Merletto in
Cecoslovacchia
Edito da “Institut National des Fornitures” di Praga, 1930
(nella traduzione dal testo originale,
si è cercato di lasciare tutti i dettagli usando la stessa
forma, per non togliere le sfumature affascinanti di storia e conoscenza
dell’epoca). Capitolo I
La Cecoslovacchia è uno dei paesi dove il merletto è
apparso molto presto, qui con la parola “ dentelle”
si intende indicare un certo tipo di passamaneria oppure merletti ad ago o a
fuselli. Ancora oggi, non è certamente possibile dedurre a quale tipo di
lavorazione, a quale genere di merletto fanno allusione i documenti trovati e
risalenti al medio Evo, dove si parla di tramezzi, di merletti o di
passamanerie. Neanche la fabbricazione di merletti a fuselli in Boemia è stato
provato sia nata nel 1561. In Italia si è
prodotta e si è sviluppata nel 1529 circa. Meno di 40 anni dopo, da questa
data, si fa menzione dell’esistenza del merletto a fuselli in Boemia. Nello
stesso periodo appare a Venezia il primo libro e raccolta
di modelli “Esemplario dei lavori” di Nicola d’Aristotele detto il Zoppino. Il merletto è all’epoca una delle più belle
manifestazione dell’arte rinascimentale. Nel 1535 in Francia è introdotto da Caterina De’ Medici, poi si espanse nei
Paesi Bassi e si può esserne certi dopo aver visto le incisioni di Martin De Vos (1521). Nella regione dei Rudohori
(Monti Metalliferi) è Barbara Uthmann
che fa conoscere il merletto ad Annaberg, in Sassonia, vicino alla
frontiera; dall’altra parte del confine il merletto si espanderà presto in
tutti i paesi confinanti cechi.
Barbara Uttman è per noi una figura storica. Barbara Uthmann 1561 La leggenda che le si è formata attorno non
corrisponde del tutto alla verità. La verità è che lei cominciò il commercio
di strisce tessute, ma la loro produzione era già sparsa in tutta la Boemia
da lungo tempo. Provenendo dalle Fiandre,
perfezionò la tecnica e
l’organizzazione della produzione. In Sassonia, il merletto a fuselli è
menzionato a partire dal 1556, nel testamento di Melchior Von Ossen*. L’opera più importante sul merletto
cecoslovacco è il libro di Marie Smolkova e Regina Bibova (“Il merletto del popolo cecoslovacco”, Praga 1908). La tesi che
loro difendono è la seguente: il merletto
non è stato importato in Cecoslovacchia dall’Europa Occidentale, ma è
la conseguenza di una tecnica più antica, di origine sia autoctona, sia
orientale o slava. Si dà come prova il suo carattere primitivo, la sua
diffusione tra il popolo e le differenze di tecnica e di disegno che lo
distingue dai merletti dell’Europa Occidentale. In molti punti le autrici del
libro hanno ragione, anche se molti argomenti non sono convincenti. Loro
sostengono vivacemente che le veneziane hanno appreso il lavoro a fuselli
dagli slavi della Dalmazia e che nel XII secolo, sono stati i greci ad
introdurre a Venezia il merletto ad ago. Insistono ancora sul fatto che si
trova menzione storica del merletto in Cecoslovacchia, nel XV e XVI secolo:
la Diète, tra i suoi decreti vietò, alle genti paesane, l’inserire del
merletto sulle loro camicie. Una tale ordinanza si incontra anche in Inghilterra, sotto il regno di Edoardo III,
nel 1437. Infine, c’è la certezza dell’esistenza del merletto
d’oro in Russia che risale al XV secolo, secondo V. Davidov. Osservando
bene il libro “Il merletto russo”( Sanpietroburgo-1892), dove ci sono
merletti del passato, ci si può persuadere della grande somiglianza dei
merletti slovacchi con le tecniche e i modelli dei merletti russi. Joseph
Blau, tedesco della Boemia, sostiene che il merletto cecoslovacco è di
origine occidentale. Egli prova l’esistenza del merletto nella Šumava nel
1587, dalla lettera di Rodolfo II, il quale permette alle merlettaie di
stabilirsi a Hostoun§. E’ vero però che non sappiamo per certo, se lui si
riferisse al merletto a fuselli. Questo prova almeno che l’arte del merletto
