Ricamo ad intaglio,
broderie Richelieu, bordado Madeira, Strasburg embroidery, Roman embroidery Immagine tratta da “Il grosso Richelieu”, di
Adele della Porta Ricamando e
tagliando il tessuto si ottengono delicate trasparenze di grande effetto.
Provando a cercare tra la storia sembra che il Cardinale Richelieu,
personaggio di spicco durante la reggenza di Luigi XIII,
abbia sostenuto la divulgazione di tale forma di ricamo, ritenendolo più
economico della trina ad ago veneziana che all’epoca imperava nei mercati
Europei. In Francia ancora oggi viene chiamato “broderie Richelieu”. La tecnica consiste nel trasportare sul tessuto un disegno creato
appositamente per ottenere alla fine una ampia trasparenza da sembrare una
trina. Tutto il disegno viene contornato da una doppia o tripla filza per
dare sostegno al tessuto perchè non sfili, poi si creano le barrette di
giunzione tra i vari motivi. Un tempo si ricamava anche il punto ombra di
modo che nel rovescio del tessuto si creasse un punto croce da dare sostegno
al tessuto stesso. In seguito si ripassa tutto disegno con il punto festone
con punti fitti e della stessa lunghezza. Alla fine si taglia con piccole ed apposite
forbicine, tutto il tessuto eccedente al ricamo per creare il vuoto e la
trasparenza. E’ un lavoro di massima precisione sia nel ricamo che
nell’intaglio del tessuto.
Anche Madeira,
arcipelago portoghese, vanta radici profonde nel ricamo. L’intaglio è entrato
a far parte della tradizione. Gli storici di Madeira affermano che il ricamo
si facesse nell’isola dall’epoca della sua scoperta, nel XV secolo. È diventato famoso
in tutto il mondo nel 1851, in occasione della Grande Mostra Universale a
Londra. Attualmente ci sono ancora molte ricamatrici che lavorano a domicilio
per produrre il Ricamo di Madeira originale, però con compensi non del tutto
soddisfacenti all’impegno e al tempo necessario per realizzare un buon
lavoro. Presso “IVBAM“,l'Istituto del Vino, del Ricamo e dell'Artigianato di
Madeira, si possono vedere degli esemplari storici molto raffinati, abiti e
tovaglie lavorate in modo magistrale con motivi similari al punto inglese,
cioè motivi formati da piccoli trafori. Oggi invece i disegni sono molto più
ampi e si ispirano ai fiori e alla natura. L’istituto nel 2023,
con l'obiettivo di rafforzare l'impegno per la valorizzazione e la
conservazione del Ricamo di Madeira, fornirà a 17 insegnanti dell'area
dell'Educazione Artistica un laboratorio di formazione esclusivamente su
questa tecnica di ricamo. L'iniziativa nasce dalla partnership tra IVBAM e la
Direzione dei Servizi di Educazione Artistica (DSEA), che si assumono il
ruolo di agenti di trasmissione della conoscenza di questo prodotto unico,
così rappresentativo della cultura della Regione Autonoma di Madeira, considerato
un'arte e un mestiere tradizionale, Particolare dell’odierno intaglio di Madeira. Ana Luisa Santos e
Maria Ana Abreu, due esperte ricamatrici madeirensi, hanno presentato nel settembre
2018 le loro opere d'artigianato alla Mostra Homo Faber a Venezia organizzata
dalla Michelangelo Foundation di Ginevra. La Fondazione si occupa della
divulgazione delle eccellenze d’artigianato artistico in Europa. Ana
Luisa Santos e Maria Ana Abreu, esperte ricamatrici di Madeira.
