“Ricamatrici su Tulle” di Pont L’Abbè, Maison
Pichavant, 1974 (www.geneanet.org) Si
è scelto il quadro di Degas come introduzione a questa tecnica ad ago perché le
ballerine e il tulle simboleggiano la leggiadria, l’innocenza e una volta
ricamato questo fondo acquisisce valore e preziosità. Il
fondo tulle conobbe i suoi albori a Tulle, città della Francia centro-
meridionale, nella regione di Limousine. Questa rete aveva un’analogia con un
punto eseguito a Venezia, una rete di fondo a maglie regolari sulle quali
sono ricamati dei motivi decorativi, fiori o personaggi. Federico Vinciolo in
un suo modellario del 1599 è il primo disegnatore che ci ha lasciato traccia di
questa sua nuova idea e lo descrive concludendo nell’introduzione del suo
libro: ”.. cose non ancora viste nè inventate”: Schema per ricamo
su tulle tratto dal modellario di Federico Vinciolo,
1599. Il modellario
originale si trova al Museo del Louvre e fa parte della collezione Edmond
de Rothschild. Ricamo primi ‘900 con motivi a zig zag, come
li aveva proposti Vecellio 300 anni prima. Molte
sono le testimonianze sull'origine di questo pizzo. Alcuni ne attribuiscono
la genesi all'India o alla Persia, mentre il grande pittore e storico
dell’arte fiorentino, Giorgio Vasari, rivendica l'artista Botticelli come suo inventore. In ogni caso non vi è
dubbio che in Italia dal XIII al XVII secolo ne furono prodotte grandi
quantità°. In
Francia il tulle fece la sua apparizione alla corte di Luigi
XIV, dove venne introdotto da Etienne Baluze, originario di Tulle,
bibliotecario e segretario del ministro Colbert,
grande promotore del merletto in Francia. Nel 1665 a Tulle c’era già una
piccola industria, Baluze aveva organizzato bene il lavoro, raccoglieva gli
ordini da amici e nobili cortigiani e il marito di una sua nipote, Melon Du
Verdier, tramite la moglie distribuiva alle operaie i disegni e il miglior
filato proveniente da Parigi, che era più solido del filato locale. A Tulle
si aprirono diversi ateliers di merletti e le lavoranti, anche appartenenti
alla borghesia, producevano cravatte, balze, guarnizioni, cuffie, “cornette”
e anche la rete da sola. Le merlettaie tulleriste trovarono anche un altro
protettore nell’abate Boyer, amico e compatriota di Baluze, che aveva
conosciuto Melon a Parigi. Insomma un intreccio di amicizie e grande voglia
di onorare il piccolo paese di Tulle con un certosino lavoro fatto di un ago
e del filo. Alla
vigilia della rivoluzione francese il merletto di Tulle fece la sua scomparsa
per poi apparire come rete meccanica prodotta in Inghilterra. Con l’avvento
della macchina per realizzare la rete, verso i
primi dell’800, il ricamo su rete riuscì a velocizzare la lavorazione del
merletto ottenendo manufatti a prezzo più accessibile. Si imitarono i
merletti veneziani e francesi fatti ad ago. Calais e Lione diventarono I
maggiori luoghi di produzione del tulle e del merletto meccanico in genere.