si era in seguito diffusa per molto tempo in tutta la Boemia. A Vamberk,
nella Boemia orientale, il merletto è stato introdotto da Madalein Gamb, nel
1620, moglie di un colonnello
imperiale belga che ricevette il dominio di Vamberk, dopo la battaglia
della Montagna-Bianca (Praga 1620). Una
storia dell’arte ungherese cita anche un regolamento municipale di Banska
Stavnice, in Slovacchia: fin dal 1560 si vietò di assegnare questa
lavorazione alle grandi giovani ragazze che non dovevano dispensare tutte le
loro energie sul merletto, avrebbero avuto così “la testa sulle cuffie”( le
cuffie venivano ornate di merletto). Parecchie
ordinanze vennero emanate 117 anni più tardi, nella città di Banska Bystrice. Dunque
i “regolamenti delle miniere” dei due villaggi furono stabiliti dopo
l’esempio delle città Ceche. Infine delle iscrizioni, a Presou, provano che
nel XVI secolo si produceva il merletto. I
più antichi, di questi documenti storici, risalgono dunque al XVI secolo,
come in tutti gli altri paesi, e testimoniano il lontano passato e la
diffusione di questa lavorazione in Cecoslovacchia. Il
popolo e alcuni fabbricanti avevano semplificato a loro modo le tecniche
medievali. E’ solamente con “I libri di
modelli”, soprattutto italiani, editi nel XVII secolo a Venezia, che la
lavorazione del merletto si perfezionò. Questo contribuì notevolmente allo
sviluppo dell’arte del merletto in Cecoslovacchia; il carattere
rinascimentale nei modelli popolari, si è conservato fino ai nostri giorni. L’epoca
Barocca e la moda spagnola che utilizzavano ampiamente il merletto sugli
abiti borghesi e popolari, era estremamente favorevole allo sviluppo del
merletto. I colli e i polsini di merletto fanno parte del costume popolare
cecoslovacco, dal XIX secolo. L’Epoca Rococò ed Impero apportò delle nuove esigenze sia nella qualità
che nella varietà di tecniche. L’arte del merletto, molto diffusa tra il
popolo, si adattò a tutte queste mode. Dal XVII secolo al XIX secolo
l’esportazione fu continua. Questa attività è comprovata dal grande numero di
località dove il merletto si è mantenuto e dove, come per esempio in Slovacchia,
da sempre si producono merletti necessari ai costumi popolari. Una vecchia
merlettaia di Turiepole- Zvolen, nel 1925, venne fotografata nel
suo costume popolare, è molto assomigliante all’epoca Rinascimentale sia nel
costume che nell’acconciatura. Dunque non solo il popolo cecoslovacco, si
ispira ancora al merletto dopo tanto tempo, ma ancora tutt’oggi lo produce:
ce n’è un grande uso nelle cuffie e nelle guarnizioni del costume. Il merletto cecoslovacco è diverso da
quello dell’Europeo Occidentale. Le merlettaie lavorano a fuselli senza
modelli puntati o perforati, ma solo a memoria. *)Alte Spitzen, ed. K. Schmidtn e Co., Berlino, 1914 §)J.Blau: Bohmerwalder hausindustrie und Volkskunst,
II, p.135. Vedere anche: Die SpitzenKloppelei der Slaven. Capitolo
II
Nella regione dei Rudohori
(Monti Metalliferi) il merletto appare e si sviluppa in un momento storico
ben preciso, cioè quando le risorse minerarie vengono a mancare: le donne dei
minatori cercano allora di crearsi delle nuove risorse che saranno la causa
naturale dello sviluppo del merletto in questa zona. Ben si intende che
l’aiuto più grande l’ha dato Barbara Uttman; una sorta di leggenda si è
formata attorno alla sua figura e le è stato attribuito l’onore di aver
introdotto il merletto a Vamberk. C’è anche da dire che la lavorazione del
merletto è diventata inseparabile dal mestiere di minatore; essa si è sparsa
in Cecoslovacchia, ovunque si estraevano metalli preziosi e il rame. Dato
anche che, i centri di sfruttamento minerario erano già stati colonizzati dai
germanici, nel Medio Evo e la sua diffusione sembra essere attribuita, in un
certo modo, all’espansione dell’elemento germanico. Ecco ciò che ha permesso
a Blau d’affermare che il merletto è di origine occidentale, tesi
