XI BIENNALE
INTERNAZIONALE DEL MERLETTO
A cura del Centro Culturale Sansepolcro
11 settembre – 18 ottobre 2004
CHIESA DI SAN LORENZO
Mostra Bibliografica della Editoria sui
merletti agli inizi del novecento di Elisa Ricci:
Collezione Bianca Rosa Bellomo
Quando
ho incominciato ad occuparmi di Elisa Ricci non avrei neppure lontanamente
immaginato di arrivare ad una – se pur modesta – collezione di libri e
articoli. La motivazione a collezionare è stata, almeno all’inizio, una
motivazione pratica: difficile il reperimento dei testi che mi interessavano,
difficile la consultazione, difficile il poter far copie di alcune parti più
significative su cui studiare e difficile anche sapere cosa cercare.
Elisa
Ricci non ha purtroppo lasciato nessun elenco di quello che scrisse e la
spiegazione va forse individuata nella
signorile discrezione che sempre accompagnò tutta la sua vita.
La
ricostruzione della bibliografia – ancora lontana dall’essere completata - si è
rivelata piuttosto stimolante per le molte variabili in gioco: la famiglia, la
formazione culturale, i due matrimoni con persone diverse certo - nel carattere
e nello stile di vita – ma entrambe intellettuali di altissimo livello, i libri
letti e posseduti, gli argomenti trattati – Elisa non scrisse solo di merletti
ma proprio per questo riuscì a scriverne in modo così unico e originale - le riviste dell’epoca, gli pseudonimi, le
corrispondenze da cui si può dedurre un contatto o un invito a scrivere. Tale
ricostruzione è andata naturalmente di pari passo con la ricerca materiale
degli scritti. E una volta che si è venuti a contatto con l’affascinante mondo
del libro antico è stato inevitabile
farsi coinvolgere.
1.
fascicolo
di rivista, importante perché è il primo articolo – per quanto è a mia
conoscenza – di Elisa Ricci anche se fu firmato con lo pseudonimo Aracne. La Mostra d’arte antica senese fu
organizzata e magistralmente attuata da
Corrado Ricci, il secondo marito.
Corrado Ricci, Volterra, 1905,
Istituto Italiano di Arti Grafiche
Alcune foto
e alcuni contenuti dimostrano esplicitamente il lavoro e gli studi comuni.
Aracne, Le guantaie,
«Regina» (1905)
Aracne, Piccole
decorazioni artistiche. – Decorazione policroma di chiodi «Regina» (1905)
Aracne, Ventagli,
«Regina» (1906)
Aracne,Una caratteristica
industria femminile. La lavorazione della paglia ad Ischia, «Regina» (1906)
La rivista «Regina»
fu voluta da Scarfoglio, il direttore del «Mattino» di Napoli.
Scarfoglio e Matilde Serao, valida collaboratrice ed autrice di molte cronache
mondane, ben conoscevano Elisa negli anni napoletani (1878-1894). Gli argomenti
trattati rivelano la conoscenza delle piccole industrie del luogo.
2.
Il libro
è scritto come un vero e proprio libro d’arte sia per il contenuto che per la
preziosa veste editoriale. Ci furono due versioni: in un solo volume (pesantissimo e poco
maneggevole) e in due volumi. I testi esposti erano di proprietà di Gisella
Ballerini , brava e nota artigiana bolognese
Nel
1914 – e la data è stata dedotta seguendo un carteggio con gli editori - ci fu
una seconda edizione italiana con varianti nell’impaginazione e in qualche
contenuto.
3.
Il
testo è aperto sulla pagina che parla di Sansepolcro e delle sorelle Marcelli:
su un leggio, e aperto sulla stessa pagina, il libro era esposto con orgoglio
nel laboratorio delle sorelle.
La
ristampa recente da parte di una casa editrice come la Dover, molto attenta
alla domanda del mercato, è piuttosto significativa
4.
Federico Vinciolo, I singolari e
nuovi disegni per lavori di biancheria, Parigi 1606, (n.1. della Collana),
Riproduzione a fac-simile, Bergamo 1909
Elisa Ricci, Introduzione storica
e bibliografia in Vinciolo, Renaissance
Pattern for Lace, Embroidery and Needlepoint, Dover Pictorial Archive Series,
Ristampa in inglese di: I singolari e nuovi disegni per lavori di biancheria ,
1971
Profondamente convinta dell’utilità di libri di modelli,
non per imporre disegni o stili ma per educare alla bellezza e all’armonia dei classici,
Elisa Ricci, oltre a scrivere articoli sull’argomento (citiamo anche: Elisa Ricci, L’arte e la casa. Per
l’arte industriale: libri di Modelli, «Rassegna d’arte antica e moderna»
(1920), Fascicolo 9-10 p.247) curò la riproduzione in fac-simile, scrivendo per
ciascuno, una Introduzione storica e una bibliografia, di cinque “Libri
Antichi di modelli”.
