e delicata, è un bel pensiero; anche la merlettaia ha fatto la sua parte; poiché, nonostante le complessità del design, l'esattezza e il vigore della lavorazione dimostrano che ha compreso appieno le intenzioni del designer.

 

       Merletti a fuselli disegnati da Matilde Hrdlicka, il ventaglio è cosparso di fiori d’asperula.

 

 

Anche nel pizzo al tombolo c'è nell'opera austriaca un grande progresso rispetto ai modelli convenzionali delle epoche passate. Ciò si vede subito nel lavoro di Frau Hrdlicka, che si manifesta nel design e tecnica raffinata nell’esecuzione. Nel pizzo al tombolo la difficoltà maggiore è la giunzione dove si incontrano i gambi. Questo è stato risolto manipolando sapientemente il filo, evitando così l'uso delle forbici. Nel pizzo antico gli steli vengono realizzati facendo passare pezzi di filo attraverso la rete e tagliandoli alla lunghezza richiesta alle due estremità. Il pizzo moderno può essere realizzato solo dai lavoratori più talentuosi e abili; perché non solo devono essere al corrente degli aspetti tecnici della lavorazione del merletto, ma devono essere in contatto con il designer e possedere un raffinato senso del sentimento per il loro lavoro. Questo nuovo metodo di lavorazione degli steli è stato sviluppato da Frau Jamnik, questa tecnica viene eseguita sotto la sua visione. Attualmente è impegnata esclusivamente ad elaborare nuovi metodi di lavorazione e possiamo aspettarci ulteriori sviluppi. In alcuni lavori di Frau Hrdlicka, qui illustrati, si può notare che le foglie sono curve, un disegno mai riscontrato prima nei pregiati e antichi merletti al tombolo. La ricerca dei chiari e scuri era già nei merletti antichi come attualmente in quelli moderni. In alcuni progetti di Frau Hrdlicka i fiori sono elaborati; anche se non ci sono dubbi sulla bellezza della sua tovaglia.

Angolo della tovaglia disegnata dalla signora Hofmanninger con fantasia e ricchezza di particolari

Fazzoletto disegnato da Matilde Hrdlicka ed eseguito dalla Scuola imperiale reale del merletto di Vienna. Merletto a fuselli, il  filo spesso è più difficile da lavorare rispetto a quello sottile, ma la delicatezza del fazzoletto forma un forte contrasto.

Naturalmente in così breve tempo è stato impossibile produrre un gran numero di disegni e di merletti. Questo ramo dell’arte moderna è agli inizi, ma possiamo aspettarci molto da questi promettenti inizi. Il governo sta facendo del suo meglio per favorirne lo sviluppo e la formazione delle merlettaie affinché pensino con la propria testa invece di svolgere il proprio lavoro meccanicamente, come troppo spesso accade, è un passo nella giusta direzione. Il pizzo all'uncinetto sta ricevendo molta attenzione e possiamo anche aspettarci qualche ulteriore progresso in questo ramo della lavorazione del pizzo.

 

Sitografia

https://archive.org/details/cu31924020584334/page/n113/mode/

I testi  sono dell’autrice del sito, è vietata qualsiasi forma di riproduzione, anche parziale, di questa e di tutte le pagine del sito.

Torna Austria

home page