Telaio per realizzare un bordo su tulle
attraverso il ricamo Rete meccanica ricamata a mano, Thomas
Pain-West 1820 Balza
ricamata su tulle , Venezia 1820 Particolare ingrandito di una balza per cotta
ricamata con la seta, Disegni per ricamo su tulle proposti dalla
rivista La Novità del 1881 Due sampler di provenienza inglese degli inizi
del XX secolo, dono di Mrs. John H. Buck nel 1908 Metropolitan Museum of Art, New York Volendo cercare
l’espansione geografica del tulle
meccanico durante il 1800 facciamo un viaggio nel tempo con i documenti
ritrovati: ·
Nel
giornale “La Moda. Giornale di amena conversazione” del 1832 si possono
vedere parecchi figurini che la moda parigina propone, tra questi ne troviamo
uno con la seguente descrizione: Cuffietta in tulle ricamato stuccata. Accappatoio
in jaconas E
sempre nello stesso giornale troviamo questa descrizione sulle pellegrine:
“Le pellegrine graziose, ricchissime e di forma semplice, sono in tulle ricamato, con una ghirlanda
all' intorno in una punta a merletti, che i francesi dicono dans une dent en créte, il fondo
coperto di piccoli mazzetti staccati, delicati, ma assai vicini l'uno
all'altro, con due colletti ricamati nella stessa guisa. ·
Nell’
Almanacco aretino del 1841 troviamo una citazione riferendosi all’esposizione
di arti e manufatti svoltasi presso l’Accademia aretina di Scienze, Lettere
ed Arti nei giorni 8, 9 e10 agosto degli anni 1840-1841: ” ……..due ricami in bianco su tulle e
campioni di ricamo pure in tulle della signora Emilia Mori”.^ ·
Nikolaj
Vasil’evič Gogol pubblicò nel 1842 il romanzo “Le anime morte” dove
possiamo trovare una frase di un suo personaggio maschile (il governatore)
che afferma di ricamare su tulle. Nikolaj
è nato e vissuto in Russia, ma ha fatto viaggi anche in Europa
specialmente in Italia, è probabile che nel nostro paese abbia visto o
sentito parlare di questo ricamo. ·
Filippo
Parlatore nei suoi “ Viaggi nell’Europa Settentrionale” del 1851 ci racconta:
“ le contadine dei dintorni di Copenaga (Copenaghen) portano una berretta di
seta rossa o di velluto in seta, ora ricamato con paglietta d’oro o
d’argento, ed ora con semplice gallone d’oro, le serve hanno la berretta
medesima, ma per lo più fatta di tulle ricamato.” ·
Nella
rivista “La Fantasia” del 1864 vengono proposti vari motivi da ricamare su
fondo di tulle con applicazioni ·
Nella
rivista americana “Peterson’s Magazine” del 1872 sono proposti dei disegni
per ricamo su tulle ·
“Il folklore siciliano” edito nel 1952 ci dice: ” uno dei copriletti
posseduti dal Museo Pitrè di Palermo, ricamato in tulle, costituisce uno dei pezzi più ricchi che il corredo di
una popolana abbia posseduto. ·
Nel
1861 troviamo pubblicato il catalogo ufficiale dell’esposizione italiana di
agraria, industriale e artistica svoltasi a Firenze, in cui si fa riferimento a: ricami su velo e su tulle
di Merini Giuseppe del fu Giacomo, Milano e saggi di ricami fatti su tulle in
bianco e nero di Salmoni e Zabanni, Ascoli*. ·
Nell’Esposizione
universale di Parigi del 1878, la ditta Carnaghi Francesco di Milano
ricevette una menzione onorevole per i suoi veli neri ricamati a mano. ·
Nel
1885 viene pubblicato un
modellario completamente dedicato al ricamo su tulle. ·
Nella
rivista spagnola“El correo de la moda”, del 1892 ci sono alcuni disegni
proposti su fondo di tulle.
“El correo de la moda”, 1892 Disegno per la realizzazione di un bordo per tovaglia d’altare,
tramite ricamo o applicazione, “El Correo de la moda” ·
Nel
1902 su “ Le industrie a domicilio in Belgio. Il merletto e il ricamo su
tulle§” troviamo uno specchietto che ci racconta la situazione dell’epoca sul
lavoro domiciliare. Ebbene viene specificato che ad Anversa e a Lierre si
fanno diversi generi di ricamo su tulle. Si racconta che in tutto il Belgio
ci sono 160 scuole di merletto e ricamo su tulle, i tre quarti sono dirette
da religiose. Su
questo libro viene reso pubblico il guadagno e le ore giornaliere di un
lavorante, ne riportiamo di seguito alcuni esempi: 1. Una giovane ragazza ricama all’uncinetto dei
