“ erletto a Filet di Lucciano ”
Centrotavola La
seguente ricerca sul filet di Lucciano è stata
inviata cortesemente dal Sg. Roberto che ringrazio vivamente per l’ampia
collaborazione. Questa è la sua premessa:
Centrotavola Assuntina Pretelli,
allieva della “Scuola di Modano e Ricamo Contessa
Gabriella Spalletti Lucciano
– Quarrata ANTICHI MESTIERI
Contessa Gabriella Spalletti Lucciano è nota per il
filet. Il mestiere o arte del Filet è stato uno tra i più diffusi nel
Quarratino (oltre a quello delle trecciaiole), infatti, proprio a Lucciano, fu fondata nel 1897, dalla Contessa Gabriella Rasponi Spalletti, una scuola,
per preparare le donne della zona a questa particolare attività. Essa si
diffuse rapidamente in tutto il territorio del comune di Quarrata, infatti
non c’è casa che non abbia un centrino di filet, fatto dalle nonne o dalle
bisnonne, che tutt’ora lo lavorano. Il
filet è una specie di trina di cotone, o seta, ottenuta ricamando un disegno
su un fondo costituito da una rete a maglie legate tra loro da nodi minuti,
ma solidi. Le origini del filet
risalgono al L’Ufficio
di presidenza del Congresso internazionale femminile di Roma avvenuto nel maggio
del 1914. La terza persona da sinistra è la Contessa Gabriella Spalletti, Presidente del Consiglio Nazionale delle Donne
italiane e vicepresidente del Consiglio Internazionale delle Donne.^ Villa Conti Spalletti La nascita dei
guanti in filet
Alcuni vorrebbero
attribuire a questo o a quel luogo l’invenzione di quell’originale ed
artistico accessorio dell’eleganza femminile costituito dai guanti di filé. La verità è però una e inconfutabile, essendoci
testimonianze e documenti certi: l’idea e la realizzazione pratica di quel
capo di abbigliamento ha avuto la sua culla e il suo punto di diffusione
originario, in altre parole la sua prima realizzazione mondiale, a Colle di
Quarrata. Nel lontano 1927,
quando ormai da decenni nella casa dei Rossi, in località Castello de’ Rossi
(appena poco sopra la chiesa di Santa Maria Assunta), l’arte del ricamo era
una consuetudine, la signora Tonina, moglie di
Paolo Rossi e cognata di Dario (padre del nostro carissimo Francesco Rossi),
ebbe l’intuizione e si mise, con le sue collaboratrici, attivamente
all’opera. Chiuse in una stanza per non essere spiate e non vedersi rubata la
preziosa idea (tanto da venire chiamate in seguito, per la creazione di
modelli sempre nuovi, “donne in chiusa” - la concorrenza anche a quei tempi
era spietata) riuscirono a produrre alcuni prototipi da sogno, subito
commercializzati dalla ditta Rapezzi di Firenze.
Lanciati sul mercato, i guanti di filé ebbero un
grande successo e trovarono decine di imitatori alcuni dei quali, con il
tempo, avrebbero avuto la pretesa di attribuirsi il merito dell’invenzione,
confidando nell’ignoranza dei fatti da parte dei più. Con la seconda
guerra mondiale, il mercato ebbe un blocco quasi totale e decine di migliaia
di confezioni, inscatolate, vennero conservate nei sotterranei dell’impresa
fiorentina che solo a guerra finita poté riprendere le spedizioni. Ai conti Spalletti di Lucciano si deve
il grande merito di aver curato la produzione del ricamo attraverso
l’adeguata preparazione e l’organizzazione del lavoro, con relativi
contributi pensionistici, di decine di donne del territorio, altrimenti prive
di un reddito proprio a sostegno dei rispettivi nuclei familiari. Davanti alla chiesa
di Santo Stefano a Lucciano, nel 1966 fu realizzata
una piccola fontana con questa dedica: “Alla contessa Gabriella Spalletti riconoscenti le lavoratrici pensionate della
scuola merletti – 25.9.1966 Piastre
elettriche per stirare i guanti ^
Tratto dalla rivista “ La donna”, 1914 Ringraziamenti Si
ringrazia il sito web: http://www.ursea.it |