inaccettabile d’altra parte, nel suo senso assoluto: per numerose località,
non si è verificato, il merletto avrebbe un’altra origine. Si è stabilito che, il merletto è stato
introdotto a Idrija (
provincia di Carnaiole), attraverso le famiglie di minatori; infatti lo
incontriamo dovunque ci sono delle miniere d’argento, per esempio a Hodrusa
vicino Banska Stavnice e nei villaggi attorno a Kremnice , ma soprattutto nelle
vecchie miniere di mercurio, nei pressi di Banska Bystrice e nelle regioni
delle miniere molto vecchie e
abbandonate : Staré Hory, Spania Dolina, Donovaly, ecc……..L’antica tradizione
del merletto si è mantenuta uguale nel tempo, per esigenze popolari ( come il
costume tradizionale), nella vecchia Gemer, vicino Dobsina, anche a Vysni
Slana, Vlachov,
Gocov, ecc…….. Riassumendo, il
merletto si è sparso allo steso modo dello sfruttamento delle miniere. Senza
alcun dubbio, fu introdotto su iniziativa del governo, costituendo un
complemento vantaggioso per le famiglie dei minatori. In queste regioni si venera S. Anna , patrona dei
minatori e delle merlettaie. I Rudohori rappresentano dunque la culla dell’antica
industria del merletto e il centro della sua più grande attività. Dal 1750 circa, un gran numero di persone lavoravano a
Jachimov, Vyprty e Nydek, per conto dei commercianti che spedivano le merci
molto lontano, soprattutto verso l’Ungheria e il Tirolo. All’epoca si producevano i merletti neri, di seta o di
filo, che ornavano i costumi in volants leggeri, richiesti in tutto il mondo,
dovunque regnasse la moda spagnola; se ne possono vedere alcuni modelli nei
dipinti di Velasquez. I merletti di seta nera valsero una grande reputazione
ai Rudohori, dove si fabbricavano specialmente sul fianco Ceco. Si può
giudicare lo slancio dell’industria del merletto, dopo le informazioni
ufficiali che seguono: verso il 1800 si contavano già 16.743 lavoranti e nel
1819 nel solo distretto di Loket, approssimativamente 12.000. Nel 1850 la Camera di commercio di Cheb,
valutò dalle 40.000 alle 60.000 lavoranti di merletto, tra queste molte erano
lavoranti occasionali; il ricamo e l’industria a domicilio dei ninnoli era a
quel tempo ugualmente molto forte. Nel 1905 il Dr. Fr. Minkus, direttore dell’ Istituto di
Stato del merletto a Vienna, stimò a 14.000 il numero di merlettaie nel
Rudohori( sul totale delle 40.000 merlettaie che si contavano nella vecchia
Austria). Ben presto le merlettaie del Rudohori ebbero da subire
una forte concorrenza. Nel 1809, in Inghilterra, si inventò il lavoro meccanico e nel 1820 quando queste macchine
apparvero per la prima volta alla fiera di Leipzig, la Boemia aveva già fatto
un grande sforzo, per poter superare questa dannosa concorrenza e
perfezionare la qualità e la varietà dei merletti. L’imperatrice Maria
Teresa, aveva lei stessa elevato il merletto, al rango delle libere professioni; nel 1767 donò ad una
merlettaia olandese, il permesso di fondare a Praga una scuola dove si
insegnasse il merletto con la tecnica olandese: il Punto di Bruxelles, il
merletto di seta nera o bianca( blonda), all’epoca fortemente richiesti e ricercati. Questa scuola
formò 118 giovani ragazze. Dopo la perdita dell’Olanda, con il trattato di Campo
Formio, l’imperatore austriaco, Francesco I, tentò nel 1806, d’importare la
tecnica olandese in Boemia. Egli ricorse, per questo scopo, alla signora Vandencruyse, moglie di
un medico dello Stato Maggiore. Questa signora condusse con se, le sue 4
figlie e 18 merlettaie scelte tra le migliori e 2 inservienti. Organizzò
così” la manifattura nazionale dei merletti di Vienna”, istruì 32 ragazze dei
dintorni di Zatek e di Loket. L’imperatore creò altre 5 scuole dello stesso
genere, nel Rudohori: le scuole di Kraslice, di Jachimov, e di Loket, che
funzionarono fino al 1818. La scuola di merletto di Vienna venne trasferita a Praga, nel 1817.
