"Austria Spitze"

          

Merletto ad ago “Punto avorio”, scuola imperiale del merletto di Vienna, fine 1800

Sapere quando il merletto venne introdotto in Austria è una impresa ardua, si sa però che in Istria e precisamente ad Idrja, il merletto venne introdotto dalle mogli degli esperti minerari arrivati in quel paese dall'Austria e Germania, per lavorare nella miniera di Mercurio. Nell'Archivio della Camera di corte di Vienna si trova un documento del 1696 (dato certo) il quale attesta la presenza del  merletto ad Idrja, quindi si ha la certezza che esistesse in Austria  prima di quella data. Si sa anche che nel XV secolo nei territori dell’Impero austro-ungarico le donne producevano dei merletti ad ago e a fuselli per i loro costumi. Nel 1806, l'imperatore austriaco, Francesco I volle a tutti i costi portare a Vienna la lavorazione del merletto affidando l'organizzazione delle scuole alla signora Vandercruyie che diventò l'artefice delle manifatture del merletto a Vienna. Per volere dell'imperatore si aprirono in seguito altre cinque scuole. Dal 1818 la scuola di Vienna venne spostata a Praga. Nel 1871 venne inaugurato il Museo Austriaco di arti applicate a quel tempo la collezione di merletti era la più grande al mondo.

Nel 1879 nella capitale si riaprì un'altra nuova scuola centrale del merletto, riunendo così tutte le vecchie scuole. Questa nuova scuola si occupò della diffusione del merletto di Rudohori (monti metalliferi).

A testimonianza di questo la storica Amelia Sarah Levetus nel 1905 scrisse in un suo articolo: ” Le contadine furono portate dai Monti Metalliferi austriaci per insegnare la loro arte agli studenti. Le cose ora sono diverse, perché gli insegnanti vengono formati nella scuola di Vienna, e inviati ad insegnare nelle scuole sorelle nei domini austriaci. I progetti vengono realizzati nell'atelier appositamente allestito nel Museo Austriaco, dove il preside è il professor Hrdliscka. I modelli vengono poi elaborati nelle scuole centrali per verificarne la fattibilità, e per i merletti moderni vengono inventati soprattutto nuovi punti, che vengono poi insegnati nelle scuole distaccate. Il valore della collezione di modelli di pizzo del Museo Austriaco non può essere sopravvalutato nella produzione di nuovi. La collezione fu iniziata dal predecessore di Hofrath von Scala, il professor Storck, ed è stata continuata con le aggiunte speciali di Hofrath con modelli di pizzo irlandese, poiché quest'arte viene ora insegnata nelle scuole austriache. In questo modo è stato messo nelle mani dei contadini un nuovo mezzo di guadagno, ma il lavoro è faticoso e arduo, e come ci vuole molto tempo per fare poco, così si può guadagnare solo una piccola somma; ma per fortuna in campagna i bisogni sono molto minori che in città, e le donne sono molto contente di avere un lavoro, perché o questo o niente.”

Anche l'arciduchessa Maria Teresa, cognata dell'imperatore, aveva la  passione per il merletto e le merlettaie, era presidente della Società austriaca per la promozione della lavorazione del merletto.

 

Collo eseguito dalla Scuola del merletto di Vienna nel 1880, su disegno di Josef Storck. La tecnica ad ago ricalca la tecnica veneziana del rilievo. Victoria & Albert Museum, Sala nr. 40

 

Cravatta attribuita alla Suola merletti di Vienna, merletto ad ago del tardo XIX secolo, filato di lino, donato al Museo da Mrs. George Nicholsnel 1938, dalla collezione di sua madre, Mrs. J.P. Morgan (1868-1925), Metropolitan Museum of art, New York

  

Particolari ingranditi della sovrapposizione di alcuni elementi

Il merletto ad ago veneziano a punto in rilievo divenne popolare alla metà del XVII secolo, era caratterizzato da motivi di forte impatto visivo che combinavano delicati punti di riempimento e soggetti floreali molto imbottiti. Nell'Austria della fine del XIX secolo, sotto il patrocinio dell'imperatrice Elisabetta, furono istituite numerose scuole di merletto. Uno di questi, il K. K. Zentral-Spitzenkurs, o Scuola Centrale dei Merletti di Vienna, divenne nota per le sue copie di “gros point” veneziano che con la sovrapposizione di elementi parzialmente staccati fu un'innovazione che aumentava l'effetto tridimensionale. Questo bordo contiene elementi nello stile di Josef Storck, capo designer dello Zentral-Spitzenkurs.