fiori su rete guadagnando franchi 1,5 lavorando 10 ore e mezza. 2. Una vecchia signora che vive da sola, guadagna
60 centesimi lavorando tutto il giorno, avvolgendo fili d’argento e d’oro sui
fuselli. 3. Una madre con la figlia ricamano con l’ago e
filo nero dei pois su veli di tulle nero, guadagnando 5 centesimi ogni 100
pois. Lavorano 10 ore al giorno guadagnando 2 franchi. 4. Una signora anziana fa dei piccoli ricami con
l’ago, lavora lentamete guadagnando 1 franco e mezzo alla settimana, lei vive
in una casa di riposo per anziani. 5. Una ricamatrice su tulle meccanica guadagna 5 franchi al giorno lavorando 11
ore. 6. Due ricamatrici su tulle lavorano insieme
confezionando dei fiori con l’ago destinati a guarnire le cuffie delle
paesane olandesi. Le fanciulle ricevono il tulle e si pagano il filo, ogni fiore
richiede un’ora di lavoro e viene pagato 10 centesimi. Una delle lavoranti,
giovane sposa, occupata dalla sua nuova vita riesce a farne 6, mentre
l’altra, sua vicina di casa, riesce a farne 12. Per una cuffia ne servono
25-26 e il filo costa 14 centesimi per 12 fiori. ·
Nel
catalogo della mostra del Conte Fabio Chigi Saracini svoltasi a Siena nel
1904 si fa riferimento a una cuffietta da neonato in tulle a ricamo d'oro del
secolo XVIII.° Abito in tulle ricamato presentato
dall’atelier Etienne Beraud all’Esposizione Universale di Liegi nel 1905, Alcuni punti e modelli tratti da una vecchia rivista
di Therese De Dillmont Conclusioni Da
queste notizie possiamo dedurre che le città o paesi nominati in modo
ricorrente sono Siena, Arezzo,
Palermo, Copenaghen. Quindi in Toscana, Danimarca e in Belgio deve
esserci stato un certo fermento attorno a questa tecnica. Ad ora non abbiamo
altri elementi per accertare che in quelle zone sia ancora presente e si
realizzi. In
Italia attualmente esiste una sola certezza ed è che a Panicale (PG),
Conegliano e Pieve di Soligo (TV), ci si impegna a mantenere viva questa
antica tradizione. Ma
non solo, anche in Spagna si
esegue il ricamo su tulle, in una
forma diversa ma dona sempre un effetto di trasparenza come fosse una trina.
E continuiamo con “Ars Panicalensis” a Panicale in provincia di Perugia, con l’Associazione “ Sampler club” di
Conegliano e il “Punto Piave” a Pieve di Soligo nella provincia di Treviso,
in Sardegna, Spagna, Carrickmacross e Limerik in Irlanda che dal 1820
continuano a realizzare trine ricamate su rete.
Costume sardo In vari paesi della
Sardegna il costume tradizionale era fornito di grembiule e velo da testa in
tulle ricamato. Costumi di una bellezza e ricercatezza del particolare in tutti
i suoi accessori. Dipinto di Pina Monne, Nuoro Spagna In Spagna nelle
provincie di Cadice e Siviglia viene
realizzato un ricamo in tulle che successivamente viene applicato alle
mantillas ( accessorio tipico della tradizione spagnola) Centrotavola
spagnolo, courtesy Helena (Spagna) Irlanda, Carrickmacross Nessuna industria del merletto irlandese
esistente è antica quanto il pizzo "appliquè", che viene prodotto nel
quartiere di Carrickmacross. Il
merletto d’Irlanda di Carrickmacross, contea di Monaghan, risale al 1820
quando Grey Porter, moglie di un parroco locale, pensò di studiare una
tecnica per imitare i pizzi che aveva acquistato nel Fu in quel periodo che Carrickmacross divenne
il centro dell'industria e diede il nome a questa tecnica che per tanto tempo
era stata realizzata nelle immediate vicinanze. Il signor Tristram Kennedy
era allora il direttore della tenuta di Bath e insieme al capitano Morant,
l'agente della tenuta di Shirley, trasformò una casa vuota in una scuola,
chiamata la scuola "Bath and Shirley", che fece un ottimo lavoro
per tramandare il merletto fino ai primi del ‘900. Esecuzione Per
l’esecuzione si applica un tessuto di organza sopra una rete meccanica e
successivamente si passa al ricamo, poi si taglia il tessuto che si trova in eccesso
sul bordo dell’ornato. Sul tulle si usa anche applicare dei merletti che
vengono fissati con punti nascosti.