Continuò ad essere diretta da una delle signorine Vandencruyse, che creò
altre scuole con l’aiuto dello stato: nel giro di 2 anni in 15 scuole, si
istruirono 294 giovani ragazze, esse appresero la realizzazione delle reti,
dei “ plats” e dei punti del merletto ad ago. Questi lavori venivano raccolti
dall’Ufficio centrale di Praga. Le scuole allora esistenti erano quelle di
Kraslice, Jachymov, Bozi Dar, Slavkov, Kupferberk, Schmiedeberk e di 8 altre
località meno importanti dei Rudohori, dove si produceva esclusivamente
merletto a fuselli. Solamente a Gossengrun e a Praga si faceva
del merletto ad ago. Queste scuole introdussero specialmente il merletto di
Bruxcelles. Pià tardi, pensando ad una loro possibile scomparsa, data la
vecchia età delle alunne, alcune allieve tra le più anziane, fondarono altre
scuole. A Kraslice, per esempio, Anna Stowasserova
cominciò ad insegnare il “platspitzen”( merletto sul piatto), poi introdusse subito un’ altra scuola a
Gossengrun, di merletto ad ago: nel 1854 Anna occupava 1500 lavoranti, nei
dintorni di Bleiberk. A
partire dal 1860 a Bozi Dar e a Jachymov, si fabbricava il merletto “ Valenciennes” e “Duchesse”
si apprendeva anche l’applicazione di motivi su sfondi di merletto. Il “lavoro a tamburo” ( tamburo= tombolo)
fu importato sul versante Ceco dei Rudohori attraverso la regione germanica,
assicurò un guadagno a circa 20.000 operaie. Era stato introdotto da una
certa Klara Angermann, sposata in quei paesi, che l’aveva appreso in un
convento di Thorn in Boemia: il lavoro a tamburo si sparse soprattutto
intorno a Kraslice; questi serviva a bordare tovaglie i fichus ( scialletti)
di tulle…Si impiegavano moltissimo anche per ornare i costumi popolari in
Ungheria. I negozianti inviavano i lavori a Vienna e a Budapest e non
riuscivano ad evadere tutti gli ordini. Fortunatamente tutte le tecniche scadenti
non durarono a lungo, ma rimase sempre e in modo preponderante la scelta per
un lavoro ben eseguito. Si può ancora citare l’esempio recente del ricamo in
bianco. Nel
1879 venne creata a Vienna una scuola centrale del merletto, alla quale
facevano riferimento tutte le scuole del merletto della vecchia Austria.
Questa scuola si occupò anche dello sviluppo del merletto di Rudohori e di
favorire il lavoro a mano; l’opposto fece la Sassonia, provincia vicina, che
nel XIX secolo si lanciò nella fabbricazione del merletto meccanico. Il dr.
Frinz Minkus, direttore dell’Istituto di Stato austriaco per il lavoro a
domicilio del merletto, vide bene che non era sufficiente preparare delle
operaie, ma che era anche importante organizzare il commercio della
produzione. Furono create dunque delle piccole cooperative locali, con
l’Istituto come centro. Si riunirono poi questi gruppi in una “ maison” (
casa di vendita) comune. Per
motivi commerciali nel 1905, l’Istituto introdusse anche i procedimenti
rapidi di fabbricazione dei merletti alla moda, come il merletto d’Irlanda all’uncinetto. Vennero organizzati dei
corsi: in Boemia a Bechine, Chrudim,
Kolin, Kasperske Hory e in Moravia a, Valasské Mezirici. Nei Rudohori il merletto d’Irlanda non
venne mai adottato. In questo concerne lo slancio commerciale del merletto
nel Rudohori, la camera di Commercio di Cheb, ha acquisito un merito
considerevole: dopo la sua fondazione e per oltre 50 anni si sforzò in
diverse iniziative cercando di elevare il livello artistico del merletto nel
paese. Tra i tipi merletti ad ago prodotti nel Rudohori, si può citare
soprattutto il “ merletto di Bruxelles” e i punti di filo e di seta. Quanto
al merletto a fuselli, questi sono a seconda della lavorazione forma: i
merletti torchon e i classici guipures
i merletti di Chantilly, di Valenciennes e Duchesse furono introdotti
più tardi. Le lavoranti eseguivano i merletti
ordinati, a metraggio oppure a pezzi e pagati a cottimo a seconda dell’ordine
