Rosalba Carriera

 

                      

                                                                                 Rosalba da giovane 1715 (Galleria degli Uffizi-FI )                 “Inverno” di Rosalba

 

 

I genitori di Rosalba, Andrea Carriera e Alba Foresti ( merlettaia ) si trasferirono da Chioggia a Venezia, perché Andrea aveva trovato lavoro presso il podestà. Dal loro matrimonio nacquero tre figlie : Rosalba, Angela e Giovanna che manifestarono da giovani la passione per la pittura.

 

Rosalba Carriera nacque a Venezia il 7 ottobre1675 nella parrocchia di S. Basilio.

Rosalba, dopo essere stata iniziata nella pittura da Giannantonio Vucovichio Lazzari (pittura sacra, ritratti pastellati), dovette seguire il padre nelle sue molteplici destinazioni presso le cancellerie in terraferma. Nonostante l’assenza del suo maestro, progredì nell’arte del dipingere facendo rapidi progressi, ma non trascurò lo studio sulle lingue, lettere e musica. Ritornata con il padre a Venezia in modo stabile Rosalba potè perfezionarsi nei suoi studi prediletti, specialmente nella miniatura, nella quale riuscì in modo eccelso. Rosalba e la sorella Giovanna non si sposarono e insieme dipinsero e condivisero la vita.

Originariamente iniziò a dipingere su scatoline da tabacco da fiuto: troviamo delle annotazioni che ne attestano la veridicità tra le sue lettere ricevute e tra quelle inviate, di cui lei ne faceva sempre una copia. Quindi siamo certi che nel 1700 Rosalba dipingeva su scatoline d’avorio per i turisti.

 Ben presto si fece conoscere tra i veneziani e iniziò a ritrarre personaggi eminenti anche stranieri. Rosalba fece rinascere la pittura a pastello decaduta da molto tempo e ormai dimenticata. A Venezia fece il ritratto di Federico III di Danimarca, di Federico Augusto III, del duca Carlo di Baviera, del principe di Mecklemburgo e altri illustri personaggi, che non sdegnavano di recarsi presso il suo modesto studio per ammirare i suoi capolavori. Nel 1720, un anno dopo la morte del padre, si recò a Parigi con la madre, le sorelle e il cognato Antonio  Pellegrini ( pittore ). A Parigi fece i ritratti a tutta la famiglia reale e a diversi personaggi di grande fama. Nel suo diario, in data  giovedì 1 Agosto 1720, si legge “Ebbi ordine da parte del Re di fare in piccolo il ritratto della Duchessa Vantadour: ed in questo giorno ne cominciai uno piccolo dello stesso Re”.

 Rosalba iniziò a fare la doppia riproduzione dei suoi quadri: il Re fu il primo, poi seguirono il figlio di Law  e Filippo II d’ Orleans. Questa grande artista ebbe l’insigne onore d’essere eletta membro  dell’Accademia  reale di pittura( oggi delle Belle arti, una delle cinque di Francia) dove fu accolta con la maggior cortesia.

 Nel suo diario scrive” 26 ottobre- Mi fu data la lettera dell’Accademia, e la nuova di essere stata ricevuta a piene voci senza essere stata ballottata”.Ed ancora “9 novembre - Andata la prima volta all’Accademia dove M.r Coypel ( primo pittore del Re) fece un breve ringraziamento agli Accademici, li quali mi accolsero colla maggior cortesia”.

Dopo qualche tempo tornò in Italia, rimanendo 4 mesi presso la corte del ducato di Modena, dove fece a tutta la famiglia il ritratto a pastello. Fu nominata accademica di merito dalla Accademia di S. Luca di Roma, Bologna e Firenze.  Nel 1735 si trasferì a Vienna dove eseguì il ritratto agli Asburgo. Ritornò in patria, ma negli ultimi 10 anni della sua vita venne colpita da una malattia agli occhi che la portò alla cecità e a perdere l’uso della ragione non potendo più dipingere. Ebbe come allieve : Marietta Carlevari ( Carlevaris Marianna), Felicita Hofman, nata Sartori e la sorella Angioletta Sartori.

Rosalba morì a Venezia il 15 aprile 1757.

