Dentelle in Belgio Storia Merletto di Malines con il raro “fond armure”,
merletto a fuselli XVIII secolo. Le due zone belghe dove il merletto ebbe
grande diffusione per molti secoli, furono le Fiandre e il ducato di Brabante.
Si sa per certo che nel '600 da qui partivano grandi quantità di merletto per
l'Europa persino in Svezia, la quale ancora oggi adotta la tecnica
belga per la lavorazione diffusasi anche in quel paese. Jane Morris, merlettaia belga Accessori della merlettaia belga, primi ’900 § Una
notizia dell'epoca ci informa che nel 1669 a Bruxelles, lavoravano 80.000
merlettaie fino a toccare le 100.000 persone, nel 1775. In quel periodo il
merletto diventò la principale attività economica di Bruxelles. L'attività
però non veniva ben retribuita, molte di loro lavoravano anche 18 ore al
giorno, ecco perché tra i documenti storici risultano molte merlettaie
tessitrici e filatrici tra le prostitute arrestate. Il XVIII secolo, secolo
in cui il Belgio venne annesso alla Francia, segnò la brutale discesa del
merletto, il quale ebbe l’inizio della sua decadenza a causa della
rivoluzione francese. A Bruxelles nel 1786 c'erano 10.000 merlettaie e 4.000
nel 1846. Dal
1850 in poi si assistette ad un cambiamento di tendenza; per non perdere
l'arte acquisita da secoli, in parecchi villaggi delle Fiandre si aprirono
scuole di merletto. In questo periodo entrò a far parte del commercio del
merletto, una nuova figura: una anziana merlettaia che valutava con la sua
esperienza l'esecuzione del manufatto e il suo valore. In questo modo le
merlettaie si sentirono più tutelate, apprezzate nel loro lavoro e meno
sfruttate dai mercanti. In
seguito le merlettaie sentirono l'esigenza di rendersi indipendenti e verso
la fine del XIX secolo venne aperta la maison bruxelloise Minne- Dansaert,
fiore all'occhiello del villaggio di Haalteert. La proprietaria di questo
laboratorio produsse un abito per la principessa Clementina del Belgio. Nel
1905 in occasione dell’esposizione internazionale a Liegi, vennero recensite
le merlettaie e le ricamatrici su tulle: in totale in tutto il Belgio se ne
contavano 50.000 di cui 49.000 lavoravano a domicilio.*
Tecnica I
vari punti che contraddistinguono il merletto belga sono: il fond de rose, il
punto di fata ( necessitano dai 300 ai 700 fuselli), il nido d'ape, il punto
Bruxelles. Curiosità Sul limitare della Bretagna vicino
all'Atlantico nel Pays de Retz, le donne di un tempo portavano le cuffie che
venivano ornate di bellissimi merletti provenienti da Bruges da Binche e
Malais.
Ancora oggi c'è chi,
con cura e dedizione, si occupa del loro restauro e manutenzione. Bruges Scuole
di merletto delle suore Apostoline-Convento di Gerusalemme, Bruges 1902 La città di Bruges si trova nelle Fiandre,
è una bellissima città attraversata da canali, è chiamata " la Venezia
del Nord" e qui si trova "Il lago dell'amore". Tutti gli anni,
la città dedica una settimana all'insegna del merletto, per le strade si
vedono le merlettaie esibirsi con i loro fuselli, abbigliate con i costumi
tradizionali.
Nel 1981, in questa città,
si sono date appuntamento le appassionate del merletto, è stato un incontro a
livello internazionale, che ha segnato la fondazione
dell'OIFDA,"Organizzazione internazionale di amatori del merletto a
fuselli e ad ago". Nel 2002 è stata capitale europea della cultura. "La
merlettaia", Holly Garven, la pittrice americana si è ispirata alle
merlettaie di Bruges. Tecnica
Il merletto di Bruges è caratterizzato
da due tecniche: a fuselli e ad ago. Con la tecnica a fuselli si
realizzano dei manufatti con abbondanti motivi floreali realizzati con la
tecnica a fili discontinui. Si
devono fare delle distinzioni tra i fiori di Bruges e il duchesse di Bruges.
Nel primo caso il disegno e il filato sono meno preziosi del duchesse. Storia del merletto di Bruges Nel 1245 venne fondato a Bruges un edificio
per la convivenza delle beghine (donne religiose
dedite all’aiuto dei più bisognosi, forse mogli dei crociati), le quali essendo
sole per molto tempo aiutarono orfani e persone in difficoltà. Per guadagnare
un po' di soldi e poter continuare le loro opere di bene si dedicarono alla
lavorazione del lino e del cotone, si pensa che da tale lavorazione possano
essere scaturiti i primi intrecci di filo a Bruges. Nel 1717 arrivarono
qui le monache Apostoline, sotto la direzione di Jacoba Cliviers. Dopo
aver ristrutturato un piccolo monastero in decadenza, le monache
avviarono una scuola per l'insegnamento del merletto. In poco tempo donne e
bambini affluirono in questa scuola per imparare un mestiere. Nel 1783,
Giuseppe II, figlio di Maria
Teresa d'Austria, decise di chiudere 13 monasteri a Bruges.