Al centro vediamo
la regina Elena con una ampia collaretta a punto intaglio, alla sua sinistra
la regina Margherita e alla sua destra Elisabetta di Sassonia. Francobolli portoghesi dedicati al ricamo di
Madeira Vecchie
foto di ricamatrici a Madeira Immagine
di bordado Madeira tratto dall’enciclopedia di Therese de Dilmmont, 1884 Esempio
attuale di bordado Madeira Abito completamente ricamato a punto intaglio
presentato all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905 Ricamo
in Brasile In molti paesi di
tutto il mondo si pratica questa tecnica e a Bahia, in Brasile, è diventata
una caratteristica negli abiti tradizionali. Visto che il Brasile è stata una
conquista portoghese, che questa tecnica sia arrivata fin qui proprio dal
Portogallo o viceversa? Da un recente studio si è accertato che nella metà
del XX secolo, un cospicuo numero di abitanti di Madeira emigrarono in
Brasile e vi portarono l’arte di questo tipo di ricamo, in particolare nella
città di Santos. Durante
le feste religiose le donne bahiane si vestono con il costume tradizionale
bianco ricco di trafori, un tempo lavorati a mano, oggi più frequentemente
lavorati a macchina, come l’intaglio il filet ecc. Sono costumi di grande
effetto che le donne di Bahia sanno esaltare con la loro solarità e bellezza,
per le grandi occasioni sfoggiano anche i loro migliori gioielli e bijoux. Le
feste religiose dove le bahiane si mostrano nel loro splendore sono: Lavage do Bonfim Il lavaggio della scalinata del santuario di
nostro Signore di Bonfim Bahiane in abito tradizionale Lavaggio della scala Il secondo giovedì
del mese di gennaio di ogni anno, vede circa un milione di bahiani e di
turisti dar vita alla festa popolare più amata dopo il Carnevale. Fin dalle
prime ore del mattino Praça Cairu è già piena di "Mae e Pai de
Santo" splendidamente vestiti di bianco in onore di Oxalà, il padre di
tutti gli Orixà africani. Oxalà nell’iconografia brasiliana viene raffigurato
con grandi vesti bianche ricamate perché il suo nome significa” signore dalla
veste bianca”.Tutti portano brocche e vasi d'acqua profumata e fiori e si
dirigono, dopo un percorso di circa otto chilometri, verso la "Colina
Sagrada" dove si trova il santuario di Nosso Senhor do Bonfim dove compiranno
il rito di lavare le scale del Santuario e di ricoprirle di fiori. Le
donne bahiane, a piedi nudi sull’asfalto arroventato dal sole, camminano in
processione fino al sagrato della chiesa per lavare le scale, intonando canti
in portoghese. Festa di Yemanjà Il 2 febbraio, i bahiani vestiti di bianco scendono sulla spiaggia di Rio Vermelho per rendere omaggio e offrire doni alla dea del mare. Festa de Nossa Senhora da Boa Morte foto Roberto Faria* A Cachoeira, a poco più di Foto
Rita Barreto Anche nel Madagascar i portoghesi arrivarono e
anche qui si realizzano grandi lavori con il punto intaglio, i disegni sono
molto particolari e originali. Donne
al lavoro sulle spiagge del Madagascar
Ungheria In
Ungheria la passione per il floreale è espressa in tutto, dai decori per la
casa (carta parati, piastrelle ecc.) alle vesti tradizionali sia da uomo che donna,
ovunque fiori colorati e queste immagini sono espresse fortemente anche nei
ricami. L’intaglio trova massima espressione nella città di Kalosca,
realizzato con il filato bianco, ma il colorato la fa da padrone. I fiori e
le foglie sono contornati da punto festone e all’interno sono completamente
ricamati a punto pieno imbottito, poi il contorno viene totalmente ritagliato
e unito da barrette. In Ungheria, oltre
ai preziosi merletti ad ago di Halas e i
merletti a fuselli di Csetnek e Hunnia, si produce anche un tipo di merletto
ricamato e intagliato su un tessuto di organza. L’organza serve da supporto a
tutta la lavorazione, poi alla fine rimane pochissimo tessuto ed esplode
tutta la pazienza della ricamatrice. Merletti ungheresi Spagna Figurino e schema del merletto per abito da
bambino pubblicato su “El correo de la moda”, aprile 1886. Schema per il “bordado Richelieu” dell’abito** “Snutki
lace” in Polonia Merletto realizzato
da Pani Barbara, una vera artista in questo ramo E’ una tecnica che
si sviluppa su un tessuto. Si contornano a punto festone le piccole zone
richieste dal disegno, oppure si creano motivi riempiendo una parte di
tessuto, poi si unisce il tutto con punti lunghi a raggiera. Il motivo
ricorrente è il cerchietto con foro centrale. La tecnica di questo
merletto, si pensa si sia sviluppata verso il XVIII secolo a Poznan, ad Ovest
della Polonia. Questa forma di ricamo a punto intaglio viene anche chiamata
“Tela di ragno polacca”o “ricamo ad occhiello”, il nostro punto festone.