1. Federico Vinciolo, I singolari e nuovi disegni per lavori di biancheria,
Parigi 1606, (n.1. della Collana), Riproduzione a fac-simile, Bergamo 1909
2. Giovanni Ostaus, La vera perfectione del disegno per punti e ricami,
Venezia 1561, (n.2 della Collana), Riproduzione a fac-simile, Bergamo 1909
3. Alex Paganino, Il Burato: libri de Recami, senza data, (n.3
della Collana), Riproduzione a fac-simile, Bergamo 1909
4. Giovanandrea Vavassore (detto Guadagnino), Opera Nuova Universale intitolata
Corona di Ricami, Venezia, senza data, (n.4 della Collana), Riproduzione a
fac-simile, Bergamo 1910
5. Giovanandrea Vavassore (detto Guadagnino), Esemplario di lavori: che
insegna alle donne il modo e l’ordine di lavorare,1531, (n.5 della
Collana), Riproduzione a fac-simile, Bergamo 1910
Non è
facile riuscire a vedere tutti insieme i piccoli eleganti libretti. Una
raccolta completa è conservata presso la Biblioteca dell’Archiginnasio – Bologna.
5.
Libro storico sui
merletti per la cura editoriale e per il contenuto straordinario. Arte e
merletti trovano qui un punto di contatto. Il libro, nato dalla collaborazione
tra due straordinarie donne, Lina Cavazza ed Elisa Ricci, ha giustamente
meritato due ristampe con introduzione di Rosaria Campioni .
Elisa Ricci, Introduzione a Merletti
e Ricami dell’Aemilia Ars, Ristampa, University Press, 1981
Alla
Contessa Cavazza il 10 dicembre 1928 (il libro era appena stato stampato e ad
Elisa Ricci era arrivata la copia n.2):
Non scriverle
vorrei, ma correre a Bologna per abbracciarla e dirle l’impressione di maraviglia provata nel vedere il volume.
Magnifico, magnifico, magnifico, andava
ripetendo Corrado sfogliandolo….
Trovo la legatura deliziosa. Così signorile
sotto l’apparente semplicità. Una trovata proprio nello stile dell’Aemilia Ars.
Tutto mi piace e, per dirle intero il mio
pensiero, anche mi piace che si siano omesse le tavole coi diversi lavori della
prima A.A. che avrebbero tolto unità e omogeneità all’opera.
Una cosa però mi scandalizza: che il suo nome
non figuri; e un’altra mi mortifica: che figuri tanto il mio. Cosa è mai ciò
che ho fatto io in confronto a quello che ha fatto lei?
Grazie,
in ogni modo, dal cuore. E grazie di quel numero 2 stampato sul mio
esemplare: quante e quanto fini prove di bontà…
La sua Elisa Ricci
Bellissimo
il libro e suggestivo l’ex libris con il motto che si deve a D’Annunzio: Senza
cozzar dirocco. D’Annunzio con alcuni “Caproni” (piccoli e maneggevoli
aerei) fece il raid su Vienna.
6.
Sempre
aperta alle novità e all’iniziativa: sempre al corrente delle nuove tendenze e
dei nuovi manufatti.
II
libri seguenti uscirono, come si legge, nel 1913, anno in cui apparve sul
mercato anglosassone la traduzione inglese dei libri sulle Antiche Trine
Italiane: Old Italian LaceI,II.
Dall’indice gli argomenti trattati:
- Peasant Art in the Abruzzi by Dr. Vincenzo Balzano,
- Women’s Crafts by Elisa Ricci, - Peasant Jewellery by Sidney J.A. Churchill,
- The “Presepe” by Sidney J.A. Churchill
Un esplicito ringraziamento viene dato nella Prefatory note to Madame Elisa
Ricci, whose wide knowledge of the Peasant Art of Italy has proved of the
greatest help, and who has been instrumental in obtaining for the illustration many
of the finest examples shown in this work.
Elisa Ricci, Women’s crafts in S.J.A.Churchill,
V.Balzano, E.Ricci, Peasant Art in Italy, Charles Holme
ed.,London,Paris, New York , «The Studio»,1913
Una
traduzione italiana, con l’aggiunta di una Introduzione a cura di Marco Marini,
uscì nel 1996.
7.
1916. In
piena I guerra mondiale. L’Istituto Italiano di Arti Grafiche di Bergamo stampa
il primo fascicolo con un foglio di presentazione:
Da istituti femmnili, da Scuole d’arte applicata, da
laboratori, da privati ci vennero numerose e insistenti le richieste di una
edizione in fascicoli, a prezzi popolari, delle ANTICHE TRINE ITALIANE di Elisa Ricci.
