Chiara Vigo, tessitrice sarda, è unica in Europa ed una
delle poche al mondo, che ancora tesse la cosiddetta “seta di mare”, ovvero il
bisso, un filamento che secerne un mollusco che si trova nei fondali dell’Isola
di Sant’Antioco. Questo mollusco è
Le valve del mollusco possono anche essere coperte da alghe tanto da renderne
difficile l’identificazione; al suo interno ospita un crostaceo (pontonia
pinnophylax detto anche “gambero guardiano” o il pinnotheres pisum e il
nepinnotheres pinnotheres o ) come commensale. L’associazione tra questo
piccolo crostaceo e
Il “bisso” prodotto dall’animale stesso in fili molto sottili, lunghi parecchie
decine di centimetri, era chiamato dagli antichi romani lana di penna o barba
bissina, veniva lavorato per produrre tessuti bellissimi e tanto leggeri da
meritarsi il nome di “nebbia di lino” o “vento tessuto”. E’ un’arte complessa,
che richiede bravura e pazienza: Chiara Vigo, infatti, tinge il suo bisso con
erba che raccoglie durante il periodo della luna nuova, che stende ad asciugare
solo quando tira il libeccio e che tratta con il latte di capra. Lo fila solo
con un fuso di canna e lo tesse su un pesantissimo telaio in legno. Uno dei
suoi lavori più affascinanti è un arazzo in miniatura raffigurante un Leone,
risultato di un lungo e delicato lavoro di tessitura della seta di mare.
L’artista di Sant’Antioco è definita l’unica erede di Berenice, secondo la
leggenda, infatti,
Furono i Fenici a scoprire il bisso e soprattutto le loro donne videro che
pettinando quei fili potevano renderli talmente serici e lucenti da riuscire a
filarli. L’uso della tessitura del bisso si diffuse per tutto il Mediterraneo:
Fenici, Caldei, Egiziani diventarono maestri in quest’arte. Re e sacerdoti
usarono il bisso per vesti e paramenti sacri. I Fenici approdarono in Sardegna
portando con sé anche la tecnica per tingere le fibre del bisso in vari colori.
Secoli più tardi le donne di Sant’Antioco appresero da una principessa di
origine caldea, chiamata anch’essa Berenice, altri segreti sull’arte dello
tessitura del bisso e cominciarono a tramandarseli di generazione in
generazione secondo una ritualità quasi sacra. Chiara Vigo può infatti spiegare
la tecnica della tessitura del bisso a tutti, ma solo uno sarà il suo legittimo
erede, l’unico a cui svelerà tutti i suoi segreti.
A cura di Jada Mazzoli
Libro sulla
storia della seta del mare a cura di Evangelina Campi
Presso
il Museo Etnografico di Sant’Antioco si possono vedere
tutte le attrezzature per la lavorazione del bisso e del suo modo d’impiego nel
ricamo.
Per informazioni tel. 0781 – 841089 / 800596
Altre
informazioni si possono avere su questi siti:
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http://www.tuttosantantioco.it/HomePage/Il%20paese/il%20bisso/il%20bisso.htm
http://www.albergoleden.com/Ricordichiara.htm