Alcuni merletti prodotti nella Scuola imperiale reale del merletto di Vienna, primi ‘900:

   

  

 

Particolare del collo che evidenzia la perfezione dei piccoli fiori, un’esecuzione magistrale.

 

Colli presentati all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900, i merletti di Vienna vinsero il  gran premio, vinto grazie alla qualità dell'esecuzione, ma soprattutto alla novità delle composizioni che traevano ispirazione dalla natura. Il professor Alfred Hrdlicka è stato il promotore di questo rinnovamento estetico.

Collo con l’uva e le foglie di vite

Copritavolo disegnato dalla signora Hrdlicka

   

  

       

 

      

 

     

 Ventaglio in merletto a fuselli disegnato da V.Suchomel ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

Fazzoletto con merletto ad ago disegnato dalla signora V.Suchomel ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

       

         

Merletto a fuselli disegnato dalla signora Hofmanninger ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

 

 

Merletto a fuselli disegnato dalla signora Hofmanninger ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

 

Angolo per tovaglia, merletto a fuselli, disegno della signora Hofmanninger ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

 

Ventaglio, merletto a fuselli, disegno della signora Hofmanninger ed eseguito dalla scuola imperiale reale del merletto di Vienna

Copritavolo disegnato dalla signora Hrdlicka

 

Merletti a fuselli disegnati dalla signora Hrdlicka

 

Ventaglio di merletto, fili policromi, montatura in corno e oro

 

Disegno per colletto da realizzare ad ago, Scuola imperiale e reale di merletti, 1907

 

Wiener Werkstätte

Merletto a fuselli realizzato dagli artisti, Fritzi Low, Josef Hoffman e Dagobert Peche per la Scuola Wiener Werkstätte nel 1920

In Austria, nel corso degli anni Venti, molti furono gli artisti che disegnarono i motivi per i cartoni che servivano a eseguire ricercati merletti a tombolo, fabbricati dalla Wiener Werkstätte (Scuola per l'arte e l'Artigianato), il famoso atelier di Vienna, nato il 2 maggio del 1903, come sogno imprenditoriale di architetti e designer. In questo laboratorio si progettava e si produceva di tutto: cestini di fiori, giocattoli, sedie e merletti, cartoline e francobolli, modelli d’arte e di qualità usati come prototipi per la produzione in serie destinata al grande pubblico. Si progettavano persino mobili, giardini, palazzi e la scuola impose il suo stile in tutto il mondo. Questa scuola da sogno durò trent’ anni ed ebbe tra i suoi artisti, grandi personaggi come Klimt e Dagobert Peche. Il marchio della scuola era una rosa con una foglia ed un bocciolo.

  

Merletti realizzati dalla Wiener Werkstätte su disegni di Dagobert Peche

    

I primi due merletti fanno parte di una serie di quattro merletti a fuselli di lino disegnati da Anny Schröder nel 1922, (austriaca, 1898–1972), realizzati da Wiener Werkstätte e acquistati dal museo dal General Acquisitions Endowment Fund, nel 2018, Smithsonian Design Museum, New York

 

Kimberly Randall responsabile delle collezioni per il reparto tessile del Museo Cooper Hewitt ha aggiunto altre notizie su Wiener Werkstätte.