Superando le infinite difficoltà dell’ora presente, siamo
in grado di annunciarne la pubblicazione.
L’autrice, per meglio adattarla al grande pubblico, e
renderla più utile e più accessibile alle lavoratrici d’ogni condizione e
d’ogni abilità, ha voluto trasformare l’opera sua, e farne tanti fascicoli di
tavole staccate che, cominciando da modelli semplici, adatti anche alle
principianti, arrivino agli esemplari più ricchi e più complicati; seguendo pur
sempre il suo programma, che è quello di offrire alle mirabili attitudini
tecniche delle nostre donne, gli esempi e i modelli migliori e schiettamente
italiani, dell’arte loro più gentile.
Per questo la nuova edizione, riducendo il testo a una
breve Avvertenza per ogni fascicolo, si è arricchita invece di nuove
tavole, le quali riproducono i « modelli
» tolri da antichi Libretti (taluni di estrema rarità) disegnati nel
cinquecento e nel seicento da artisti di gran valore.
I prezzi:
Un fascicolo L. 3
L’opera completa di sei fascicoli L. 16
Riportiamo la pubblicità e i prezzi delle ANTICHE TRINE ITALIANE , come
compaiono in un «Emporium» del 1911 (giugno):
Splendidi volumi in-4o grande, in carta
lanilla – con figure riportate – tavole in fotoincisione, tricromia, bicromia,
zincografia, riproducenti oltre 1000 motivi inediti:
I Parte (Trine ad ago) in un volume L.85
“ “
in due volumi L.90
II Parte (Trine a
fuselli) un volume L.50
8.
Raccolta
dei sei fascicoli in un unico cofanetto.
Raccolta
dei sei fascicoli in un unico cofanetto.
Dopo
tanti anni l’opera era ancora richiesta tanto che se ne fece una ristampa nel
1934 e nel 1935. Esistono anche versioni rilegate.
9.
A parte
l’album: Dentelle de Venise,
senza data, vengono qui esposti alcuni importanti testi citati da Elisa Ricci
nei suoi libri:
10.
Volume
stampato dopo il devastante incendio che distrusse il padiglione delle arti
decorative nel 1906, Esposizione di Milano. Le sorelle Marcelli parteciparono
all’Esposizione con il merletto raffigurato.
Delle
Industrie Femminili Italiane, che tanta parte ebbero nella rinascita
dell’artigianato artistico, Elisa Ricci si occupò molte volte. Questi articoli
sono piuttosto significativi:
Interessante
e particolare la storia di questi disegni:
(..)
Così fu un gran peccato che il Conte
Piscitelli, il dotto abate di Montecassino, non potesse o volesse realizzare
una sua idea genialissima; egli aveva pensato di tradurre, per così dire, in
lingua moderna gli ornati dei codici medioevale, per trarne motivi decorativi
da adattare ad ogni arte. Cominciò con “Disegni
di merletti ricavati dalla scrittura gotico-corale della paleografia artistica
di Montecassino”. Ma il risultato di questa prima prova non lo incoraggiò,
e tutto finì lì, con suo rammarico e nostro danno. Mi diceva, mortificato: “Le
donne mi domandano come si possano eseguire i miei disegni, mentre in verità
credevo che a questo potessero pensare loro”. (Elisa Ricci, L’arte e la casa. Per l’arte industriale:
libri di Modelli, «Rassegna d’arte antica e moderna» (1920), Fascicolo 9-10
p.247)
11.
Libro citato e
abbastanza raro. Fondamentale per le trine a fuselli.
Nelle Antiche
trine Italiane non si è trattato il sud dell’Italia. Questo libro colma la
lacuna per quanto riguarda la Sicilia. Il libro è stato sfogliato con cura ma,
pur essendo uscito nel 1911, non sembra mai citare i testi di Elisa Ricci. Nel
1914, invece, in occasione della seconda edizione italiana delle Trine ad
Ago, Elisa Ricci cita espressamente un documento del 1403, riportato nel
testo della Binetti Vertua a pag. 117, per chiarire il significato di reticello.
Vengono riportate immagini
dai libri di Elisa Ricci.
12
Ancora libri citati:
Molto
raro. Libretto citato sia dalla
Romanelli Marone che da Elisa Ricci. Fondamentale per gli studi sulle trine.
13
Il merletto compare nella produzione di Sansepolcro e
costituisce un’ulteriora prova dei continui contatti tra Elisa Ricci e le
sorelle Marcelli. Inoltre: il merletto di S. Ambrogio piacque alla Regina
madre che volle farla ripetere per una chiesa dei nostri paesi redenti. Il
Comitato delle Industrie femminili italiane e le trinaie di Predazzo condussero
a termine l’opera mirabile.