di clienti a volte molto speciali, che sceglievano prima il modello e poi lo
ordinavano. Grandi partite di merletto venivano
prodotte e vendute dall’intermediario merciaiolo o nelle grandi stazioni
termali di Karlovy Vary, Jachymov, Frantiskovy e Marianské Lazne. Ma il
principale spaccio di merletti è sempre stata la Germania, subito dopo
l’Inghilterra, gli Stati Uniti d’America e per altri merletti, un buon
mercato era l’ Italia. Capitolo
III
Il
merletto della Sumava e della Boemia del Sud è il più antico di tutti, dopo
quello di Rudohori. È entrato fino in Baviera (dove è stata creata una scuola
centrale due altre più piccole a Tiefenbach). Il primo centro della produzione è Hostoun
(luogo dove si è fatta menzione per la prima volta a riguardo del merletto) e
il secondo è il distretto di Ronsperk, dove poi si è sparso in tutta la
regione di Domazlice, a Nyrsko e a Strazov. Gli altri punti importanti sono
vicino a Ceske Budejovice, Rudolfov( che contava nel 1789, 58 merlettaie),
Plané e Zablatov vicino Prachatice e Adamsfreiheit, vicino Nova Bystrice. Il
merletto si produceva ancora nel 1789( dopo il ritrovamento di un documento)
a Chudenice, Nirsko, Strazov e Nahocice e a Michelsberk nel 1826; in
quest’ultima località il commercio del merletto raggiunse un giro d’affari di
25.000 fiorini. All’epoca, solo gli abitanti di Nirsko producevano dei
merletti di lino, detti merletti torchon. Attualmente il merletto bianco,
tecnica in decadenza, tende a rimpiazzare le antiche tecniche. I dintorni di Hostoun e Ronsperk contano
circa 3.000 operaie, specializzate nella produzione di tramezzi, bordure e
merletti in filo comune. Dopo il 1906 si eseguono anche dei lavoro su
ordinazione a cottimo: colli, bordure per fazzoletti e tovaglie, angoli per
cuscini, ecc. A Strazov, piccola città di popolazione
Ceca, il merletto è più recente. Si lavora anzitutto il merletto delle
Fiandre, molto fine, con il bordo ornato da piccole dentellature. Da circa
60-80 anni in tutte le case si fa il merletto che viene impiegato in grande
quantità nei costumi delle “ Chodes” e nei dintorni di Blatsko, nella regione
di Domazlice e di Ceské Budejovice. Viene fatto soprattutto per le cuffie di
Prestice, è una specie di tulle, sembra il “Punto Lille”. A Klatovy si tiene
il mercato dei merletti, dove i commercianti li smerceranno poi in Baviera. Nel 1896, fu fondata a Strazov, una scuola
di merletto che contribuì subito a perfezionare questa industria. Il merito
della sua fondazione si deve a molti gruppi che d’accordo con la Camera di
commercio di Plzen la fecero riconoscere dallo Stato nel 1905. Lo sviluppo commerciale è stato favorito
dalla “Zadruha”, società cooperativa per l’industria popolare a Praga, che
raccolse delle ragguardevoli cifre nella vendita. Nella Sumava non esistono altre scuole, a
parte la scuola sperimentale di Zablati presso Prachatice, creata nel 1909
con l’aiuto delle società di protezione tedesche. A
Kasperské Hory la Zentralspitzenverein austriaca, aveva organizzato un corso
di merletto all’uncinetto per 80 lavoranti. Il merletto ad ago fu introdotto nella
Sumava a Wissensulz, dalla “Maison Wild” (commercio di merletti) di Vienna
dal 1900 al 1907. Tutti i merletti della Boemia del Sud e
della Sumava sono, in generale, di carattere corrente e commerciale: i bei
modelli locali sono pressoché scomparsi in ragione di circostanze diverse. Il popolo ha sempre fatto distinzione tra i
merletti locali e non locali o ”dei Rudohori”, come loro li chiamano. Il merletto di Sedlice, si cita per la
prima volta, verso la prima metà del XVIII secolo, dalla contessa Ludmila
Cernin (testimonianza riportata dalla persona stessa). In questa epoca la
fabbricazione del merletto si trova tra i lavori faticosi e non pagati della
contessa: si sa che la nobildonna inviò due giovani ragazze, Betuska Blaskova
e Betuska Karlova, a scuola di merletto a Praga per perfezionarsi*. Verso il 1800, una certa Anna Talianova
