“Il Buratto” Il
buratto è un tessuto trasparente, creato a telaio con una trama rada tipo
canovaccio, veniva usato per setacciare la farina,
in seguito per ricamarci sopra con il punto rammendo.*
Il ricamo su buratto non deve essere confuso con la tecnica del filet, mentre il primo si realizza su
un tessuto fatto a telaio, il secondo
si ricama su rete fatta
a mano. Dagli inventari del 1553 di Cosimo I De’ Medici troviamo
citato il buratto come un
tessuto molto prezioso, d’oro d’argento e di seta: una pezza di teletta
d'oro col pelo chermisi, fondo d'oro, et riccio d'oro et d'argento di braccia 30 alla mostra un pezzo di buratto rosso. Una pezza di buratto
d'oro in seta nera a mandorle di braccia
83 e 1/2. 2 braccia e ¾ di buratto d'argento a spina pescie. 6 braccia di buratto
d'oro riccio in seta pavonazzo.^ I
pochi esemplari di ricamo su
buratto rimasti a noi, si trovano
nei più grandi musei, e i più antichi
risalgono alla prima metà del XVI secolo. Il
Metropolitan Museum Of Art di New York ne custodisce una pregevole collezione. Spagna,
copricapo di Carlo V,
1550 circa, ricamo su rete tipo buratto,
merletto ad ago tipo reticella. Fondo Sommerard; assegnazione al Museo Nazionale del Rinascimento nel 1989.E.Cl.
2352 00-009343 (© RMN) Museo Nazionale del Rinascimento, Parigi Acquistato nel 1836 da Alexandre Du Sommerard che lo vendette allo Stato francese con tutta la sua collezione, questo berretto fu conservato fino a quella data nel tesoro del Duomo di Basilea.
È accompagnato da un pezzo di pergamena
che riporta un estratto del testamento di Juan de Garnica, tesoriere di Filippo II di Spagna (1576). Il testo seguente recita: "Cuffia appartenuta a Carlo V imperatore. Conservalo figlio mio in memoria di Juan de Garnica". I motivi ricamati confermano questa affermazione in particolare, sulla corona, l'aquila bicipite del Sacro Romano Impero germanico (con corpo a forma di cuore), sormontata
da una corona imperiale. Il bordo formato da cinque
semicerchi in rilievo è decorato con tralci fioriti, vari uccelli immaginari, un agnello pasquale, dei personaggi e vari animali ricamati ad ago con una tecnica detta "buratto". Questo ricamo realizzato su una fine tela
di lino dà l'impressione di un pizzo. I primi campionari per il "buratto" compaiono a Venezia nel 1527 come quello di Giovanni Antonio Tagliante
in cui sono presenti animali e fiori stilizzati. La raccolta di Giovanni Andrea Vavassore pubblicata nel 1531 contiene modelli di sirene, barche,
agnello pasquale e personaggi abbastanza vicini ai motivi
del berretto di Carlo V.
La bordatura che delimita ognuno di questi semicerchi
è ottenuta con una tecnica del merletto ad ago detta anch'essa italiana "reticella".
Questo tipo di berretto è probabilmente indossato sulla sommità della testa, leggermente fissato, e probabilmente funge da rivestimento per un copricapo più grande o una corona. Particolare del copricapo
Pubblicità apparsa sulla rivista “Cordelia” del 1931 In
un libro di Alessandro Paganino, pubblicato intorno al 1500, si trovano degli schemi per ricamare sulla tela buratto.
Una riedizione dello stesso libro edita nel
1909 e diretta da Elisa
Ricci, si può visionare a questo link: https://archive.org/details/ilburatolibroder00paga/mode/2up/search/il+burato?q=il+burato Curiosità ·
Presso il Museo Civico di Rovereto, nella sezione dedicata ai tessuti
e ricami, c’è un pezzo di buratto
in seta e lino del XVI-XVII secolo. ·
“Burrato” Velo sottilissimo per fare mantiglie(V.
Buio). Sorta di drappo rado
e trasparente, detto anche burattino,che s’adopera anche a cernere la farina e a tal uopo si appone
ai frullini o stacci, i quali
per ciò si disser buratti. ·
Dal Dizionario Piemontese, Italiano, Latino, Francese edito nel 1830 si legge:
“ Teila d’burà, sorta di tela
ruvida e trasparente, buratto, textum cilicnum tenue, étamine. ·
Dal vocabolario
Bolognese Italiano del 1874: “ Téila
da burat-stamigna. Tela fatta di
pelo di capra che serve per stacciar la farina o per colare. ·
Ora, il paese sta tutto sulla
roccia, sospeso all’orlo d'una valle profonda, precipitosa, quasi un buratto di molte balze.(Appunti di viaggio in Ciociaria) ·
In
alcune forme dialettali dell'Emilia Romagna,
"buratto" o "burazzo"
(buraz)
è rimasto in uso col significato di strofinaccio. Bibliografia * Marian Powys, Scrapbook of Laces, 1966 ^ La prima reggia di Cosimo
I de' Medici, 1893 Cooperativa Nazionale "Industrie Femminile Italiane." Le Industrie Femminili Italiane", 1906 Sitografia °http://www.powerhousemuseum.com/pdf/research/classification.pdf https://www.echianti.it/lantica-arte-del-buratto-e-la-scuola-di-ricamo-a-antella/ + Questo documento digitale è stato reso disponibile
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