Questo gruppo di centrini e inserti in pizzo fu prodotto nel 1922 dalla Wiener Werkstätte sotto la direzione di Dagobert Peche (austriaco, 1887–1923). Tutti e quattro sono fatti a mano, ma sono stati prodotti in multipli poiché sia ​​i centrini rotondi che l'inserto quadrato con una figura maschile sono notevolmente simili a quelli trovati nella collezione del MAK di Vienna. Anche se multipli, ciascuno è il risultato di un buon design realizzato dalle mani di abili artigiani. Venivano realizzati e spesso acquistati in set abbinati e coordinati e i disegni potevano essere riutilizzati nel tempo. Come organizzazione di designer e artigiani, la Wiener Werkstätte ha modellato la propria produzione sull'ideale di Arts and Crafts: raggiungere l'obiettivo di rendere disponibili al pubblico beni ben progettati di artigianato superiore. Il dipartimento tessile della Wiener Werkstätte iniziò a produrre pizzi dopo il 1911. I loro primi modelli di pizzo erano fini e delicati e prevalentemente con disegni rettilinei astratti,  punteggiati da motivi floreali isolati. Sotto Dagobert Peche, i disegni dei merletti o si spostarono a favore di una grande maglia aperta realizzata con filati più spessi. I disegni divennero più figurativi, favorendo uno stile barocco austriaco che raffigurava uomini e donne vestiti alla moda in una varietà di pose espressive, nonché figure mitiche e simboliche come cervi, pavoni e cherubini. Sotto Peche le stiliste divennero più importanti e con questa acquisizione furono aggiunti alla collezione due pezzi di pizzo di Anny Schröder-Ehrenfels.

         

Merletti attribuiti a Wiener Werkstätte, alcuni di questi si trovano nella Galleria Nazionale di Victoria, Melbourne (Australia), lascito di Samuel E. Wills nel 1976*

 

    

Merletti a fuselli, disegnati da Mathilde Flögl

Dagobert Peche

    

Dagobert Peche è stato un grande disegnatore e decoratore, i suoi gioielli in oro, non a caso assomigliavano ai merletti. Soprattutto nel suo periodo zurighese, cioè tra il 1917 e il 1919, realizzò numerosi disegni di inserti e bordi di pizzo a fuselli, lavori di tulle con fili tirati e ricami di tulle che venivano prodotti in Boemia o a Vienna dalle donne che lavoravano in casa. Questi furono venduti nella filiale svizzera della Wiener Werkstatte e, a partire dal 1918, anche nel suo negozio di tessuti a Vienna in Karntnerstrasse 32. Al terzo piano del negozio viennese c'era una sala speciale per la vendita di pizzi, nastri e vari articoli realizzati con tessuti della Wiener Werkstatte. Un uso intelligente dei suoi motivi di pizzo è la carta da parati di PecheDer Spitz” del 1921-22, in cui vari motivi di alberi e piante, creati principalmente per la lavorazione del tulle, sono sparsi in modo casuale per creare un motivo grafico. L’'uso ripetuto di motivi ricorrenti da parte di Peche è visibile in tutta la sua opera. Nel suo repertorio spiccano forme vegetali specifiche e tipicamente stilizzate, come le foglie a forma di lancetta (“Daphne”) e quelle triangolari (“Grosse Blatter”), che ripeteva all'infinito su tutti i tipi di oggetti artigianali. Altri motivi preferiti erano le teste classiche di profilo e le teste di Giano o i torsi femminili; questi si trovano sui manifesti, nei disegni di ricamo e nei pannelli di pizzo a fuselli. Un ultimo esempio è il motivo di un fascio di foglie combinato con linee di larghezza decrescente. Appare nelle decorazioni dipinte dell'interno del negozio di Zurigo, sui nastri di perline e sui tessuti (“MerkurDiomedes”). l'Istituto di Arti di Minneapolis conserva due merletti eseguiti dalla Wiener Werkstatte sui disegni di Peche.

        

  Merletti su disegni di Dagobert Peche

 

Merletto a fuselli, intarsio per tovaglie o tendaggi, 1919

 

  

Merletti su disegni di Dagobert Peche, 1919

 

Merletto a fuselli, 1920

 

Maria Teresa d'Asburgo

Nel castello di Shoembrunn, a Vienna, c'è un grande dipinto di Maria Teresa D'Asburgo, ritratta con un lungo abito realizzato interamente a tombolo, dono della cittadina di Mecheln e realizzata dalle merlettaie del Brabant (Belgio). L'artista che ha realizzato il dipinto è Martin Van Meytens (pittore di corte) nell'anno1755, circa. Tale ritratto si trova nella "sala delle cerimonie"(Zeremoniensaal), ed è il più celebre che la rappresenta come "Prima donna d'Europa". L'imperatrice amava moltissimo i merletti, i suoi abiti erano sempre arricchiti da preziosi manufatti.

maresi      

Particolare dell’abito

 

austria 

 “Austria Spitze” di Leopoldine Winkler è un libro con disegni e spiegazioni sulla tecnica austriaca, una lavorazione a fili continui con tre paia di fuselli, molto semplice ma di grande effetto.