vendette dei merletti di Sedlice a “ L’Etoile Bleue”. E’ a
Sedlice che si producevano delle belle e ricche cuffie che i mercanti
venivano a cercare dalla stessa Baviera: su imitazione anche dei merletti di
Bruxellese e Valenciennes. Il merletto di Sedlice trovò la sua mecenate nella
signora Vasta Stranecka, che fondò nel 1899 una scuola privata, riconosciuta
dallo stato nel 1907 e dove si formarono 300 merlettaie. *La dentelle dans la Boheme du Sud- Driz Capitolo IV
Il
terzo grande centro per il merletto e Vamberk e Rychnov sulla Knezna, vicino
alla linea che parte da Chocen verso il nord, in Boemia orientale. La
fabbricazione del merletto è dovuta ( già sopraccitato) a Madeleine Gramb,
originaria del belgio, moglie di Gaspard Gramb, collonello degli Imperiali,
al quale venne dato il dominio di Vamberk dopo la battaglia della Montagna-
Bianca. Durante i tempi difficili della guerra, Madeleine insegnò alle
ragazze il merletto a fuselli; questa pratica si sparse subito in tutta la regione, e dura ancora nei
nostri giorni. La produzione di questi merletti era così abbondante da esser sufficiente a
tutte le richieste provenienti dalla Boemia, Moravia e Cecoslovacchia,
durante il XIX secolo. Nella vecchia Ungheria trovò grandi sbocchi
commerciali, un tipo di merletto con dei semplici motivi di filo su fondo di
tulle: necessitava di una particolare preparazione del filo. Fin dall’inizio
del XVIII secolo, si lavorava nei paesi in questione, del delicato
Valenciennes, o dei merletti alla maniera del punto di Bruxelles. In quanto
alla qualità e ai modelli, la popolazione di questa regione ha presto
rivelato un gusto innato che ne ha sempre garantito la bellezza. Soprattutto
per la loro qualità, questi merletti si possono annoverare tra i più belli
della nostra repubblica: assomigliano molto agli ammirabili merletti del
Belgio. Nel
1899 è stata creata a Vamberk una scuola municipale del merletto (
riconosciuta dallo stato nel 1905) che ha fortemente contribuito a
perfezionare di più la lavorazione. Nel 1909, il museo municipale organizzò dei corsi ad
HradecKralové. 50 merlettaie ne presero parte e grazie a questa iniziativa,
l’industria del merletto si sparse in tutte le altre regioni. Inoltre il
museo si preoccupò di trovare nuovi modelli di foggia originale, purché
nazionale e ne pubblicò una raccolta. Nei nostri giorni, si fa il merletto in 40 villaggi di
questo paese. Il merletto ad ago è stato introdotto dalla signora
Klumparova, di HradecnKralové; è il tipo più leggero che esista e si esegue
solo su bei modelli. Solo recentemente, l’artista Marie Sedlackova-
Serbouskova, di Javornice vicino Rychnov, ha cominciato a fare dei merletti a
fuselli, su suoi disegni. Capitolo V
In
Moravia, la scuola fondata dalla contessa Truchsess-ZielaKunval vicino a
NovyJicin (aperta dal 1804 al 1820) fu senza dubbio il primo esperimento
tentato, per migliorare il merletto. La contessa riunì tutte le sue forze per
far rivivere nella formazione scolare, l’arte popolare del ricamo e del
merletto. Questi si sparse a Hodslavice e a Ustron( distretto di Tesin), fino
ad allora non avevano altro modo d’ornare il costume locale e soprattutto le
cuffie che si portavano in tutta la Slesia. Attualmente è quasi scomparso di
nuovo. L’ uncinetto d’Irlanda è stato introdotto a Konicko
vicino Prostejov nel 1908, ma la cosa è rimasta soltanto un tentativo. La Moravia, terra pianeggiante e fertile, non costituì
un favorevole sviluppo per il merletto. I dintorni montagnosi di Roznov e di Valasské Mezirici
rappresentano solo il centro di fabbricazione del merletto ad ago e del filet, in Moravia. Anche lì, il merletto si sviluppò per
la necessità di guarnire i costumi popolari. Si fanno questi merletti secondo la tecnica del punto
tagliato derivante dal primitivo ricamo in bianco. Il lavoro è completato da “ ragnetti” o “ griglie” come
