“ Il Filet “
La Storia
“Uomo che fa una rete”, Tomba di Ipuy,
Nuovo Regno, Ramesside Egitto 1295–1213
a.C. circa. Copia di Norman de Garis Davies. Pervenuto al MET nel 1930 da parte della Rogers Fund. Metropolitan Musum of Art, New York. Esemplare di una antica rete, precursore del merletto
odierno. Il reperto è stato trovato in un cimitero romano nel Medio Egitto,
II-III secolo D.C. Sono passati 2.000 anni e il paragone, con un merletto
attuale, è sorprendente.
Reperti di filet in
seta, Medio Evo Giovanni Antonio Taglienti nel suo modellario “Opera Nuova”
stampato nel 1527 a Venezia, propose dei ricami da eseguire a “punto fatto su la rete”. La
lavorazione della sola rete è molto antica, solo nei primi del XVI secolo
iniziò la sua diffusione con i punti di riempitura, per continuare fino alla
metà del XVII secolo per poi sparire dagli inventari, in Germania venne
riproposto nei modellari, fino al 1750. Nel 1603 Federico Vinciolo
creò dei disegni per la rete ricamata
ben definiti e originali. Disegni di Federico
Vinciolo per filet ma anche per ricamo su rete tipo
“Tulle”, 1603 “Il pellicano che nutre i suoi piccoli” di Federico Vinciolo, il modellario
originale si trova al Museo del Louvre e fa parte della collezione Edmond de
Rothschild. Qui possiamo vedere nell’immagine a sinistra il disegno originale
del Vinciolo, al centro il lavoro eseguito con
qualche modifica, a destra sempre il pellicano su una rete filet più ampia e
un ricamo più elaborato eseguito in tempi più recenti rispetto al precedente
(nel 1894 era presente nel Museo delle Arti Decorative di Lipsia, Germania. Raro esemplare di
filet ricamato con la seta colorata su rete color miele. Perché è una rarità?
In tutti questi secoli si sono prodotti merletti a filet in grandi quantità e
il bianco è sempre stato il colore dominante, sia sulla rete che sul ricamo.
Anche nei tempi moderni rimane comunque il colore preferito dalle merlettaie
che non osano l’audacia del ricamo colorato. Tecnica II
merletto con la tecnica a “filet“ o rete ricamata, è una autentica rete da
pesca: la tecnica più diffusa che viene usata ancora oggi è quella creata con
un ago particolare che si chiama modano. Esecuzione
della rete a modano# Sampler per
principianti, 1909
La rete, una volta portata a termine secondo la misura
desiderata, viene sistemata su di un telaio per essere ricamata e trasformata
in merletto. Tramite vari punti vengono riempiti gli spazi sulla rete,
seguendo un disegno, gli spazi possono essere eseguiti sulla rete posta in
modo classico sul telaio e a quadrati regolari, ma si puo’
ricamare anche nel reticolo in sbieco, questa è una tecnica meno diffusa. Un tempo, anche
la rete veniva realizzata sul telaio, questa tecnica oggi, è poco diffusa. Alcuni
esempi di punti che riempiono la rete a modano, il risultato è una trina leggera e impalpabile. Campionario di rete a filet con punti
elaborati dove non c’è bisogno del ricamo, la fascia dove si trovano le due
lettere invece è ricamata. Collezione
Textilmuseum, San Gallo, Svizzera. https://archive.org/details/MAB.31962000805659Images/page/n130/mode/1up?view=theater https://en.wikisource.org/wiki/Embroidery_and_Fancy_Work/Netting Antichi merletti a filet Frammento di balza a motivi floreali, Italia XVI secolo Ida Schiff collection, dono Gift of J. H. Wade 1920 The
Cleveland Museum of Art,
Cleveland, OH Cpricuscino
o federa in filet, XVI secolo, il bordo è un merletto semplice chiamato “zeccatello” forse
aggiunto in seguito, visto che è confezionato con vari pezzi.. Collezione
Leone Ricci di Firenze presentato in una vendita all’asta nel 1915 a New
York. Un pregevole
merletto in filet con intarsi d’unione di merletti a fuselli, provenienza
spagnola, XVI-XVII secolo, dono di Magdalena Nuttall
(dal 1908 si trova al MET) © Metropolitan Museum of Art, New York Un
magnifico pannello a rete ricamata con un cordoncino che sottolinea tutti i
contorni (filet Richelieu), un particolare che aggiunge valore al
disegno fatto di volute, foglie di quercia, ghiande e riccioli. Le foglie si
intrecciano formando ghirlande dove al centro si trova una iniziale, la