Attualmente
si impara questa tecnica anche presso la scuola di religiose della St. Louis,
all’interno della scuola c’è una mostra e si possono acquistare i
tradizionali ricami. Le suore si stabilirono a Monaghan nel 1890, erano in
gran parte responsabili per il rilancio del merletto di competenza alla
regione e Particolare dell’abito di Kate Middleton
disegnato dalla stilista Sarah Burton Kate
Middleton il giorno del suo matrimonio con il principe William indossava un
abito con fiori applicati sul tulle di seta, come la tecnica del merletto
irlandese di “Carrickmacross”. I decori erano dei fiori che rappresentano i
quattro Regni Uniti: la rosa (l’Inghilterra), il cardo (la Scozia), il
narciso (il Galles) e l’acetosella (l’irlanda del Nord). Sono stati
ritagliati accuratamente da pizzi meccanici del XIX secolo e sovrapposti al
tulle dalle mani delle lavoranti della “Royal School of Needlework” di
Londra, con base a Hampton Court Palace. Le ricamatrici hanno dovuto firmare
un accordo di riservatezza prima di iniziare i lavori e tenute, nei mesi
precedenti, all’oscuro della destinazione del proprio lavoro. Cambiando ago
ogni 3 ore e lavandosi le mani ogni mezz’ora (così narrano le cronache),
hanno portato a termine un capolavoro. Anche
nelle maniche dell’abito nuziale della principessa Diana è stato inserito un
merletto antico di Carrickmacross, tanto vecchio quanto prezioso perché
appartenuto alla regina Maria, moglie di Giorgio V. Lo stile di questa manica
segue la moda antica degli engagianti. Particolare delle maniche dell’abito nuziale di Lady D. (credit
Vancouver Sun) Irlanda, Limerik, Kinsale, ricamo su tulle. Fu nel 1883 che la
signora Vere O'Brien aprì la sua scuola di pizzo a Limerick, e da allora la produzione
di merletti ricamati a telaio progredendo sia nell’esecuzione che nel
design.nell'esecuzione che nel design. L’obiettivo di Vere è sempre stato
quello di utilizzare nient'altro che la migliore rete e il filo più pregiato,
e di eseguire i migliori disegnireperibili, sia moderni che antichi. Nel 1907 lavoravano 56
dipendenti e il lavoro veniva svolto principalmente nella scuola. Una brava
ricamatrice poteva guadagnare fino a
14 s. alla settimana. Nello stesso anno la cittadinanza di Limerick autorizzò
l'uso dello stemma della città come distintivo di eccellenza. Abito irlandese
ricamato su tulle, realizzato per la Royal Irish Industries Association,
esibito all’Irish International Exhibition a Dublino nel 1907 Scuola di merletto nel convento della
Misericordia a Kinsale Kinsale
era anche un centro per questa specialità, e in nessuna parte del paese si
vide un laboratorio come quello del Convento della Misericordia. Le suore
avevano un compito arduo per garantire una domanda costante, tuttavia, la
domanda era maggiore della possibile produzione. C’erano 100 ragazze nel
laboratorio e quasi 50 lavoravano a casa. Questa manifattura è stata il mezzo
per garantire lo stipendio di 2.000 sterline nel 1906. Merletto di Limerik, primi ‘900 https://archive.org/details/irishrurallifein00irisuoft/page/132/mode/1up?view=theater Bibliografia ° Catalogo generale
illustrato -Siena Mostra
dell'antica arte senese - 1904 ^ Almanacco
aretino, 1842 Tipografia Bellotti *Catalogo officiale
pubblicato per ordine della commissione reale, 1861 tipografia Barbera § Le industrie a
domicilio in Belgio. Il merletto e il ricamo su tulle, 1902 tipografia reale
belga §Le point de France
et les centres dentelliers, 1905 Lettres inédites de
Baluze à m. Melon Du Verdier, 1883 L'Industrie des
tulles & dentelles mécaniques dans Le Pas-de-Calais, 1900 °Irish rural life and industry. With
suggestions for the future, Irish International Exhibition, Dublin, 1907.
Home Industries Section; Macartney-Filgate, William Townley Mari, Patrizia, La
quiete sul lago: racconti e immagini di donne a Panicale nel Novecento, 2004 Sitografia https://archive.org/details/laquietesullagor0000mari/mode/2up |