riempitivi, ma li caratterizza soprattutto il tessuto di fondo( batista o
tulle); attualmente si chiama “ricamo di Zubrì”, dal villaggio dove si
pratica maggiormente questa tecnica. Dal 1908 al 1910 , Marie Sobrova e due istitutrici,
hanno addestrato e organizzato le merlettaie in modo da produrre una grande
quantità di leggiadro merletto bianco ad ago( era un lavoro a cottimo). Nel 1906 il ministero austriaco aveva creato a Roznov
un corso che dipendeva dalla scuola centrale di Vienna. Prima della guerra in
effetti si lavorava molto per le case di commercio viennesi. Si sostiene
altresì che per soddisfare le richieste di Vienna, nel comune di Zasova,
venne introdotto il merletto all’uncinetto d’Irlanda. Queste nuove e facili
tecniche non fecero sparire il superbo ma forte e faticoso lavoro a filet che
si praticava inizialmente in Valachia. La popolazione montana è portata alla
lavorazione del merletto con un gusto e una pazienza veramente straordinaria;
la povertà, assai grande, costrinse gli uomini( essi stessi) ad aiutare tutto
il ramo del ricamo. Capitolo VI
Per
quel che concerne la Slovacchia, l’industria del merletto, è rimasta fino ai
nostri tempi molto popolare; è difficile nominare tutti i centri di
lavorazione dove veniva usato per l’ornamento del costume popolare. Tra i più
ragguardevoli vale la pena di nominare il merletto di Solivar presso Presov,
molto leggero e screziato, con inserimento di fili d’oro e d’argento, unico
al mondo per la varietà di colori. Ci si ricorda di aver visto questa
lavorazione, datata XVII secolo, solo su paramenti sacerdotali nella regione
di Spis e di Sorys. La più grande partita di questo merletto si trova nel
museo di Bardejov. Come attestano le iscrizioni del XVII secolo, le mogli dei
minatori facevano il merletto a Solivar. A
Presov, città vicina, si trova in uno scritto un passaggio ( lessico di Krabinsky,1768) dove si legge
che le passamantaie hanno insegnato alle giovani ragazze del paese la
lavorazione del merletto permettendone dei discreti guadagni. Questo ricordo
è rimasto anche ad un certo Engel, imprenditore famoso. Attualmente si fanno
qui e là dei piccoli motivi screziati
e leggeri e altri sottili oggetti che i merciaiuoli vendono. Qui, è possibile
che il merletto possa decollare grazie alla foggia moderna dei suoi colori. In
Slovacchia occidentale, soprattutto nella regione di Pisani e a Slovensky Hrob
vicino Bratislava, si fabbrica un altro tipo di merletto colorato, destinato
ad ornare il costume slovacco. L’altro grande centro è Sered sulla Vah vicino
Trnava. Tutti questi merletti sono caratterizzati da linee e fili dorati,
argentati o di lana colorata. A
Kremnice si trova una sola scuola di Stato, creata nel 1883: la sua
principale attività furono i corsi ambulanti di merletto a Solivar, vicino
Presov, dal 1888 al 1889, a Hodrusa, vicino Banska Stavnice, dal 1886 al
1889; a Kremnice, dal 1888 al 1889. Dopo il 1908 questa scuola esisteva
ancora con corsi annessi a Konosove a Piarg; il pittore G.Augyal ne assunse
la direzione. Questa scuola e i corsi annessi operarono bene, vennero
introdotte tecniche di esecuzione semplici per un lavoro forte e robusto. E’
stato detto all’inizio di questa esposizione i primordi che possiamo
attribuire al merletto di Banska Stavnice. Nei
dintorni di Banska Bystrice ( l’unica scuola nella regione era a St. Hory) si
lavorava il merletto molto tempo dopo; ancora oggi si pratica la lavorazione
del merletto a fuselli in tutti i villaggi delle miniere, questi sono: Spania Dolina ( fondata nel 1251 dai coloni
sassoni sotto il regno di re Andrea), ST. Hory, Donovaly, Balaz,
Poniky, ecc. A mano a mano che i costumi popolari scomparvero, questa
industria agonizzò lentamente. Gli abitanti della valle di Hron si guadagnano da vivere
commerciando merletti che essi mercanteggiano dalla Romania ai Balcani. I mercati del merletto si tenevano ogni mese a Banska Bystrice.