Forse, ricordando che l'imperatrice madre era una amante dei merletti (nel
Castello di Shonbrunn a Vienna, c'è un suo grande dipinto che la ritrae in un
abito fatto interamente a merletto a fuselli e realizzato dalle merlettaie
belghe), Giuseppe lasciò continuare alle monache il loro insegnamento, che proseguì
per molti anni ancora. Attualmente in questo edificio ci sono le Monache
Benedettine. Oggi si leggono leggende che legano il
merletto a Costantinopoli, magari a Bruges il merletto è arrivato
proprio attraverso "Le guerre sante" in Oriente! Centro della
dentelle Kantcentrum Il "Kantcentrum" è il centro per
il merletto a Bruges, è una associazine "no profit", fondata nel
1970 e si trova vicino la chiesa Jerusalem. In questo "santuario"
del merletto c'è la possibilità di apprendere, a qualsiasi livello di
formazione ed è attivo in tutti i periodi dell'anno. Ci sono corsi per
bambini, per amatori e formazione professionale. Allieva del centro della dentelle Le merlettaie danno spesso delle
dimostrazioni e nella piccola boutique si possono trovare i materiali per la
lavorazione del merletto. Il
centro ha pubblicato diversi libri sul merletto, e una sua rivista
trimestrale. Kantcentrum è
stato ospite nella XXI Mostra del Pizzo di Novredate nel settembre
del 2002. Michele Poitez Michele Poitez, insegna nel Kantcentrum, è
nata ad Arras ed ha vissuto anche a Lille, è una vera cultrice del merletto
ed ha affinato la tecnica russa e del torchon, duchesse e Cluny . Una scuola di
merletto a Bruges ( traduzione) Musei Museo del merletto Il museo del merletto si trova
all'ombra della chiesa di Jerusalem, fra le case restaurate Dieu, dove vivono
parecchie anziane merlettaie. Tutto l'anno si trova una collezione permanente
formata da esemplari unici, privati e del Kentcentrum e c'è anche una
esposizione temporanea, che cambia in funzione del tema prescelto. Nelle
bacheche si possono ammirare merletti del XVII, XVIII, XIX secolo. Oltre ai
merletti di Bruges e delle Fiandre ci sono dei merletti neri di Chantilly e
di Valenciennes. Museo Municipale"Hotel Arents" Emiel Rommelaere "Le Merlettaie",
Museo "Hotel Arents" In questo museo si può trovare una rassegna
del merletto attraverso i secoli, ci sono tavole dipinte, acqueforti e
disegni. I più grandi ritrattisti del XVII, XVIII e XIX secolo, percorrono
con i loro vari stili, la storia del costume. Dal 20 settembre al 23 novembre 1997 si è svolta una
mostra: “L’Europe de la dentelle”. La mostra è stata portata anche a Lille,
presso il Musée de l’Hospice Comtesse dal 13 dicembre al 18 febbraio 1998. In
occasione della mostra è uscito il catalogo di Bruggeman, Martine: L’Europe
de la dentelle. Un aperçu historique
depuis les origines de la dentelle jusqu’à l’entre-deux-guerres, Stichting
Kunstboek 1997, pp.319, ill. b/n e col.. Bibliografia e
glossario. Non si configura tuttavia come un catalogo, ma come
annunciato nel titolo stesso propone un’ampia ricostruzione storica
sull’evoluzione del merletto tra i secoli XVI e l’inizio del XX. Dopo
l’introduzione dedicata alle origini delle diverse tecniche di lavorazione,
passa a considerare i principali centri produttivi: Italia, Paesi Bassi,
Francia, Gran Bretagna e Malta, Spagna e Portogallo, Svizzera ad altri paesi
di influsso tedesco, Europa dell’Est, Paesi Scandinavi. Tale scansione
geografica è riassunta nella mappa finale dei principali centri produttivi.
La ricostruzione, di indubbio interesse anche grazie a un ottimo corredo
iconografico, con fotografie ben leggibili, risente tuttavia dei limiti di
una sintesi, riproponendo notizie spesso già note e tralasciando gli studi
locali più specifici e nuovi. Museo delle beghine Nella casa delle beghine è aperta al
pubblico un piccola stanza adibita a museo del folklore dove viene evocata la
vita molto modesta della comunità di allora. Reportage da Bruges by Aline http://www.dentelliere-de-la-juine-fr.com/Htm/home.htm Ringrazio
per la collaborazione: Aline
Barr (Francia), Presidente del Club" Dentelliere de la Juine" e il Sg.Jean-Luc Ricordeau,
Presidente della Società "Storia di Saint Jean de Boiseau" http://boiseau.free.fr/index.html §Belgian
Lace-Makers and their Accessories, Paulis, Lucie. The Bulletin of the Needle and
Bobbin Club, Vol. 16, No. 2 (1932), *La Belgique. institutions,
industrie, commerce, 1905 Kantcentrum
, Peperstraat 3A , 8000 Brugge http://www.kantcentrum.com/ kantcentrum@yucom.be |