 


Curiosità: Gradi Militari Austriaci

I gradi militari dei tre rami dell’esercito erano uguali:

ü I generali portavano 3 stellette sopra ad un merletto dorato di 3,3 cm sul colletto della giacca. Sull’ uniforme di sevizio a doppio petto, il merletto d’oro veniva portato anche nei polsi ( il filo metallico con il tempo venne sostituito dal filo giallo di seta).

ü L’ufficiale senior portava un merletto in oro o argento su panno del colore del reggimento, le stellette erano in contrasto con il fondo del merletto.

ü Il senior portava il merletto sul colletto in seta gialla.

ü In Bavaria, nel 1806, le uniformi dei generali di cavalleria adottavano dei merletti ai polsini delle camicie.

Blog di Teresa, agosto 2004

Mi ricorderò sempre dell’esame di Chimica-Fisica 2: non è facile parlare dei meravigliosi merletti che sua moglie ha acquistato a Salisburgo, caro Professore, della Trieste austriaca e di qualche aneddoto risalente al periodo imperiale per poi passare in tutta naturalezza alle equazioni di Schroedinger, senza riuscire a ricordare quando abbiamo finito di parlare dell’Austria, dei merletti e dell’impero e quando ho cominciato a scrivere sulla lavagna il simbolo dell’hamiltoniano. Non è possibile…eppure è andata proprio così. E’un prodigio, un miracolo che pochissimi docenti sanno fare. Farmi confondere l’Austria con la Chimica Quantistica, caro Professore, è stato un evento che ho vissuto nell’incoscienza, impegnata com’ero a discorrere con lei dopo che la terribile tensione dell’esame era fugata, elegantemente soppiantata dai merletti di Salisburgo. Giuro che non ricordo il momento in cui ho cominciato a scrivere quell’hamiltoniano di spin. Forse un giorno dai detriti della memoria emergerà qualche particolare che mi farà sovvenire come il passaggio è avvenuto. Oggi proprio non lo so dire. Poi con la stessa naturalezza discorremmo per un’ora di raggi X, dell’interazione radiazione materia, delle transizioni elettroniche all’origine del laser. La lavagna si riempì di equazioni e l’ora volò via a cavallo di un merletto di Salisburgo. Caro professore, mi scusi se mi fermo qui: lei meriterebbe qualcosa in più di queste poche righe…

Museo delle arti applicate (Vienna)

In questo museo, tra cristalli porcellane, tappeti e altri antichi oggetti si trova una ricca collezione di merletti.

 

Bibliografia

Alfredo Melani, L'arte nell'industria, 1907

Dreger Moriz, “Entwicklungsgeschichte der Spitze” : mit Besonderer Rücksicht auf die Spitzen-Sammlung des K.K. Österreichischen Museums für Kunst und Industrie in Wien, 1910

Appleton's Encyclopedia “L'École de Dentelles de Vienne” [The Lace School at Vienna], Verneuil M. P., Vol. 14 (May 1903)

Dagobert Peche and the Wiener Werkstätte”, 2002

Schweiger Werner J., “Wiener Werkstätte : design in Vienna”, 1984

Kallir Jane “ Viennese design and the Wiener Werkstätte”,  1986

A. S. Levetus, Imperial Vienna: An account of its history, traditions and arts, 1905

“The Studio: An Illustrated Magazine of Fine and Applied Art,  1903: Vol 27

 

Sitografia

 

https://archive.org/details/gri_33125015152909/mode/2up

https://archive.org/details/spitzenundihrech00juri/page/n7/mode/1up

https://archive.org/details/imperialviennaac0000asle/page/n9/mode/2up

https://archive.org/details/wienerwerksttted0000schw/

https://archive.org/details/kunstundkunsthan92scal/page/384/mode/2up

https://archive.org/details/illustriertegesc02lehn/mode/

 

 

 

Ringraziamenti

Si ringrazia la Dr.ssa Elfriede Ivy per la collaborazione data, nel poter pubblicare il dipinto di Maria Teresa d'Asburgo  http://www.schoenbrunn.at/ita/schloss/main.html

e Teresa per il suo blog.

 

*Questo documento digitale è stato reso disponibile su NGV Collection Online grazie al generoso supporto del Professor AGL Shaw AO Bequest

 

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