Scialle, coprispalle, stola

Scialle in blonda spagnola XVIII secolo§

Il giornale “Il Gondoliere” del 1833 sugli scialli ci racconta: ”Poche donne ci hanno à dì nostri che non abbiano un collare, una mantiglia, un canezuot o una pellegrina di merletto nero. Quelle che non possono giungere a tanto lusso hanno almeno delle piccole sciarpe o dei collarini di merletto nero foderati di nastri; a dir breve questa piccola moda si è convertita in furore, in mania e sembra comandato che tutte le donne debbano portare questo tipo di tessuto (merletto) in una qualche parte della loro toilette. Del resto il nero in generale è talmente in voga, che si portano abiti, scialli, sciarpe, tutti con fondo nero.”

Il giornaleL’Ecodel 1834 sulla moda del momento si sofferma in modo specifico sull’uso delle mantiglie: “ Ecco nascere nuove mantiglie….la mantelet-Marion e la mantelet-pelerine (pellegrina), la prima è di blonda nera foderata di moere in vari colori e sul davanti si formano i due revers mostrando così il tessuto di fondo. La seconda è come una pellegrina ma con due lunghe punte sul davanti, è guarnita tutt’intorno da una blonda (merletto in seta) increspata e un’altra increspatura attorno al collo.

Il “Foglio commerciale e d’industria” di Milano del 1842 ci informa che “Le sciarpe di merletto nero sì bianco sono assai numerose, ma le nere specialmente. Si stanno facendo degli abiti di merletto nero, e tutto induce a credere, ch’essi avranno molta voga questo inverno”.

Merletto ad ago, punto di Francia, primi del XVIII secolo, Mrs. James A. Stillman (collezionista Americana)°

 

La rivista “Il Coriere delle Dame “del 1847 riferendosi alla moda del momento ci dona questa descrizione: ”Le sciarpe di merletto s’accompagnano necessariamente cogli abbigliamenti da ballo, sciarpe nere o bianche, e larghe tanto da poter avviluppare l’intera persona.” La stessa rivista del 1851 ripropone il must del momento: “ Una moda leggiadrissima di questo momento per l’abbigliamento da passeggio è la mantellina-sciarpa di pizzo o imitazione di pizzo o di tulle nero ricamato e foderato di crepe color viola, bleu o verde smeraldo, guarnita di tre balzane di pizzo nero”. Poi segue la spiegazione dettagliata di tre tipologie di abbigliamento per visite, accompagnate da descrizioni su ricami, accessori, colori, e tessuti. Le tre toilettes sono accompagnate da “sciallo di merletto nero, sciarpa-mantellina di punto di Bruxelles e grande sciallo di pizzo nero, mantellina di pizzo nero e cappello di tulle nero.

Due abiti da passeggio abbinati agli scialli, uno è in un pregevole tessuto tutto ricamato, l’altro è in merletto con punte arrotondate. Acquerello di David Jules, 1852, Museo Palais Galliera, museo della Moda, Parigi.

Tre tipi di scialli in pizzo nero presentati nella “Revue de la Mode”, 1877 (disegno di Gustave Janet)

 

Matilde de Reya con ampio scialle nero, 1867, fratelli  Vianelli.  Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, Trieste.

 

Giovane donna avvolta in uno scialle di pizzo con ampi motivi floreali, James T. Wigney, biglietto da visita, presentato da C. Stuart Tompkins nel 1972, Galleria Nazionale di Victoria, Melbourne

 

 

La signora Treadwin di Exeter è stata tra i migliori produttori di merletto inglese. Le sue produzioni infatti accrebbero la fama del merletto del Devonshire. Questa è l’opera principale da lei presentata ad una esposizione internazionale alla fine del ‘900 e di cui diamo un’incisione, è uno scialle di grande bellezza e delicatezza di finitura disegnato da un’artista di Nottingham.