Con i suoi duplicati aveva formato una piccola galleria ( aggiungendovi molti medaglioni di figure storiate, di sua mano), che Augusto III re di Polonia volle acquistare a qualunque prezzo, per la ricchissima pinacoteca del regio palazzo di Dresda, che non ha eguali in tutto il mondo.

Presso L’accademia delle belle atri di Venezia ci sono due dei suoi dipinti per dono generoso di Girolamo Ascanio Molin .

 Molti scrissero di questa famosa pittrice e il Ferri nella sua “ Biblioteca femminile “, registra oltre al suo Diario, anche le lettere al signor Mariette (Raccolta di lettere sulla pittura scultura architettura….1822).

Nel 1838, il critico d’arte, Tommaso Locatelli, lesse un “Elogio” nei riguardi di Rosalba, all’Accademia delle Belle Arti di Venezia: “Questa maniera di dipingere, fra gli altri suoi pregi, ha singolarmente quella della morbidezza nella carnagione in modo che i nudi così dipinti riescono appunto a chi li vede come se fossero  carne vera, e vive forme impastate dalla mano stessa della natura. Lavoro in vero difficilissimo, ma condotto dalle maestre dita della valente Rosalba al sommo grado di perfezione.

All’Accademia nel 1879 si catalogavano 2 suoi quadri, 1 nella Sacrestia della chiesa di  Gervasio e Protasio.

 

Nei suoi ritratti femminili le pose sono delicate e i drappeggi degli abiti  le perle e i merletti, vengono sempre messi in risalto da una luce viva  e particolre. Si nota una grande sensibilità nel riprodurre i tessuti  e le trine, forse una sensibilità nata nell’osservare la madre mentre realizzava quei capolavori di filo! Non dimentichiamo che Rosalba iniziò la sua carriera artistica proprio con i disegni per i merletti.

 

 

Giovane donna con pappagallo, 1730

Helen Regenstein Collection, 1985

 

Ritratto di bambina con la ciambella, 1730

Galleria dell’Accademia –Venezia

 

Ritratto di Felicita Sartori (pittrice), Uffizi Firenze ( Dal 1890 ) stanza 45

 

 

Faustina Hasse Bordoni, cantante

 

Rosalba Carriera, in uno dei suoi splendidi pastelli pieni di vita e di grazia incantevole, ci ritrasse Faustina negli anni della gloria. Si narra come Faustina stessa prescrivesse alla pittrice di acconciarla a guisa di una dea, trasportata in terra ai tempi del rococò. Quella figura a mezzo busto è di uno splendore che ammalia; candidissimo è il collo e frescamente rosee le guance, vivissimi sono gli occhi celesti, e dalla bocca giovanilmente vermiglia, spira un’aura di voluttà e di dolcezza. La chioma bruna, che fa evidenziare ancor di più tutto il morbido fiore della sua bellezza, è, con infinita grazia, recinta da fronde di lauro e da fili di perle. Il busto in seta trattiene a mala pena il petto procace, coperto in parte da una mantellina azzurra. Di questo e di altro ritratto di Faustina dobbiamo la notizia al prof. Dott. Carlo Woermann, Direttore della Galleria Teatrale di Dresda. Egli ci scriveva nel 13 dicembre 1889: “Il nostro ritratto della Faustina Hasse, nata Bordoni, eseguito a pastello dalla Rosalba, mostra il busto soltanto della celebre cantatrice, preso di fronte. Ha occhi chiari, capelli bruni, acconciati con perle e fronde di lauro, con merletti, e mantellina turchina. Pare che un altro ritratto della Faustina, eseguito dalla Rosalba esisteva in casa Hasse, e trovasi citato nel testamento di Johann Adolf Hasse.  Il ritratto di Rosalba Carriera è conservato oggi presso il Museo di Ca’ Rezzonico a Venezia (Palazzo dedicato al Settecento)

 

Bibliografia “La donna in Venezia” di Eugenio Musatti –Arnaldo Forni Editore 1892

http://www.haendel.it/interpreti/old/saga_1.pdf

 

Valentina Casarotto ha scritto un libro su Rosalba dal titolo Il segreto nello sguardo per i tipi di Angelo Colla editore.

 

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