lettera “S”. L’opera è italiana e risale al XIX secolo ed è stata donata in
forma anonima al Metropolitan Museum
of Art di New York nel 1978. Il disegno è stato
tratto da un originale di Antonio del Pollaiolo (1429-1498). © Metropolitan Museum, New York Balza di 3 metri
per tovaglia d’altare in filet ricamato, XVII secolo. Collezione Leone Ricci
di Firenze presentato in una vendita all’asta nel 1915 a New York. Il giornale “L’Eco” del 1834 informa che il
“Il Corriere delle dame” nella descrizione di alcune toilette propone “i
guanti a rete (en filet), bianchi,
neri, di colore e ricamati, fermi al polso con un nastro”.E sempre la rivista
“Il Corriere delle dame” del 1847 ci racconta la moda del momento. “V’ha pure un altro genere di passamano di merletto,
filet à bords festonnés,
che si colloca all'estremità dei volants di crepe o
di garza: esso è di seta d'ogni colore, oppur d'oro
o d'argento.” Thomas
De La Mare, abate di St.Albans, Inghilterra,
(vissuto nel XIV secolo) viene ritratto in questo disegno con dei guanti in
rete.^ Cpricuscino o
federa in filet, XVI secolo, il bordo è un merletto semplice chiamato “zeccatello”
forse aggiunto in seguito, visto che è confezionato con vari pezzi..
Collezione Leone Ricci di Firenze presentato in una vendita all’asta nel 1915
a New York. Copriletto
del 1612 con inserti in filet Libro
di 26 pagine datato 1690 contenente disegni fatti a mano per il filet. Nella
copertina della rivista “Peterson’s Magazine” del
1875, venivano presentati due schemi per la rete filet Reti
ricamate da Rachele Milano: la seconda immagine è il particolare di una
tovaglietta da tè La lavorazione del filet a modano ha tradizioni antiche
ed è caratteristica di certe zone d’Italia, dove nel passato si sono aperte
alcune scuole e oggi la tradizione ancora continua. Come testimonianza di una
esistenza remota del filet troviamo in un inventario veneziano del XVI secolo§ “ Una vesta de burato negro vechia…” Il buratto, era in realtà, una garza realizzata
togliendo i fili della trama di un tessuto, questo comunque conferma
l’esistenza e il piacere di possedere questo tipo di trine, già a quel tempo.
Nel XVI secolo ci fu un grande fiorire di modellari disegnati da autorevoli artisti
dell’epoca, vi troviamo parecchi disegni da realizzare per “reti ricamate”.
Attualmente per velocizzare il lavoro si ricama su rete meccanica, ma il
risultato e il pregio non sono paragonabili. Si realizza il filet anche con
l’uncinetto, ma questa è tutt’altra tecnica e risultato. Un
raro esempio di ricamo su rete filet realizzata al’uncinetto Ritratto possibile di Veronica Franco attribuito al
Tintoretto XVI secolo, Worcester Art Museum, Stati Uniti. Sul lato sinistro di questo ritratto si può notare un drappeggio
di merletto a filet. E’ rarissimo trovare un dipinto che evidenzi questo tipo
di lavorazione e senza dubbio chi l’ha eseguito era molto attento ai
particolari. Un
ritratto di Marietta Robusti detta la Tintoretta, pittrice veneziana figlia del Tintoretto. Il
suo décolleté è velato da un merletto filet. Una vera opera d’arte realizzata con il
filet e il ricamo#
Tenda con intarsi e bordo a filet Particolare
dell’intarsio e dello schema del bordo Cuscino in filet e reticello
antico Colli a Filet Attualmente la lavorazione del filet
continua la sua tradizione in Umbria, Sicilia , Sardegna , Lazio e Toscana e proprio qui, tornando a ritroso nel tempo troviamo
nell'Esposizione artistico, archeologico, industriale svoltasi a Genova nel
1868, che la signora Nicolina Croce esponeva dei
manufatti realizzati a filet. Nell’ “Annuario toscano guida amministrativa, commerciale ”
del 1930, troviamo che a Pistoia esisteva la ditta di merletti filet e ricami
Francesco Navone, e quella di Bracali Arturo. Anche a Como
un tempo c’era una scuola di filet, ai tempi odierni non ne sono
rimaste tracce. Il filet lo troviamo anche
a Venezia
e precisamente a Chioggia. Chioggia (Venezia) Merlettaie
mentre ricamano la rete su telaio lungo una strada di Chioggia ( Anderson)* Tovaglietta da tè, 1950 ca. In questa isola
venne aperta una scuola da Michelangelo Jesurum a
partire dal 1904, “ La scuola delle reti ricamate”, presso l’Istituto S.