 

Manuale ”Eleganza Femminile” del 1907 testimonia che in quegli anni la moda ancora proponeva lo scialle in merletto come un elegante accessorio: “Ai balli, ai pranzi, teatri, concerti sono necessarie e simpatiche le vaporose e molli sciarpe che coprono delicatamente le nude spalle. Ve ne sono in piuma bianca, grigia o nera, quest’ultime assai indicate per  signore d’età. Questo genere di stole o sciarpe si possono portare anche in carrozza, a passeggio od in visita. Invece le sciarpe di mussolina in seta od in tulle non sì usano che per sera; sono graziosissime e  facili ad eseguirsi dalle abili manine femminili, non esigendo che molto buon gusto, leggerezza e freschezza di lavoro. Generalmente sono ad arricciature finissime, con tramezzi di merletto. Debbono essere lavorate allo stesso modo tanto al diritto che al rovescio, perchè facilmente scivolano dalle spalle, mettendo così in evidenza la parte interna. Faccio notare alle signore eleganti che qualche raffinata parigina usa per teatro, nell’inverno, il manicotto eguale a queste sciarpe, e vi assicuro che con l’arruffio morbido delle trine, la ricchezza dei tramezzi e la leggerezza delle arricciature sembra un vero capolavoro di buon gusto.….. Le sciarpe di crespo, le blonde spagnuole, i capucci di mussolina e merletto nero o bianco a fiocchi di nastro o gruppi di fiori completano bene la sortie (mantellina) e coprono la testa femminile senza sciuparne troppo la pettinatura.”

Ritratto di Louise di Orléans, regina del Belgio, Winterhalter, 1841 Collezione reale inglese. Il pittore ha messo in risalto la tat oil di merletti che risaltano su tutto il quadro, dal sontuoso scialle alle guarnizioni sulle maniche e la trina tra i capelli.

Maria Anna d’Austria, 1760 – Martin van Meytens, castello Schönbrunn, Vienna

 

Dama inglese in abito autunnale, 1641^

L’attrice Americana Wallis Simpson con leggiadra mantellina in merletto di Honiton

 

Bellezze veneziane, Eugene von Blaas

Maria Adelaide, Francia 1785

Immagini tratte da “La Moda”, 1839

Ritratto di Louise di Orléans, regina del Belgio, Gustaf Wappers 1842

Fotografia di Lady Ruthven, studio fotografico di Hill and Adamson, 1845, Metropolitan Museum of Art, New York

Maria Amelia di Borbone,  Louis Hersent 1836, castello di Versailles

Maria Amalia di Borbone, Franz Xaver Winterhalter, 1842. Castello di Versailles

 

Velo di pizzo

“Eccovi il fazzoletto di cui parlavamo nella nostra ultima Rivista che sembra un paltò con maniche larghe.Le maniche tat oil non sono altro che il fazzoletto o veramente peplo stesso che casca giù tat spalle a pieghe. Il peplo spiegato è pressochè tat oil; e gettato sulle spalle casca sul davanti liscio, e per la sua larghezza forma le pieghe che imitano un paio di maniche.” Tratto dalla rivista “ La Fantasia 1867”

Julia Ward Howe, poetessa americana, amava portare collari e scialli in merletto. Lo scialle che indossa in questa foto è ornato di pizzo a Punto Rinascimento.

Figurino tratto dalla rivista “La Moda” 1862

Maria Amelia Elizabeth Carolina, Duchessa di Hamilton*

Scialle alla “Maria Antonietta”, in merletto a fuselli Chantilly, realizzato a Grammont, Belgio

Velo da sposa in merletto ad ago, XVIII secolo, appartenuto alla contessa d’Oultremont. Per l’esecuzione 40 merlettaie hanno lavorato per 6 mesi.

 

Lunga stola di m.2,77 in merletto ad ago e lino, eseguita nel 1900 dalla Scuola merletti di Burano,

Victoria & Albert Museum, Londra

In una perfetta esecuzione di rete di Burano sono disseminati mughetti e iris. La stola in perfette condizioni apparteneva a Mary, viscontessa Harcourt e faceva parte della sua collezione. Si sposò il 1 luglio 1899 e durante un tour europeo dopo il suo matrimonio, potrebbe averla acquistata o ricevuta in dono a Venezia. Il suo corredo preparato da Worth di Parigi comprendeva del pizzo a tombolo di seta nera, anch’esso decorato con iris. Probabilmente potrebbe essere stato il suo fiore preferito.

Sciarpe in merletto policromo disegnate da Felix Aubert, fine XIX secolo

Sciarpe attuali in merletto

Sciarpa in lavorazione con svariati tipi di filati, Rosa Alba su disegno di Gianfranca Tolloi.

Merletto a fuselli, Russia

Bibliografia           

§ “L’Eco”, giornale di scienze, lettere, arti, mode e teatri, 1833

^A collection of the dresses of different nations, antient and modern.1799

*tratto da “ The lace book” by N.Hudson Moore”  1905

“Eleganza Femminile” 1907, Donna Clara

° Antique laces of American collectors; Marian Hague, By Morris Frances, 1920

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