Io
voglio credere che quelle nostre sorelle avranno lavorato con gioia alla bella
trina che parla italiano come loro; e sono sicura che nella chiesa dove andrà
il dono della Regina Margherita gli occhi si fermeranno con compiacenza sul
vaso fiorito nel seicento in Italia e rifiorito nel novecento per loro.”
Molteplici gli interessi. Il tema della Bambola è
stato trattato anche in «La lettura», 10
(1917), p. 850 Elisa Ricci, La
Bambola
Elisa
Ricci, Una
tovaglia d’altare, «Emporium», LXXIII (1931), p.241
L’articolo racconta del
ritrovamento di un merletto rubato dagli armadi dela chiesa di S.
Martino a Venezia.Il ritrovamento fu merito di Mrs John Hungeford Pollen,
autrice dell’opera Seven Centuries of Lace, Londra, Heinemann,
1907. Tutto si intreccia: la pubblicità
di questo testo compare nelle prime pagine di Old Italian Lace, di Elisa
Ricci, pubblicato dallo stesso editore.
14
La casa ebbe una certa fortuna. L’edizione del 23 differisce da
quella del 21 per l’inserimento di un capitoletto, Case di campagna,
dalla modernissima impostazione.
Testo di iconografia,
utilissimo per chi si occupa di storia dell’arte. Nonostante le versioni moderne di altri libri
sui Santi, il libro ha ancora una sua
validità per le molte illustrazioni (700), per gli utili indici, per
la presentazione semplice – in apparenza
– ma estremamente curata.
15
Articolo originale
sulla rappresentazione del lavoro femminile
Ricami
d’Italia,
edito dalla rivista “Casa Bella” , Milano 1931
Dopo
aver pubblicato, dal 1928, vari articoli, anche di Elisa Ricci, la rivista “Casa Bella” raccolse in un unico
testo alcune pagine giudicate le più significative. Le immagini sul merletto di
Sansepolcro sono particolarmente importanti perché sono una chiara
dimostrazione dei contatti tra Elisa Ricci e le sorelle Marcelli. La transenna
marmorea di San Vitale, Ravenna, ha evidentemente ispirato il merletto con i
tanti disegni diversi. Il merletto Sant’Ambrogio di Firenze è alla base del
bellissimo vaso di fiori..
Si
segnalano immagini di copertine o frontespizi e
immagini di alcuni merletti appartenuti ad Elisa Ricci o a persone a lei legate da vincoli di
parentela o di grande amicizia.
Conclude
la mostra la segnalazione di un album donato a Ravenna, Biblioteca Classense.
Il I disegno dell’album è stato eseguito ad ago e a fuselli,
rispettivamente: da Antonilla Cantelli –
esperta nella tecnica Aemilia Ars – e da Luisa Fumagalli e Angela Cappelletti
Zanfrini, maestre d’arte.
Di
Bianca Rosa Bellomo
Il fondo Elisa Ricci, donato alla Biblioteca Civica di Torino nel 1939,
costituisce un prezioso archivio di circa 200 titoli (quelli finora ritrovati),
comprendente per la maggior parte testi su ricamo, trine, merletti, tessuti,
inventari di famiglie nobili e riguardanti in generale le arti
tipicamente femminili.
La ricomposizione del fondo, partita dalla segnalazione di ianca Rosa
Bellomo, che da tempo studia la figura di Elisa Ricci, non è stata
facile a causa della mancanza dei registri di inventario relativi al 1939
(probabilmente andati dispersi sotto le macerie dei bombardamenti che la
Biblioteca Civica subì nella notte tra il 7
e l’8 agosto1943).
Si è quindi partiti
da un elenco di titoli e tramite l'inventario topografico, si è risaliti, col
metodo empirico della "vicinanza" dei volumi sugli scaffali, a
ricomporre il fondo.
Tutti i volumi sono fortunatamente identificabili grazie ad un ex-libris
recante la data 1939 e sono inoltre stati inventariati tutti nello stesso
periodo, quindi la numerazione progressiva è fortunatamente continua, anche se
mancando i registri d'inventario è difficile identificare l'inizio e la fine
del fondo.
Alcuni ritrovamenti sono stati del tutto casuali, basati unicamente sulla
vicinanza di volumi simili sullo scaffale, ed altri ancora potrebbero risultare
al momento dell'inserimento dei dati in SBN grazie al n. di inventario che si
trova sempre sulla minuta manoscritta.
I dati sono stati inseriti in SBN e contemporaneamente elencati nella
bibliografia consultabile in rete all'indirizzo.
https://bct.comune.torino.it/bibliografie/arti-torino-e-piemonte/elisa-ricci-ritrovata-immagini-e-documenti-recuperati-il-fondo