Tradizionalmente veniva realizzato su tessuto bianco, con filo di cotone
bianco, i disegni si ispiravano alla natura. Il “ Snutki” ha bordato cuffie,
collari, polsini, federe, grembiuli, tovaglie per la casa e per gli altari
delle chiese. Le giovani del villaggio arrotondavano i loro guadagni ricevendo commissioni da parte di persone
benestanti che volevano abbellire le loro case. Molte donne hanno lavorato
per le chiese, con la speranza di avere in cambio delle benedizioni per i
loro cari. Nel corso degli anni questa lavorazione non ha subito radicali
cambiamenti, avendo la possibilità di usufruire di una vasta gamma di colori
nei tessuti e nei filati,oggi si cerca
di giocare anche con le tinte.(Peta
McMillan). Peta
Mc Millan vive in Nuova Zelanda ed
insegna da diversi anni la tecnica di questo ricamo, ha scritto anche due
libri, spiegandone la tecnica e fornendo dei disegni. ………e
in Italia?
Capolavoro ad intaglio del XVI secolo di
provenienza italiana, donato al MET da Robert W. De Forest § Copricuscino ricamato ad intaglio, fine XVI
inizi XVII secolo, collezione Museo di Cincinnati, Ohio Un altro capolavoro italiano realizzato con
tecniche miste, merletto ad ago e ricamo ad intaglio Tovaglia d’altare,
prima metà del XVII secolo, dalla collezione del Museo di Arti decorative di
Parigi Bordo ad intaglio XVII secolo, Museo industriale e
commerciale di San Gallo, collezione Leopold Iklé Anche in Italia
questa tecnica è ancora molto diffusa, non ha acquisito peculiarità
particolari, ma si realizza sempre con grande precisione. Non si realizzano
più lavori importanti come le immagini soprastanti, ma moltissime persone vi
si dedicano e parecchie scuole la insegnano, tutto sempre rigorosamente a
mano. Immagini sacre
realizzate con cura e precisione da Enza (Reggio Calabria) e Clara (Termoli) A S. Marino c’è stata una mostra nel 2009 presso il Museo di Stato: “"Manufatti artistici del Monastero di Santa Chiara nel suo IV Centenario". Tra i tanti paramenti sacri e arredi d’altare c’era questa tovaglia d’altare realizzata ad intaglio. Tovaglia d’altare “Dell’Agnus Dei”, in lino con
balza a intaglio, XX secolo# Disegno
per intaglio tratto da Peterson's Magazine, 1875. In questo caso viene specificato
questa tecnica come Strasbourg embroidery.
Lo
stilista Oscar De La Renta ha presentato nella sua collezione per la sposa
2019 questo abito tutto di felci su tessuto traforato usando la tecnica
dell’intaglio. Non sarà fatto a mano, ma l’effeto è sensazionale. L’attrice
Emma Corrin sul set di “L’amante di Lady Chatterley” a Venezia, indossa un
abito tutto ricamato ad intaglio.
Ringraziamenti Si ringrazia Adriana per le immagini dei suoi lavori
e per averci raccontato la sua esperienza con il ricamo. Sitografia Il quadro iniziale
è tratto dal sito http://www.ceha-madeira.net * http://artyz.com.br/artistas/roberto-faria-1 #tratto
da http://www.fondazionesanmarino.sm/ https://www.temploescondido.pt/topic/instituto%20do%20vinho%20do%20bordado Bibliografia
Textilsammlung Iklé
Katalog. Industrie- u. Gewerbemuseum St. Gallen, 1908, Industrie- und
Gewerbemuseum St. Gallen; Iklé, Leopold § tratto da
Bulletin of the Metropolitan Museum of Art, 1909 /tratto da The
Bulletin of the Needle and Bobbin Club, Vol. 7, No. 2 (1923) ** Biblioteca
National de España I
manuali per il ricamo a mano si trovano alle pagine web: The embroidery of
Madeira, Walker Carolyn, 1987 https://archive.org/details/embroideryofmade0000walk/mode/1up Il Grosso
Richelieu, insegnamento pratico illustrato Adele della Porta http://www.antiquepatternlibrary.org/pub/PDF/G-II002.pdf “Disegni
per l'intaglio”, Babbi Cappelletti Liliana https://archive.org/details/disegniperlintag0000babb/mode/2up?q=punto+intaglio+ricamo La broderie blanche, Claire Cousine, F. Tedesco, 189? https://archive.org/details/labroderieblanch00cous/mode/2up I
manuali per il ricamo a macchina si trovano alle pagine web:
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