È da cento anni che si fanno e in un solo giorno di mercato si possono
vendere anche 10.000 fiorini di merletto. Il popolo da solo ne
consumava una grande quantità sui costumi popolari, questo fino alla grande
guerra (prima guerra mondiale) Le
fiere di Trnava, Hlohovce e Kosice, paesi dove si lavora il merletto a
fuselli e dove viene largamente usato nei costumi popolari, ebbero
grande rinomanza. In
Slovacchia si è tentato di portare il merletto d’Irlanda ; il popolo l’ha
adottato per lo più nei suoi costumi. E’ stato anche appurato che i “
merletti di Stitnik” sono stati introdotti nella medesima città, vicino Plesivec, dalle sorelle E. e R. Sontagh, merlettaie di
carattere più borghese che popolare. Nella
parte slovacca della repubblica, riguardo all’organizzazione e ai risultati,
il merletto resta bene indietro, se lo dobbiamo confrontare con quello della
Boemia o Moravia; il governo ungherese non aveva tuttavia trovato sbocco di
mercato per incoraggiarlo, dopo la guerra il nostro Stato lo ha trovato in
completa decadenza. Purtroppo per la forte domanda di merletto sul mercato
straniero, dopo la guerra, la produzione non ha potuto abbondare per colpa
dell’organizzazione. Il merletto slovacco rimane dunque pressoché
sconosciuto. Dal
1870 al 1880 parecchi patrioti slovacchi sentirono la necessità di aiutare il
loro popolo, esportando i merletti in Boemia; si citano qui alcuni nomi dal
parroco André Cmet ( dei dintorni di Krupin, 1888); da Paul Sochan,
organizzatore di una esposizione a Martin-1888 e da madame
DrahotinaKardossova e K. Medvecky. Nel
1896 l’arciduchessa austriaca Isabella, fondò a Bratislava la società per
l’incoraggiamento dell’industria a domicilio, che portava il suo nome. Per
il loro prodigarsi e per ragioni nazionali, i patrioti slovacchi fondarono
nel 1900 una Società per Azioni “Lipa” a Turc.Sv. Martin e più tardi, nel
1908, una cooperativa a Uherska Salice. Questi due istituzioni hanno compiuto
una grande opera senza alcun sostegno ufficiale e senza la pubblicità mondiale
come quella della società” Isabella “. Quest’ultima fece eseguire dei lavori
di grande finezza per la corte austriaca tra i quali la veste per
l’incoronazione dell’ultima imperatrice; questo prova di quale abilità il
popolo slovacco sia capace e di quale perfetta organizzazione essa dispone. “
Isabella “ riportò grandi successi in tutte le grandi esposizioni. Dopo il
1918 venne trasformata dal governo cecoslovacco in Istituto di stato “Detva”
di carattere specialmente commerciale che l’istituto scolare per l’industria
a domicilio, unì al ministero dell’Istruzione Pubblica e della Cultura
Nazionale. Qualsiasi
esperimento tentato, in Boemia dalle ditte viennesi e in Slovacchia dalle
ditte ungheresi, prima della nascita dello stato Cecoslovacco, furono inconcludenti.
Molto spesso non veniva indicato né il luogo di origine, né l’autore. In quei
luoghi era di primaria importanza esprimere l’amor proprio per il creare, era
la condizione principe per dare la possibilità alla produzione di elevarsi. Di
più, Budapest e Vienna erano lontani dai centri di fabbricazione e tra di
loro i contatti erano difficili. Soltanto
nella repubblica cecoslovacca il centro d’organizzazione è stato trasportato
a Praga, dall’istituto scolare per l’incoraggiamento dell’industria a
domicilio. In poco tempo e con il concorso di artisti, questo istituto ha
creato, non solo tutta una serie di ateliers e scuole per il merletto, ma ha
saputo donare alla nuova produzione un nuovo carattere artistico. Lo
scopo principale di questa breve esposizione sulla storia del merletto
cecoslovacco aveva lo scopo di provare l’anzianità della sua origine e
tradizione. Quanto alla sua qualità, il mondo intero gli saprà rendere
omaggio! |