Caterina delle suore Canossiane. Presso il museo
del merletto di Burano c’è un documento che attesta
la convenzione fatta tra Jesurum e l’istituto, per
9 anni. Ancora oggi molte signore continuano a creare e ricamare la rete a
modano con vera perizia e precisione.
Attualmente l’Associazione degli Amici del
Santo Volto opera da trent’anni sostenendo le missioni nel mondo anche con la
realizzazione e vendita di lavori a filet, a testimonianza di ciò possiamo
legger questo articolo di Giovanna Bellemo. Le donne
che ricamano per beneficenza
La grande
tradizione del filet chioggiotto e del ricamo rivive per sostenere le
missioni. E’ la semplice iniziativa solidale attorno alla quale si è
costituito 14 anni fa il gruppo degli Amici del Santo Volto. Un’associazione
nata con lo scopo di aiutare le missioni attraverso le arti popolari
femminili tradizionali che ha dato vita anche ad una piccola scuola di
ricamo. Polesine
(Rovigo) Merletti
filet realizzati nel Polesine e presentati alla Mostra internazionale delle arti decorative, Monza,
1923. Lavorazione
a filet di Vincenza Pipia Curiosità ·
I principi De ·
Caterina de Medici, si dice, amasse dedicarsi al filet e nel
suo inventario sono stati trovati quasi un migliaio di quadrati con motivi a
rosoni floreali. C’è un “filo” che lega i Principi De ·
Nel Museo Poldi Pezzoli a Milano, si può ammirare un copriletto
appartenuto alla famiglia Poldi Pezzoli,
realizzato con quadrati di filet ricamato, assemblati e rifiniti con dei
bordi in tessuto lavorati a reticello. Questo
prezioso oggetto risale ai primi del XVII secolo ·
Un modo originale per drappeggiare un cavallo
nell’isola di Vinalhaven nel Maine, U.S.A. Foto,
Lance Morton^
Mostra Mostra di merletto al Museo di Brooklyn Traduzione di un articolo scritto da
Catherine T.D. Fox, 1920 ca.
I
testi sono dell’autrice E’
vietata qualsiasi forma di riproduzione, anche parziale, di questa e di tutte
le pagine del sito. Le foto in bianco e
nero sono tratte da: Filet-Guipure,, Th. De Dillmont, 1923 ( DMC) # Foto
tratta da Filetarbejder, O. Oehlenschlägers visitabile e scaricabile on line § Un
inventario veneziano del XVI secolo, Curzio Mazzi- Rocca S. Casciano 1899 pag. 9 °
Articolo apparso su “ LaPiazzaweb.it”, il 2 marzo
2009 *La foto è apparsa su “Immagini di Venezia e
della Laguna” edizoni Alinari
1979 ^Church vestments-Dolby
Anastasia-1868 Bibliografia Down
East netting : a history
and how-to of netmaking, Morton Barbara M Catalogo dell'esposizione artistico,
archeologico, industriale dell'Accademia Ligustica
di Genova” del 1868 A history of hand-made lace, Emily Jackson, 1861 Ringraziamenti Si
ringrazia Rachele per aver collaborato con le immagini dei suoi lavori e Tess Parrish per il suo immenso
lavoro. |